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Avete Mai Sentito Un Tg Che Parlasse Di Questo Signore???

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    #1

    Avete Mai Sentito Un Tg Che Parlasse Di Questo Signore???


    Mario Francese, coraggio e fiuto di un cronista

    di Francesco Cicerone
    Mario Francese, il cronista di giudiziaria del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia il 26 gennaio del 1979 per i suoi articoli al vetriolo era un giornalista a tutto tondo e alla perenne ricerca della verit?.

    Sotto processo per il delitto del giornalista palermitano M. Francese erano finiti i membri della Commissione di Cosa nostra e come esecutori materiali il boss Leoluca Bagarella e Nino Madonia, tutti condannati all'ergastolo.

    "Il movente del delitto Francese - si legge negli atti - va ricercato nella sua attivita' professionale, nello straordinario impegno civile con cui egli ha compiuto una approfondita ricostruzione delle pi? complesse e rilevanti vicende di mafia verificatesi negli anni '70".

    In un periodo nel quale, per la mancanza di collaboratori di giustizia, le informazioni sulla struttura e sull'attivit? dell'organizzazione mafiosa erano assai limitate, in cui per molti la mafia era un concetto quasi astratto, M. Francese aveva raccolto un eccezionale patrimonio conoscitivo, di estrema attualit? ed importanza.

    Francese fu il primo ad intuire la pericolosit? dei ?corleonesi? di Tot? Riina: con le sue inchieste, sempre documentate e circostanziate, ha svelato i malaffari della mafia. Per questo - hanno raccontato i collaboratori di giustizia - i boss lo fecero uccidere.

    Prima di ogni altro cap? la scalata al potere mafioso intrapresa dallo schieramento corleonese di Toto' Riina e Luciano Liggio, destinato in seguito a divenire protagonista della strategia terroristico-eversiva manifestatasi sul finire degli anni '70" e denunci? nei suoi articoli "le fitte relazioni tra gli ambienti mafiosi e il mondo dell'economia e degli appalti pubblici nella Sicilia Occidentale", facendo nomi e cognomi di personaggi che sarebbero finiti negli atti giudiziari solo venti anni dopo.

    Dopo l'omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo, avvenuto a Ficuzza il 20 agosto 1977 Mario Francese continu? a concentrare il suo coraggioso ed intelligente impegno di ricerca, sugli interessi mafiosi connessi alla diga Garcia evidenziando il connubio tra mafia e politica nella prospettiva di una enorme accumulazione di ricchezza .

    Poco prima di morire, pubblica nel 1979 sul "Giornale di Sicilia" un articolo dal titolo "La repubblica dei mafiosi". In esso l'analisi sulla mafia ? precisa ed esaustiva in tutti i suoi aspetti. Il giornalista siracusano chiude il suo articolo con una conclusione di forte spessore intuitivo: <>.

    Le "menti raffinate" , come saranno definite pi? avanti dal giudice Giovanni Falcone, non perdoneranno a Mario Francese queste lucide esternazioni, profondamente reali e concrete nei contenuti di un disegno criminale che ha scosso terribilmente il nostro paese nel ventennio successivo - ed oltre - al suo assassinio.

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    #2
    Evito commenti se no poi mi bannano per politica

    Comunque la situazione da allora non ha fatto altro che peggiorare, &#232; di pochi giorni fa la notizia (ovviamente di cui nessun tg ha parlato) di un giornalista siciliano pestato per aver parlato della mafia nella sua citt&#224;

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      #3
      si per&#242; non ci siamo capiti mi sa

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        #4
        Originally posted by speed01 View Post
        si per? non ci siamo capiti mi sa
        calma qua si parla di informazione ,

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          #5
          Un altro siciliano valoroso:

          Giuseppe Fava detto Pippo (Palazzolo Acreide, 15 settembre 1925 ? Catania, 5 gennaio 1984) ? stato uno scrittore, giornalista e drammaturgo italiano, oltre che saggista e sceneggiatore.

          Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalit? e il modo di vivere semplice. ? stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia; il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino 1980. ? stato ucciso nel gennaio 1984 e per il delitto sono stati condannati dei membri del clan mafioso dei Santapaola. ? considerato il primo intellettuale ucciso da Cosa nostra.

          ? A che serve vivere, se non c'? il coraggio di lottare? ?
          (Giuseppe Fava)

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            #6
            Per non dimenticare poi PEPPINO IMPASTATO.
            Peppino Impastato

            ? Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,
            negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo port? a lottare,
            aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,
            si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porter? dolore. ?

            Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia.

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              #7
              Originally posted by erreuno74 View Post
              Per non dimenticare poi PEPPINO IMPASTATO.
              Peppino Impastato

              ? Nato nella terra dei vespri e degli aranci, tra Cinisi e Palermo parlava alla sua radio,
              negli occhi si leggeva la voglia di cambiare, la voglia di giustizia che lo port? a lottare,
              aveva un cognome ingombrante e rispettato, di certo in quell'ambiente da lui poco onorato,
              si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un ideale ti porter? dolore. ?

              Nel 1978 si candida nella lista di Democrazia Proletaria alle elezioni comunali. Viene assassinato nella notte tra l'8 e il 9 maggio del 1978, nel corso della campagna elettorale, con una carica di tritolo posta sotto il corpo adagiato sui binari della ferrovia.
              poi c'e anche questo caso ancora aperto

              Palermo, 14:18

              MAFIA: CASO DE MAURO,TEST DNA SU RESTI CIMITERO CALABRESE

              Le ossa ritrovate nel cimitero di Conflenti (Catanzaro), nella tomba del boss della 'ndrangheta Salvatore Belvedere, non appartengono al capo della 'ndrina calabrese, che li', ufficialmente, era sepolto. Potrebbero dunque essere di Mauro De Mauro e la settimana prossima un medico legale, nominato dalla Dda di Catanzaro, verra' a prelevare campioni di saliva di Franca De Mauro Mirto, figlia del giornalista sequestrato e ucciso nel settembre 1970 a Palermo. Secondo un pentito calabrese, al posto di Belvedere, che voleva continuare indisturbato la latitanza, sarebbe stato sepolto proprio De Mauro: tutto questo in base a un accordo tra mafiosi e ndranghetisti.

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