BARI (Reuters) - I vertici di un'associazione di volontariato che gestiva il servizio di emergenza 118 a Bari sono finiti oggi agli arresti domiciliari per truffa al servizio sanitario nazionale.
Lo ha riferito in una conferenza stampa la Guardia di Finanza che ha aggiunto che "in tutto sono 17 gli indagati".
Il presidente e il vicepresidente dell'associazione Oer, che ha vinto l'appalto per l'affidamento della maggior parte delle postazioni del 118 a Bari, sono accusati di truffa, truffa aggravata e truffa al fine di ottenere finanziamenti pubblici.
Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Isabella Ginefra "l'associazione era una vera e propria societ? e non una onlus, priva quindi dei requisiti per poter espletare il servizio pubblico"
"Negli ultimi anni, l'associazione si sarebbe appropriata, tramite la presentazione di bilanci falsi al Comune di Bari, alla Asl ed agli altri organi di controllo, di oltre 3 milioni di euro, utilizzati per fini personali da alcuni degli indagati o reinvestiti in altre attivit? private, facenti capo sempre agli indagati".
"In totale in cinque anni sarebbero spariti dalle casse dell'associazione utilizzati per fini personali da alcuni degli indagati circa 6 milioni di euro", scrivono i finanzieri.
Gli investigatori sostengono che l'onlus, "proprio grazie alla presentazione dei bilanci falsi, era riuscita per diversi anni ad aggiudicarsi il servizio di trasporto emodializzati mediante autoambulanze, pur non avendo n? i requisiti per partecipare alla gara di appalto indetta dalla Asl e n? il personale e i mezzi per poter assicurare il trasporto dei malati".
Il servizio, ha concluso la Guardia di Finanza, "veniva effettuato 'abusivamente' con personale ed autoambulanze di altra cooperativa, falsificando le dichiarazioni dei malati che usufruivano del servizio".
Secondo quanto accertato dalle indagini, l'ente morale si sarebbe anche "indebitamente (in quanto privo dei requisiti) appropriato" di circa 300.000 euro di contributi solitamente concessi dal ministero del Lavoro e dalle Politiche Sociali per agevolare le onlus.
Lo ha riferito in una conferenza stampa la Guardia di Finanza che ha aggiunto che "in tutto sono 17 gli indagati".
Il presidente e il vicepresidente dell'associazione Oer, che ha vinto l'appalto per l'affidamento della maggior parte delle postazioni del 118 a Bari, sono accusati di truffa, truffa aggravata e truffa al fine di ottenere finanziamenti pubblici.
Secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Isabella Ginefra "l'associazione era una vera e propria societ? e non una onlus, priva quindi dei requisiti per poter espletare il servizio pubblico"
"Negli ultimi anni, l'associazione si sarebbe appropriata, tramite la presentazione di bilanci falsi al Comune di Bari, alla Asl ed agli altri organi di controllo, di oltre 3 milioni di euro, utilizzati per fini personali da alcuni degli indagati o reinvestiti in altre attivit? private, facenti capo sempre agli indagati".
"In totale in cinque anni sarebbero spariti dalle casse dell'associazione utilizzati per fini personali da alcuni degli indagati circa 6 milioni di euro", scrivono i finanzieri.
Gli investigatori sostengono che l'onlus, "proprio grazie alla presentazione dei bilanci falsi, era riuscita per diversi anni ad aggiudicarsi il servizio di trasporto emodializzati mediante autoambulanze, pur non avendo n? i requisiti per partecipare alla gara di appalto indetta dalla Asl e n? il personale e i mezzi per poter assicurare il trasporto dei malati".
Il servizio, ha concluso la Guardia di Finanza, "veniva effettuato 'abusivamente' con personale ed autoambulanze di altra cooperativa, falsificando le dichiarazioni dei malati che usufruivano del servizio".
Secondo quanto accertato dalle indagini, l'ente morale si sarebbe anche "indebitamente (in quanto privo dei requisiti) appropriato" di circa 300.000 euro di contributi solitamente concessi dal ministero del Lavoro e dalle Politiche Sociali per agevolare le onlus.
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