NON SI E' MAI BEN CAPITO COSA SUCCESSE IN QUEI TRAGICI GIORNI
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo.
Lo stesso 15 gennaio, dato che la zona interessata non era considerata critica dal punto di vista sismico, il terremoto venne trascurato nella sua entità, tant'è che molti quotidiani dello stesso giorno, riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata.
La realtà si fece terribile allorquando i primi soccorsi arrivarono in prossimità del triangolo dell'epicentro, idealmente formatosi tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano praticamente state risucchiate dalla terra e molti collegamenti con i paesi colpiti furono praticamente impossibili sino alla notte tra il 15 e 16 gennaio, ovvero ventiquattro ore dopo il violento sisma. Tutto ciò creò ancora più confusione in quelli che erano soccorsi già poco coordinati e frammentari.
Leggendarie sono le frasi scritte da Danilo Dolci sui muri dei ruderi,[citazione necessaria] quali ad esempio "La burocrazia uccide più del terremoto", "Qui la gente è stata uccisa nelle fragili case e da chi le ha impedito di riappropriarsi della vita col lavoro", "Governanti burocrati: si è assassini anche facendo marcire i progetti".
FONTE
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo.
Lo stesso 15 gennaio, dato che la zona interessata non era considerata critica dal punto di vista sismico, il terremoto venne trascurato nella sua entità, tant'è che molti quotidiani dello stesso giorno, riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata.
La realtà si fece terribile allorquando i primi soccorsi arrivarono in prossimità del triangolo dell'epicentro, idealmente formatosi tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano praticamente state risucchiate dalla terra e molti collegamenti con i paesi colpiti furono praticamente impossibili sino alla notte tra il 15 e 16 gennaio, ovvero ventiquattro ore dopo il violento sisma. Tutto ciò creò ancora più confusione in quelli che erano soccorsi già poco coordinati e frammentari.
Leggendarie sono le frasi scritte da Danilo Dolci sui muri dei ruderi,[citazione necessaria] quali ad esempio "La burocrazia uccide più del terremoto", "Qui la gente è stata uccisa nelle fragili case e da chi le ha impedito di riappropriarsi della vita col lavoro", "Governanti burocrati: si è assassini anche facendo marcire i progetti".
FONTE
Comment