scritta da un'amico....da mor?
La Iena Rosa
La Iena Rosa si presenta con un faccino da angelo.
Profuma di latte, ha teneri occhioni grigio-azzurri spalancati e curiosi e una pelle morbida, tenera, dolcissima.
Quando ci sono persone dorme o, se ? sveglia, emette suoni vellutati e teneri.
Le persone immancabilmente commentano con dei "ma che bella! e come ? buona!"
Di giorno, quando mangia, la Iena si attacca al biberon con la sua boccuccia a cuore, si guarda intorno quasi spaurita e incute tenerezza.
La sua mamma la adora.
Le due si parlano in un linguaggio sconosciuto, fatto di suoni brevi che formano una melodia armoniosa, primordiale, elfica.
Poi scende la sera.
La Iena Rosa, senza preavviso, emette un suono lancinante che perfora le pareti.
Di colpo si convince che i suoi genitori non sono semplicemente privi di sensi sul divano, no, i suoi genitori devono essere emigrati in Australia lasciandola l?.
E li chiama.
Loro la sentirebbero anche da Perth.
Dopo il verso lancinante la Iena Rosa d? vita ad un concerto di urla infernali, otto toni oltre l'umana tolleranza e la cadenza aumenta esponenzialmente ogni venti secondi fino ad un ritmo di sei versi ogni due secondi.
Il tempo a nostra disposizione per darle da mangiare senza cadere tutti e tre in estasi psichiatrica ? di quattro minuti.
L'operazione prevede:
- scaldare l'acqua (4/5 minuti)
- sciogliere il latte (2 minuti)
- trovare il tovagliolo (3 minuti)
Quando siamo stolti dobbiamo anche sterilizzare gli oggetti.
Ed ? la fine.
La Iena Rosa tace appena infilato il biberon in bocca e a quel punto vedi quegli occhioni che si stringono e ti guardano maligni.
Un rivolo di latte scende dai lati della bocca, come il sangue dai lupi, e aggira inesorabilmente ogni barriera per infilarsi dietro al collo.
Non puoi interrompere l'operazione per pulirla, la Iena Rosa emetterebbe il verso del Nazgul e per te sarebbe la fine.
Non puoi grattarti il naso, prendere il telecomando, sistemarti meglio per evitare la cancrena del braccio.
La Iena Rosa succhia vorace, le mani strette sul petto e la vedi che ti dice "farei uguale col tuo sangue".
Al termine del pasto la Iena Rosa DEVE "fare un po' d'arietta".
La prendi su una spalla e si appollaia l?, come un avvoltoio che aspetta il tuo ultimo respiro.
La sequenza tipica notturna prevede un rutto da camionista, un rigurgito cos? abbondante da farle tornare la fame e una scoreggia che tiene lontani gli acari.
Se dopo il pasto di giorno la Iena Rosa si addormenta come un leone al sole, di notte la Iena Rosa comincia a commentare l'accaduto con gorgoglii senza fine.
Dopo l'ultimo gorgoglio la bestia finge terribili dolori addominali e ricomincia ad urlare lasciando impietriti gli astatanti.
Comincia allora il cambio del pannolino.
L'operazione prevede che venga riposta sul fasciatoio mentre urla il suo sdegno e venga rapidamente svestita.
Le tutine sono il Male Oscuro.
Non entrano, non escono.
La Iena contrae le estremit? dandoti una sola scelta: lasciarla cos? o spezzarle un braccino per farlo passare nella tutina.
Una volta tolto il pannolino scopri che la merda ? sempre merda.
E' come se il cane te la facesse in sala sette volte al giorno.
Poi la lavi, la salvietti, la rilavi.
Appena le hai passato la cremina ovunque lei, se sei fortunato, orina.
Le rimetti la camicia di forza e noti desolato che comunichi con sua madre con gesti militari.
E' l'ora delle coliche adesso.
In piedi: smette.
Seduto: urla.
Le mostri dodici volte la TV, il mobile nero, il lavello, le tende.
Le parli dolcemente.
L'altro genitore, quello non coinvolto, bestemmia nella stanza di fianco.
La Iena Rosa si acquieta, tira su col naso teneramente tre o quattro volte.
La riponi nella sua custodia.
Vai a letto, abbracci sua madre e avresti una gran voglia di spatozzartela un po' prima che invecchi.
Noti che la sua mamma ? tornata proprio un bel prospetto.
Ma ronfa.
Chiudi gli occhi.
Son passate tre ore dall'inizio per?, e sei di nuovo in Australia
La Iena Rosa
La Iena Rosa si presenta con un faccino da angelo.
Profuma di latte, ha teneri occhioni grigio-azzurri spalancati e curiosi e una pelle morbida, tenera, dolcissima.
Quando ci sono persone dorme o, se ? sveglia, emette suoni vellutati e teneri.
Le persone immancabilmente commentano con dei "ma che bella! e come ? buona!"
Di giorno, quando mangia, la Iena si attacca al biberon con la sua boccuccia a cuore, si guarda intorno quasi spaurita e incute tenerezza.
La sua mamma la adora.
Le due si parlano in un linguaggio sconosciuto, fatto di suoni brevi che formano una melodia armoniosa, primordiale, elfica.
Poi scende la sera.
La Iena Rosa, senza preavviso, emette un suono lancinante che perfora le pareti.
Di colpo si convince che i suoi genitori non sono semplicemente privi di sensi sul divano, no, i suoi genitori devono essere emigrati in Australia lasciandola l?.
E li chiama.
Loro la sentirebbero anche da Perth.
Dopo il verso lancinante la Iena Rosa d? vita ad un concerto di urla infernali, otto toni oltre l'umana tolleranza e la cadenza aumenta esponenzialmente ogni venti secondi fino ad un ritmo di sei versi ogni due secondi.
Il tempo a nostra disposizione per darle da mangiare senza cadere tutti e tre in estasi psichiatrica ? di quattro minuti.
L'operazione prevede:
- scaldare l'acqua (4/5 minuti)
- sciogliere il latte (2 minuti)
- trovare il tovagliolo (3 minuti)
Quando siamo stolti dobbiamo anche sterilizzare gli oggetti.
Ed ? la fine.
La Iena Rosa tace appena infilato il biberon in bocca e a quel punto vedi quegli occhioni che si stringono e ti guardano maligni.
Un rivolo di latte scende dai lati della bocca, come il sangue dai lupi, e aggira inesorabilmente ogni barriera per infilarsi dietro al collo.
Non puoi interrompere l'operazione per pulirla, la Iena Rosa emetterebbe il verso del Nazgul e per te sarebbe la fine.
Non puoi grattarti il naso, prendere il telecomando, sistemarti meglio per evitare la cancrena del braccio.
La Iena Rosa succhia vorace, le mani strette sul petto e la vedi che ti dice "farei uguale col tuo sangue".
Al termine del pasto la Iena Rosa DEVE "fare un po' d'arietta".
La prendi su una spalla e si appollaia l?, come un avvoltoio che aspetta il tuo ultimo respiro.
La sequenza tipica notturna prevede un rutto da camionista, un rigurgito cos? abbondante da farle tornare la fame e una scoreggia che tiene lontani gli acari.
Se dopo il pasto di giorno la Iena Rosa si addormenta come un leone al sole, di notte la Iena Rosa comincia a commentare l'accaduto con gorgoglii senza fine.
Dopo l'ultimo gorgoglio la bestia finge terribili dolori addominali e ricomincia ad urlare lasciando impietriti gli astatanti.
Comincia allora il cambio del pannolino.
L'operazione prevede che venga riposta sul fasciatoio mentre urla il suo sdegno e venga rapidamente svestita.
Le tutine sono il Male Oscuro.
Non entrano, non escono.
La Iena contrae le estremit? dandoti una sola scelta: lasciarla cos? o spezzarle un braccino per farlo passare nella tutina.
Una volta tolto il pannolino scopri che la merda ? sempre merda.
E' come se il cane te la facesse in sala sette volte al giorno.
Poi la lavi, la salvietti, la rilavi.
Appena le hai passato la cremina ovunque lei, se sei fortunato, orina.
Le rimetti la camicia di forza e noti desolato che comunichi con sua madre con gesti militari.
E' l'ora delle coliche adesso.
In piedi: smette.
Seduto: urla.
Le mostri dodici volte la TV, il mobile nero, il lavello, le tende.
Le parli dolcemente.
L'altro genitore, quello non coinvolto, bestemmia nella stanza di fianco.
La Iena Rosa si acquieta, tira su col naso teneramente tre o quattro volte.
La riponi nella sua custodia.
Vai a letto, abbracci sua madre e avresti una gran voglia di spatozzartela un po' prima che invecchi.
Noti che la sua mamma ? tornata proprio un bel prospetto.
Ma ronfa.
Chiudi gli occhi.
Son passate tre ore dall'inizio per?, e sei di nuovo in Australia
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