perch? sono impegnati a fare altro
Cecilia Carreri, magistrato a Vicenza, in permesso per sei mesi
a causa di un forte mal di schiena, partecipava a gare estreme in barca a vela
Malata per il tribunale, era in regata
giudice punita col trasferimento
Il Csm le ha tolto un anno di anzianit? e l'ha spostata d'ufficio
Ha detto che lo sport le era stato prescritto come cura
"Mare verticale"
ROMA - In ufficio non poteva andare per un mal di schiena talmente forte da impedirle di stare addirittura seduta. In barca vela, per?, riusciva a muoversi con disinvoltura tanto da partecipare a una difficile regata in preparazione di una transaoceanica. Cecilia Carreri, giudice per indagini preliminari in servizio a Vicenza, ? stata "condannata" dalla sezione disciplinare del Csm a una sanzione tutto sommato lieve: la perdita di un anno di anzianit? e il trasferimento ad altro ufficio.
La vicenda risale al 2005 ed ? arrivata al Consiglio superiore della magistratura grazie a un rapporto del presidente della Corte d'appello competente che raccontava come la collega si fosse "assentata dall'ufficio a pi? riprese e per periodi molto lunghi per motivi di salute" ma che tutto ci? non le aveva impedito di "svolgere 'attivita' fisica altamente impegnativa". Quindi il Pg della Cassazione Mario Delli Priscoli aveva promosso il procedimento contestando alla donna di aver "gravemente mancato ai propri doveri".
Nel 2005, la skipper con la toga aveva goduto prima di 45 giorni, poi di sei mesi di aspettativa per ragioni di salute, dal 26 febbraio al 26 agosto. Ma tra luglio e agosto di quell'anno aveva partecipato, a bordo di "Mare verticale" alla Rolex Fastnet race, una gara tra le imbarcazioni di altura che si disputa al largo delle coste della Gran Bretagna e che ? preparatoria della transoceanica Transat Jacques Vabre. Una circostanza impossibile da negare, visto che della presenza del giudice-skipper dava conto il diario di bordo scaricato da un sito Internet, con tanto di foto e di un suo pensiero. Ma non era bastato. Dal 30 agosto al 28 ottobre il magistrato con la passione della vela aveva preso un ulteriore periodo di aspettativa per malattia, al termine del quale aveva partecipato in congedo ordinario alla transoceanica. La sua presenza a quest'ultima regata aveva avuto una "vasta eco" sulla stampa nazionale e locale e persino sul quotidiano francese "Liberation". Delle sue avventure estreme, in mare, in montagna, anche in solitaria, esiste in rete abbondante documentazione. Cecilia Carreri ha anche un bel sito nelle quali le racconta e ne ha scritto almeno un libro intitolato, appunto, "Mare verticale".
Lei, per?, raggiunta telefonicamente dall' Ansa, dice: "Non sono io. Non mi riconosco in quella notizia. Ma se se vuole parliamo di vela e di alpinismo. La regata transoceanica che ho fatto l' ho compiuta in un periodo di ferie accordato dal presidente del Tribunale. Il ritorno mediatico che c'? stato ? stato solo un fatto positivo che ha dato onore e prestigio alla magistratura".
Tutto ci?, per?, aveva provocato "disagio" e "commenti critici" tra i colleghi e gli avvocati del suo distretto, quantomeno sorpresi dal fatto che il giudice-skipper avesse potuto partecipare a una "prova cos? fisicamente impegnativa" dopo 9 mesi di congedo per malattia.
Invano davanti al Csm, la Carreri si ? difesa spiegando che attivit? sportive di una certa difficolt? e di livello elevato le erano state "caldamente prescritte" per la sua patologia e che in ogni caso le sue assenze non avevano determinato alcun disservizio. "Le fatiche sportive, sicuramente, non sono state oggetto di prescrizioni mediche" l'ha contraddetta il Csm, citando i suoi stessi certificati medici. Nessun dubbio, dunque, sulla sua colpevolezza: "Nel partecipare alle regate veliche nei periodi di aspettativa concessi per motivi di salute ha violato i doveri di correttezza". Ma non solo: la grande eco data alla sua partecipazione alla regata "ha determinato indubbiamente un grave danno alla immagine del magistrato e alla credibilit? dell'istituzione giudiziaria".
(13 gennaio 2008)
Cecilia Carreri, magistrato a Vicenza, in permesso per sei mesi
a causa di un forte mal di schiena, partecipava a gare estreme in barca a vela
Malata per il tribunale, era in regata
giudice punita col trasferimento
Il Csm le ha tolto un anno di anzianit? e l'ha spostata d'ufficio
Ha detto che lo sport le era stato prescritto come cura
"Mare verticale"
ROMA - In ufficio non poteva andare per un mal di schiena talmente forte da impedirle di stare addirittura seduta. In barca vela, per?, riusciva a muoversi con disinvoltura tanto da partecipare a una difficile regata in preparazione di una transaoceanica. Cecilia Carreri, giudice per indagini preliminari in servizio a Vicenza, ? stata "condannata" dalla sezione disciplinare del Csm a una sanzione tutto sommato lieve: la perdita di un anno di anzianit? e il trasferimento ad altro ufficio.
La vicenda risale al 2005 ed ? arrivata al Consiglio superiore della magistratura grazie a un rapporto del presidente della Corte d'appello competente che raccontava come la collega si fosse "assentata dall'ufficio a pi? riprese e per periodi molto lunghi per motivi di salute" ma che tutto ci? non le aveva impedito di "svolgere 'attivita' fisica altamente impegnativa". Quindi il Pg della Cassazione Mario Delli Priscoli aveva promosso il procedimento contestando alla donna di aver "gravemente mancato ai propri doveri".
Nel 2005, la skipper con la toga aveva goduto prima di 45 giorni, poi di sei mesi di aspettativa per ragioni di salute, dal 26 febbraio al 26 agosto. Ma tra luglio e agosto di quell'anno aveva partecipato, a bordo di "Mare verticale" alla Rolex Fastnet race, una gara tra le imbarcazioni di altura che si disputa al largo delle coste della Gran Bretagna e che ? preparatoria della transoceanica Transat Jacques Vabre. Una circostanza impossibile da negare, visto che della presenza del giudice-skipper dava conto il diario di bordo scaricato da un sito Internet, con tanto di foto e di un suo pensiero. Ma non era bastato. Dal 30 agosto al 28 ottobre il magistrato con la passione della vela aveva preso un ulteriore periodo di aspettativa per malattia, al termine del quale aveva partecipato in congedo ordinario alla transoceanica. La sua presenza a quest'ultima regata aveva avuto una "vasta eco" sulla stampa nazionale e locale e persino sul quotidiano francese "Liberation". Delle sue avventure estreme, in mare, in montagna, anche in solitaria, esiste in rete abbondante documentazione. Cecilia Carreri ha anche un bel sito nelle quali le racconta e ne ha scritto almeno un libro intitolato, appunto, "Mare verticale".
Lei, per?, raggiunta telefonicamente dall' Ansa, dice: "Non sono io. Non mi riconosco in quella notizia. Ma se se vuole parliamo di vela e di alpinismo. La regata transoceanica che ho fatto l' ho compiuta in un periodo di ferie accordato dal presidente del Tribunale. Il ritorno mediatico che c'? stato ? stato solo un fatto positivo che ha dato onore e prestigio alla magistratura".
Tutto ci?, per?, aveva provocato "disagio" e "commenti critici" tra i colleghi e gli avvocati del suo distretto, quantomeno sorpresi dal fatto che il giudice-skipper avesse potuto partecipare a una "prova cos? fisicamente impegnativa" dopo 9 mesi di congedo per malattia.
Invano davanti al Csm, la Carreri si ? difesa spiegando che attivit? sportive di una certa difficolt? e di livello elevato le erano state "caldamente prescritte" per la sua patologia e che in ogni caso le sue assenze non avevano determinato alcun disservizio. "Le fatiche sportive, sicuramente, non sono state oggetto di prescrizioni mediche" l'ha contraddetta il Csm, citando i suoi stessi certificati medici. Nessun dubbio, dunque, sulla sua colpevolezza: "Nel partecipare alle regate veliche nei periodi di aspettativa concessi per motivi di salute ha violato i doveri di correttezza". Ma non solo: la grande eco data alla sua partecipazione alla regata "ha determinato indubbiamente un grave danno alla immagine del magistrato e alla credibilit? dell'istituzione giudiziaria".
(13 gennaio 2008)
Comment