ciao a tutti.. in questo periodo di riflessione, ho avuto il tempo di leggere alcuni libri interessanti, e proprio qualke giorno fa un mio carissimo amico ke è passato a salutarmi me ne ha regalato uno.. si intitola PURA VITA, l'autore è ANDREA DE CARLO.. molto carino,mi serve molto per capire me stessa.. vi scrivo il pezzo di libro ke il mio amico mi ha letto giorni fa.. e ha poi deciso di regalarmelo.. ovviamente il ricercato del settecento in qeusto momento sarei io.. o anke altri.. o potete riconoscervici voi..
"..[]ho una visione ricorrente.. uno ke lascia una donna che ormai conosce tutti i suoi difetti e ne è esasperata, e subito dopo ne trova una nuova ke ancora li ignora..
in questa visione a passaggi successivi, lui ha l'aspetto di un ricercato del settecento
in fuga da un piccolo stato a un altro piccolo stato, per sottrarsi ai creditori e ai giudici che l'hanno condannato o stanno per farlo
la sua aria da profugo e da perseguitato fa sì ke venga accolto a braccia aperta nel suo nuovo piccolo stato, dove viene dato credito ala sua versione dei fatti, ogni sua dichiarazione e protesta presa per buona.
le ragioni ke mette avanti vengono di slancio capite e condivise, riceve solidarietà per le angherie che ha dovuto subire
e per qualke tempo la convinzione generale che lui sia nel giusto fa sì ke diventi davvero una persona migliore, lontana dalle colpe che hanno provocato la sua catastrofe personale
gli sembra di essere nuovo e diverso
di potersi reinventare su basi più solide e giuste
poi la sua natura profonda lo ricattura e lo trascina all'indietro, verso il se stesso da cui aveva creduto di scappare.
ben presto finisce per commettere le stesse identiche colpe di prima, al punto ke nuove accuse si accumulano contro di lui, e alla fine vengono emessi nuovi mandati di cattura
così,
il ricercato del settecento, si rimette in fuga per il mondo, con alle spalle un carico moltiplicato di condanne..
spera solo di riuscire a farsi accogliere in un altro piccolo stato, come un perseguitato, il suo cuore è già traboccante di slanci e toni da vittima innocente
nello stesso modo frammentario, si rende conto della disonestà ulteriore di inventarsi un'immagine da protagonista di film in costume.. si rende conto del compiacimento
pensa a tutte le occasioni ke ha avuto di ricostruirsi in modo diverso e migliore, e a come le ha bruciate una dopo l'altra, lasciando nello sgomento e nell'esasperazione chi l'aveva sostenuto con entusiasmo e generosità-
si chiede se è vera la storia dei difetti ineliminabili o ci sarebbe invece il modo di lasciarseli alle spalle per sempre.
si chiede qual è e che genere di determinazione richiede.
se gli potrà mai capitare di ripensare al ricercato del settecento come a un ricordo lontano.. chiuso in un o spazio separato del tempo."
"..[]ho una visione ricorrente.. uno ke lascia una donna che ormai conosce tutti i suoi difetti e ne è esasperata, e subito dopo ne trova una nuova ke ancora li ignora..
in questa visione a passaggi successivi, lui ha l'aspetto di un ricercato del settecento
in fuga da un piccolo stato a un altro piccolo stato, per sottrarsi ai creditori e ai giudici che l'hanno condannato o stanno per farlo
la sua aria da profugo e da perseguitato fa sì ke venga accolto a braccia aperta nel suo nuovo piccolo stato, dove viene dato credito ala sua versione dei fatti, ogni sua dichiarazione e protesta presa per buona.
le ragioni ke mette avanti vengono di slancio capite e condivise, riceve solidarietà per le angherie che ha dovuto subire
e per qualke tempo la convinzione generale che lui sia nel giusto fa sì ke diventi davvero una persona migliore, lontana dalle colpe che hanno provocato la sua catastrofe personale
gli sembra di essere nuovo e diverso
di potersi reinventare su basi più solide e giuste
poi la sua natura profonda lo ricattura e lo trascina all'indietro, verso il se stesso da cui aveva creduto di scappare.
ben presto finisce per commettere le stesse identiche colpe di prima, al punto ke nuove accuse si accumulano contro di lui, e alla fine vengono emessi nuovi mandati di cattura
così,
il ricercato del settecento, si rimette in fuga per il mondo, con alle spalle un carico moltiplicato di condanne..
spera solo di riuscire a farsi accogliere in un altro piccolo stato, come un perseguitato, il suo cuore è già traboccante di slanci e toni da vittima innocente
nello stesso modo frammentario, si rende conto della disonestà ulteriore di inventarsi un'immagine da protagonista di film in costume.. si rende conto del compiacimento
pensa a tutte le occasioni ke ha avuto di ricostruirsi in modo diverso e migliore, e a come le ha bruciate una dopo l'altra, lasciando nello sgomento e nell'esasperazione chi l'aveva sostenuto con entusiasmo e generosità-
si chiede se è vera la storia dei difetti ineliminabili o ci sarebbe invece il modo di lasciarseli alle spalle per sempre.
si chiede qual è e che genere di determinazione richiede.
se gli potrà mai capitare di ripensare al ricercato del settecento come a un ricordo lontano.. chiuso in un o spazio separato del tempo."
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