bocciata la nostra politica sui gas serra: siamo tra i primi 10 emettitori al mondo
Conferenza sul clima: l'Italia inquina troppo
Secondo uno studio presentato a Bali, il nostro Paese ? al 41esimo posto sui 56 responsabili del 90% del Co2
BALI (INDONESIA) - Ecologisti a parole, ma non nei fatti. Dopo mille accuse dai politici del nostro Paese contro i Paesi non firmatari del protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra, ora ? chiaro a tutti che l'Italia, che il protocollo l'ha firmato, non l'ha rispettato.
POSIZIONE DI RETROVIA - ? infatti una netta posizione di retrovia quella assegnata alla politica italiana sul clima nel ?2008 Climate Change Performance Index?, presentato a Bali da Germanwatch e Can-Europe. Posizione che l'Italia condivide, tra i dieci principali emettitori mondiali di CO2, con il Giappone e che vede un giudizio peggiore assegnato solo agli Usa ed al Canada. Il Ccpi ? un'indice indipendente, finanziato dal Governo federale tedesco, giunto alla sua terza edizione che prende in considerazione i 56 Paesi responsabili del 90% delle emissioni mondiali di CO2. Nella costituzione dell'indice complessivo concorrono tre diversi parametri: gli attuali livelli di emissione (30% del peso complessivo), i trend di emissione (50%) e le politiche climatiche (20%). La struttura dell'indice tende, pertanto, a premiare soprattutto i Paesi che dimostrano un'effettiva volont? di cambiamento, in linea con l'obiettivo dello studio di essere uno strumento di pressione politica e sociale per quei Paesi che ritardano ad attuare efficaci iniziative in termini di protezione climatica. Anche il giudizio complessivo dell'indice, non solo quello sulle politiche climatiche, evidenzia una situazione negativa per l'Italia che, tra i 56 Stati valutati, si posiziona al 41? posto, dietro a Cina, Polonia e Bielorussia. Rispetto al Ccpi pubblicato lo scorso anno perdiamo 6 posizioni, mentre solo 4 Paesi sono stati valutati peggio di noi all'interno dell'Unione europea a 27.
SVEZIA AL PRIMO POSTO - Il Paese con la migliore prestazione, che non ottiene comunque ancora il giudizio ?molto buono?, ? la Svezia, seguita da Germania, Islanda, Messico ed India. Ci? dimostra come le politiche climatiche dei principali Paesi emergenti quali Cina, India e Messico siano radicalmente cambiate rispetto allo scorso rapporto, arrivando oggi ad essere valutate nettamente meglio di quella italiana. ? forse proprio questo interessante cambio di rotta delle politiche ambientali dei Paesi emergenti l'elemento di maggiore interesse del rapporto. Ci? trova piena corrispondenza con quanto ha affermato oggi Hans Verolme, Direttore del programma sui cambiamenti climatici di Wwf International, che ha voluto elencare proprio la Cina come uno dei Paesi che sta dimostrando il comportamento pi? positivo in questa fase negoziale della Conferenza di Bali.
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Siamo quasi ai livelli degli USA... Facciamo proprio schifo...
Cazzo mi rido???
Conferenza sul clima: l'Italia inquina troppo
Secondo uno studio presentato a Bali, il nostro Paese ? al 41esimo posto sui 56 responsabili del 90% del Co2
BALI (INDONESIA) - Ecologisti a parole, ma non nei fatti. Dopo mille accuse dai politici del nostro Paese contro i Paesi non firmatari del protocollo di Kyoto sulla riduzione dei gas serra, ora ? chiaro a tutti che l'Italia, che il protocollo l'ha firmato, non l'ha rispettato.
POSIZIONE DI RETROVIA - ? infatti una netta posizione di retrovia quella assegnata alla politica italiana sul clima nel ?2008 Climate Change Performance Index?, presentato a Bali da Germanwatch e Can-Europe. Posizione che l'Italia condivide, tra i dieci principali emettitori mondiali di CO2, con il Giappone e che vede un giudizio peggiore assegnato solo agli Usa ed al Canada. Il Ccpi ? un'indice indipendente, finanziato dal Governo federale tedesco, giunto alla sua terza edizione che prende in considerazione i 56 Paesi responsabili del 90% delle emissioni mondiali di CO2. Nella costituzione dell'indice complessivo concorrono tre diversi parametri: gli attuali livelli di emissione (30% del peso complessivo), i trend di emissione (50%) e le politiche climatiche (20%). La struttura dell'indice tende, pertanto, a premiare soprattutto i Paesi che dimostrano un'effettiva volont? di cambiamento, in linea con l'obiettivo dello studio di essere uno strumento di pressione politica e sociale per quei Paesi che ritardano ad attuare efficaci iniziative in termini di protezione climatica. Anche il giudizio complessivo dell'indice, non solo quello sulle politiche climatiche, evidenzia una situazione negativa per l'Italia che, tra i 56 Stati valutati, si posiziona al 41? posto, dietro a Cina, Polonia e Bielorussia. Rispetto al Ccpi pubblicato lo scorso anno perdiamo 6 posizioni, mentre solo 4 Paesi sono stati valutati peggio di noi all'interno dell'Unione europea a 27.
SVEZIA AL PRIMO POSTO - Il Paese con la migliore prestazione, che non ottiene comunque ancora il giudizio ?molto buono?, ? la Svezia, seguita da Germania, Islanda, Messico ed India. Ci? dimostra come le politiche climatiche dei principali Paesi emergenti quali Cina, India e Messico siano radicalmente cambiate rispetto allo scorso rapporto, arrivando oggi ad essere valutate nettamente meglio di quella italiana. ? forse proprio questo interessante cambio di rotta delle politiche ambientali dei Paesi emergenti l'elemento di maggiore interesse del rapporto. Ci? trova piena corrispondenza con quanto ha affermato oggi Hans Verolme, Direttore del programma sui cambiamenti climatici di Wwf International, che ha voluto elencare proprio la Cina come uno dei Paesi che sta dimostrando il comportamento pi? positivo in questa fase negoziale della Conferenza di Bali.
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Siamo quasi ai livelli degli USA... Facciamo proprio schifo...
Cazzo mi rido???
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