Originally posted by RobiMaggi
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Paura della morte ?
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Smanettonazzo
- Nov 2006
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Mi lascia perplesso l'idea del NULLA dopo...? cos? difficile da immaginare l'annullamento di ogni sensazione...La morte in s?...non mi spaventa...morire dilaniato tra lamiere per? mi spaventa un p?...
Ma pi? che la morte...LA CARROZZINA...quella mi fa davvero tremare.
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Originally posted by HABU View PostCi penso spesso, e ringrazio il cielo di essere ancora quì viste le volte che ho veramente rischiato..
io due volte.... un brutto incidente in moto a 18 anni ( mi sono leggermente storto la caviglia ma dalla dinamica mi chiedo come abbia fatto a cavarmela ) e a 28 quando sono caduto con il deltaplano nella più grossa tragedia del volo libero al mondo di sempre.... o le cose le faccio bene o non le faccio...
io mi sono solo rotto una gamba... quel giorno ho perso 5 amici e altri si sono fatti + o - male...
Last edited by ace; 06-12-07, 13:47.
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Originally posted by giova3419 View PostS?, ma il punto ?:
- ci pensate? Io no!
magari solo se me la vedo brutta in macchina o cose del genere...
ma penso un p? di pi? alla probabilit? di rimanere sola ..... questo si .... e mi fa tanta paura ...
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Smanettonazzo
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Originally posted by ace View Postio due volte.... un brutto incidente in moto a 18 anni ( mi sono leggermente storto la caviglia ma dalla dinamica mi chiedo come abbia fatto a cavarmela ) e a 28 quando sono caduto con il deltaplano nella pi? grossa tragedia del volo libero al mondo di sempre.... o le cose le faccio bene o non le faccio...
io mi sono solo rotto una gamba... quel giorno ho perso 5 amici e altri si sono fatti + o - male...
Cmq non ci penso molto spesso. Anzi, non mi piace pensarci. Alle volte mi domando se realizzero' che sto' morendo. Ma non mi piace pensarci. Forse arrivera' un giorno in cui ogni mattina che mi svegliero' ringraziero' di essere ancora qua.
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Originally posted by macicca View PostChe cavolo e' successo che siete andati giu' tutti quanti?
ci è scoppiato un temporale sotto i piedi ( a 1700 mt ) con raffiche di vento sopra i 120 km/h
da articoli del'epoca...
"La tragedia del Cornizzolo
Probabilmente domenica 24 luglio 1988 si è consumata la più grande tragedia del volo libero da quando questo è praticato nel mondo. Mario Maspero (il direttore di gara degli ultimi "Triangolo Lariano"), Memo La Rocca, Guido Baruffini, Antonio Legranzini, sono morti, uccisi da un cumulo nembo che si è formato in un istante sul Cornizzolo. Marco Lietti, dopo tre giorni passati in gravissime condizioni all'ospedale di Bergamo è spirato: i suoi organi sono stati donati a chi ne avrà bisogno per continuare a vivere. Angelo Capitani dall'ospedale di Como è stato trasportato a Chamonix in un centro specializzato per la cura delle ustioni in viso ed il congelamento delle mani. Alberto Casali dopo aver rotto un'ala ed aperto il paracadute, è atterrato lesionandosi una caviglia. Ezio Arrigoni è stato salvato da un'imbarcazione dopo che la furia del vento lo aveva spinto nel lago di Garlate; Roberto Colombo è miracolosamente uscito indenne dopo un volo dl tre ore dentro e fuori dai cumuli. Felice Cairoli, Sarino Martorana, Felice Sola e altri, sono fortunosamente riusciti a salvarsi.
Tutto si è svolto in pochi attimi: dei venti aquiloni in volo nessuno ha potuto prevedere uno sviluppo così veloce del nembo; solo chi si trovava alle quote più basse o sufficientemente davanti alla tremenda aspirazione ha potuto tener testa alla furia degli elementi, per gli altri non c'è stato nulla da fare. Capitani, che ho riaccompagnato a casa dopo che era stato recuperato a Morbegno in Valtellina, raccontava di salite aggrappato alla barra con l'ala che saliva velocissima, chiglia in verticale, o che scendeva in picchiate al limite del ribaltamento. Per evitare i tumbling Angelo cercava di virare in scivolata affidandosi alla tenuta della struttura; il suo GTR 162 in ergal ha tenuto, e i problemi, una volta atterrato, sono stati soprattutto quelli dati dalle mani congelate che non gli consentivano di sganciarsi agevolmente. Qualcuno, sempre pronto a sparare a zero con il senno di poi, ventila l'idea che la cosa si potesse prevedere. Si prevedevano temporali; ma non una tromba d'aria e non la formazione di un cumulo nembo nel giro di tre o quattro minuti da un cielo azzurro e pressochè libero. Nel momento del disastro io mi trovavo in barca a vela sul ramo del lago di Lecco a circa 15 km dal Cornizzolo. Sin dalla mattina la Grigna era incappucciata da "cumulus umilis" che non si erano evoluti nell'arco del pomeriggio. A ovest si vedevano le cime delle montagne occidentali al lago di Como. Prima della buriana alcune nubi senza sviluppo verticale avanzavano abbastanza lentamente. Sopra di noi l'azzurro. Un tuono mi ha indotto ad ammainare le vele ed a dirigermi a motore verso Lecco. Nell'arco dl tre/quattro minuti, il tempo di indossare la cerata, onde da un metro, raffiche di vento oltre gli 80 km/h, visibilità inferiore a 20 metri, acqua in aerosol negli strati prossimi alla superficie rendevano difficile anche respirare. Volo in deltaplano da otto anni, da altrettanti navigo con le imbarcazioni più disparate questo lago, ma mai c'è stato così poco tempo tra le prime avvisaglie ed un fenomeno meteorologico così imponente. Questo, il fatto che venti piloti esperti, non "Rambo temerari", fossero in volo al momento del disastro, può aiutare a capire perchè nessuno si sia accorto con sufficiente anticipo di quello che stava succedendo. Tutto è stato di una velocità che ha oltrepassato il limite delle aspettative che i segnali della natura lasciavano interpretare solo qualche attimo prima. La spiegazione meteorologica fa partire il tutto da un ingresso di aria estremamente fredda in quota da nord-ovest: probabilmente la grande differenza di temperatura tra la pianura che inizia proprio ai piedi del Cornizzolo e delle Grigne, la Breva, un vento pomeridiano che dalle pianura spira verso l'alto lago, hanno innescato quella che si è rivelata una bomba meteorologica e che ha ucciso i nostri amici. Innumerevoli sono state le giornate nelle quali si erano previsti temporali. Nessuno, compreso chi dice che era previsto, si aspettava una evoluzione del genere. Dal punto di decollo del Cornizzolo inoltre, non era possibile vedere l'evoluzione della situazione che si è formata dietro, verso l'interno del territorio del Triangolo Lariano.
Tiberio Roda
"E' successo tutto in pochi minuti" "In decollo c'era una cellula locale di temporale ed abbiamo pensato: mal che vada andremo ad atterrare verso Lecco. Un'evoluzione così rapida e drammatica era assolutamente imprevedibile". Su in decollo secondo me, c'era un fronte; anzi più che un fronte sembrava una cellula locale di temporale" "Siamo partiti molto tardi per fare un volo un pò diverso dal solito. Verso le 16,20 sul Monte Bollettone era nero, però quel nero che non dà fastidio; poi questa cellula si è spostata sopra Erba e qui già ha cominciato a scaricare. Intanto sul Bollettone ricompariva il sole, così abbiamo pensato che il temporale se ne stava andando via verso est-sud-est. Parto e dopo tre minuti parte anche Mario Maspero. All'improvviso arriva un vento mostruoso, mentre il prato del decollo si riempie di grandine. Punto verso est e comincio a trovare +1/+2, mentre intorno a me ed anche più sotto cominciano a formarsi delle cellule. Allora mi sono detto: devo stare più attento perchè questo qua dietro sta cominciando ad aspirare di brutto. Infatti mi giro e vedo tutto nero che sta già scaricando e sopra continua a formarsi. Tutto questo succede in due o tre minuti non di più. In quel momento ho visto un altro pilota, evidentemente non molto esperto, che cercava di fare dei 360 gradi, come in scivolata d'ala, ma rimanendo lì nella zona di forte ascendenza. Io non avevo la sua stessa frequenza radio, ma altra gente da sotto lo ha avvisato di allontanarsi. Tiro progressivamente la barra e supero il monte Barro: senza fare una virata sono partito da 900 metri ed ora sono a 1700! Tiro ancora, piego le ginocchia e metto la barra a metà gamba. Tengo d'occhio il nero dietro di me, e controllo il vario, che non va quasi mai sotto lo 0. Appena dà anche un piccolo valore a scendere, picchio di più e cerco di fare delle "S". Dopo il Barro, sul lago di Garlate, raggiungo tutti quelli che erano partiti prima di me. Vedo l'Hazard di Lietti che tira verso la Valcava (sempre est-sud-est) e gli faccio segno di accelerare... lo sorpasso e quando giro l'occhio l'aquilone è già scomparso dentro il nembo. Intanto sotto di me si è formato uno di quei nuvoloni bianchi da "richiamo" di questo mostro che stava praticamente aspirando tutto quello che c'era in giro. Il batuffolone bianco in pochi secondi si trasforma in una vera e propria nube. Sono preoccupato per Marco Lietti che si è lasciato tirare dentro: con tutta questa condensazione sarà molto difficile uscire dalla nuvola. Continuo a "delfinare" cercando sempre di volare il più veloce possibile. Trovo qualche zero ed allento la presa, ma non riesco più a tenere la posizione normale di volo perchè ho le braccia irrigidite dalla fatica. Intanto intorno, sia sull'aeroporto di Valbrembo, sia sulla Val Seriana, il nembo stava già richiamando prepotentemente. Con formazioni di cellule. La mia intenzione è di atterrare a Valbrembo; guardo l'altimetro ed ho ancora 1500 metri punto la città di Bergamo e vedo la formazione di un'altra cellula poco a sud dell'aeroporto di Orio al Serio. Ad est, cioè in Val Seriana è tutto nero. Sull'aeroporto finalmente riesco a scendere. So che hanno allungato la pista e adesso qui atterrano anche i DC8 e DC9... guardo ad inizio e fine pista e non vedo nessuno. Mi porto a 500 metri. L'aria sembra molto più tranquilla, ed è estremamente calda. Mi viene in mente la frase "La calma prima della tempesta"... ed ecco un vento che, violentissimo, piega gli alberi fino quasi a terra. Riesco ad atterrare in un prato di fianco all'aeroporto con l'aquilone che vola all'indietro: c'è vento da ovest ad oltre 60 km/h. Prima il vento era da est ora è da ovest: vuol dire che questo nembo sta ancora richiamando altra roba. Intanto dietro di me comincia a cadere la pioggia. Abbasso il delta e rimango sotto il temporale. Da quando sono decollato sono passati 35/40 minuti ed ho fatto quasi 40 km". "All'inizio non sembrava un nembo, ma solo una cellula locale. Sia io che Mario non abbiamo valutato che potesse essere così veloce il vento ad oltre 100 km/h era poi assolutamente impossibile da prevedere. Dietro al nero vedevamo già il contorno del Bollettone, così abbiamo detto: mal che vada andremo ad atterrare verso Lecco. Gli altri delta già in volo erano lì sopra al decollo 200/300 metri sembravano proprio condizioni perfettamente normali; c'era vento da est poi naturalmente quando è arrivato il temporale è girato anche il vento. Era nero, e di solito col nero anche noi non partiamo mai, però quando hai un pò di esperienza pensi anche: cerchiamo di sfruttare la situazione. Dietro al Cornizzolo verso il Barro e verso Bergamo era tutto completamente pulito, solo qualche piccolo batuffolo e quel cielo un pò grigiastro, indice di grande caldo. Era assolutamente impossibile prevedere una degenerazione così violenta e veloce. Maspero era ben preparato meteorologicamente, ed anche lui non aveva immaginato niente."
Felice Cairoli
La situazione meteo del 24 Luglio 1988
"Sulle regioni settentrionali inizialmente poco nuvoloso. Nel corso della giornata nuvolosità in aumento con precipitazioni anche temporalesche, più frequenti nelle zone alpine. Sulle regioni centro-meridionali sereno o poco nuvoloso. Temperatura: in diminuzione al nord, senza variazioni di rilievo sulle altre zone. Venti ovunque deboli o moderati. Mari: poco mossi." Queste le previsioni fornite dal Servizio meteorologico dell'Aeronautica e pubblicate da 'Il Resto del Carlino", quotidiano a diffusione nazionale, il 24 Luglio 1988. Nella cartina qui sopra è anche segnato un fronte freddo in avvicinamento da nord-ovest: con una massa d'aria prefrontale instabile, la notevole umidità in quota ed un forte gradiente termico verticale, la formazione di cumuli-nembi è cosa certa. Ma una previsione ancora più precisa ed accurata era stata fatta sabato 23 dal professor Furia, direttore del Centro geofisico prealpino di Campo dei Fiori (Varese). Eccone il testo: "In ossequio al principio generale della prevenzione dei fenomeni naturali interessanti la protezione civile, comunichiamo quanto segue. Un sistema frontale freddo proveniente dalla Francia avanza verso le Alpi occidentali ed interesserà, fra stasera e domani sera, le nostre regioni settentrionali. La pressione, che alle 12 era livellata su tutta la padania intorno a 1027 millibar, diminuisce rapidamente, sintomo dell'approssimarsi del fronte temporalesco. Le masse d'aria caldo-umide stagnanti da diversi giorni sulla conca padana alpina saranno attivate a causa del sopraggiungere delle masse d'aria più fredde, a partire dalle Alpi Cozie e, via via, sempre più intensamente verso le Alpi e le Prealpi centrali, fra il Ticino e l'Adda. I fenomeni saranno esaltati dall'elevato irraggiamento diurno sulle zone montane. Attualmente sono in vista (attraverso Il meteosat n.d.r.) i primi addensamenti cumuliformi tra le Alpi Marittime e le Cozie, sui due versanti francese ed italiano. La loro evoluzione in peggio è abbastanza rapida. Periodo da noi ritenuto critico ai fini del dissesto idrogeologico sulle zone ad alto rischio, secondo le peculiarità locali ben note al servizio vigilanza geologica: tra la prima parte di questa notte e domani sera. Fenomeni previsti: rovesci a precipitazioni di forte intensità, con temporali, turbolenza e grandine. Il limite di 0 gradi è previsto in abbassamento da 4400 metri fino a circa 3000. Evoluzione: è previsto un miglioramento a partire da domani sera per effetto dei venti che tenderanno a soffiare da nord e da nord-ovest, a seguito del fronte temporalesco". Peccato che una previsione così accurata sia stata inviata solo alla Protezione civile. Se avessero potuto conoscerla anche i piloti di aquilone, sarebbe accaduta ugualmente la tragedia del Cornizzolo?Last edited by ace; 06-12-07, 17:39.
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Porca paletta!
Entrare nei CB ? una brutta esperienza con gli aerei veri (di linea e militari), figurarsi col deltaplano!
Penso proprio che non te lo dimenticherai mai. E cmq hai portato a casa la pelle!
Ma ? stato proprio cos? imprevedibile? o un pizzico di leggerezza...?
Svolazzi ancora?
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Originally posted by alexab13 View PostPorca paletta!
Entrare nei CB è una brutta esperienza con gli aerei veri (di linea e militari), figurarsi col deltaplano!
Penso proprio che non te lo dimenticherai mai. E cmq hai portato a casa la pelle!
Ma è stato proprio così imprevedibile? o un pizzico di leggerezza...?
Svolazzi ancora?
erano condizioni toste... ma come tante altre volte.... per dirti quanto era prevedibile uno di quelli che sono morti era il responsabile metereologico di alcune gare del mondiale in italia...
io mi sono fatto quasi un'ora nel cumulo a fare 360 e wingover per cercare di uscire. Alla fine mi ha sputato perchè sono passato sopra una catena montagnosa ed il vento sopra i 100 km/h battendo contro la montagna entrava nel cumulo rompendo l'ascendenza...
peccato che poi nella valle dietro mi sono trovato in sottovento con dei rotori da paura... ho fatto due tumbling ed al terzo si è sfasciato il delta.. ho lanciato l'emergenza, che, essendo in discendenza, non si è aperta non avendo aria che entrava nel camino .... l'ho fatta aprire prendendo in mano la fune di vincolo e strattonandola... per fortuna ero bello alto...
dopo quell'episodio ho volato ancora per una 15ina di anni, in delta, in parapendio, a motore...e qualche volta anche in aliante ( a sbaffo... per quello non ho il brevetto..)
adesso sono un po di anni che sono appiccicato a terra....
Last edited by ace; 06-12-07, 18:46.
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ho paura della malattia, non della morte... sono credente e col tempo che va avanti avro' tante persone che mi aspetteranno per star con me per sempre.. chissa' dove... ma ci saranno...
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