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Questo Insiste!!! [savoia]

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    #16
    Originally posted by Millejager View Post
    sai bene... ma "so" senz'accento
    lo s?

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      #17
      ...a calci nel culetto... te e i tuoi savoiardi... fuori dai maroni!

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        #18
        Originally posted by AndreaRS250 View Post
        continuo a mettere le mani a carciofo, i problemi di cui parlare sono ben altri.

        quoto.....li state pure ad ascoltare?

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          #19
          ma chi li ha fatti rientrare.....?

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            #20
            Originally posted by cocis View Post
            http://it.wikipedia.org/wiki/Vittori...uele_di_Savoia
            • Nel 1994, quando, nel corso di un'intervista televisiva, gli fu chiesto se fosse disposto a giurare fedelt? alla Costituzione repubblicana per tornare in Italia, lui rispose:
            ? No. No. Non voglio rispondere a questa domanda. ? una cazzata! ?
            • Il 1 maggio 1997, quando nel corso di un'altra intervista televisiva, rifiut? di scusarsi per la firma di un Savoia alle leggi razziali, precisando:
            ? No, perch? non ero neanche nato. E poi, non sono cos? terribili. ?
            • Il giorno successivo, il 2 maggio 1997, dichiar? in un comunicato:
            ? Le leggi razziali furono certo un grave errore. ?? Sono disposto a giurare fedelt? alla Costituzione della Repubblica anche pubblicamente, se proprio lo devo fare. ?
            guarda che queste frasi sono del padre, Vittorio Emanuele IV...l'intervento riportato da kaciaro e del figlio, Emanuele Filiberto...

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              #21
              Segna post...

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                #22
                Originally posted by neeko72 View Post
                guarda che queste frasi sono del padre, Vittorio Emanuele IV...l'intervento riportato da kaciaro e del figlio, Emanuele Filiberto...
                fanno parte della stessa famiglia ... e il risarcimento lo hanno chiesto insime ... quindi calci in culo in coppia...

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                  #23
                  come andra' a finire che dite???
                  tarallucci e vino????

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                    #24
                    Nel corso degli anni alcuni scandali legati a vicende giudiziarie hanno contrassegnato la vita di Vittorio Emanuele:

                    Già negli anni settanta Vittorio Emanuele venne indagato sia dal giudice istruttore Carlo Mastelloni della pretura di Venezia per traffico internazionale di armi verso alcuni paesi mediorientali posti sotto embargo, sia dal giudice istruttore Carlo Palermo della pretura di Trento. Il caso venne successivamente trasferito alla pretura di Roma. Tale indagine fu archiviata. Da tenere presente che Vittorio Emanuele era intermediatore d'affari per conto anche della Agusta, e, grazie all'amicizia con lo Scià di Persia Reza Pahlavi, proprio in quegli anni concludeva compravendite di elicotteri tra l'Italia e la Persia.
                    Il 18 agosto 1978, sull'Isola di Cavallo (Corsica), ci fu una sparatoria a seguito del furto del gommone di Vittorio Emanuele da parte di conviviali del miliardario Nicky Pende, Vittorio Emanuele sparò alcuni colpi di fucile. L'ipotesi d'accusa, sulla base della quale fu in seguito arrestato, fu che uno dei proiettili colpì lo studente tedesco di 19 anni Dirk Geerd Hamer, figlio di Ryke Geerd Hamer, che stava dormendo in una barca vicina e che morì nel dicembre dello stesso anno dopo una lunga agonia. Di ciò, però, non vi fu piena prova, in quanto la difesa sostenne la presenza di altre persone che avrebbero sparato durante la colluttazione, poi fuggite e mai identificate dalla gendarmeria francese. Anche il calibro ed il rivestimento dei proiettili che ferirono a morte il giovane risultarono diversi da quelli in dotazione al fucile di Vittorio Emanuele di Savoia (al quale sarebbe stato contestato, senza però addurre alcuna prova convincente, di aver effettuato una sostituzione d'arma). Nel novembre del 1991 venne prosciolto dalla Camera d'accusa parigina dall'accusa di omicidio volontario e condannato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco. Il 21 giugno 2006, durante la sua detenzione nel carcere di Potenza, una microspia avrebbe intercettato una sua conversazione in cui avrebbe ammesso l'omicidio e di essere uscito vittorioso dalla vicenda. Il contenuto della conversazione, come riportato dalla stampa, sarebbe il seguente:
                    « Anche se avevo torto... devo dire che li ho fregati. È davvero eccezionale: venti testimoni, e si sono affacciate tante di quelle personalità importanti. Ero sicuro di vincere. Io ho sparato un colpo così e un colpo in giù, ma il colpo è andato in questa direzione, è andato qui e ha preso la gamba sua, che era steso, passando attraverso la carlinga. »


                    È risultato iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli con la tessera numero 1621 [6].
                    Il 16 giugno 2006 il GIP Alberto Iannuzzi del Tribunale di Potenza, su richiesta del PM Henry John Woodcock, ne ha ordinato l'arresto con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione nell'ambito di un'indagine legata al casinò di Campione d'Italia. Il 23 giugno 2006, in seguito ad una parziale ammissione dei fatti che gli sono stati addebitati, per decisione del GIP di Potenza, è stato messo agli arresti domiciliari a Roma, in una casa del quartiere Parioli di proprietà della famiglia Fabbri, dove si trasferì con la moglie Marina Doria. Il Tribunale del Riesame di Potenza, in data 20 luglio 2006, gli ha revocato gli arresti domiciliari, imponendogli il solo divieto di espatrio. Al suo rilascio, dichiarò alla stampa:
                    « Se uno è in cerca della giustizia, alla fine la trova. La vita, a volte, è davvero molto strana: ho atteso cinquantasei anni per rientrare in Italia, e ora non la posso più lasciare. »


                    A soli otto giorni dalla propria liberazione, il 28 luglio 2006, in una telefonata ad un conoscente, Vittorio Emanuele dichiarò:

                    « Questi giudici sono dei poveretti, degli invidiosi, degli stronzi. Pensa a quei coglioni che ci stanno ascoltando: sono dei morti di fame, non hanno un soldo. Devono stare tutto il giorno ad ascoltare, mentre probabilmente la moglie gli fa le corna. »


                    Circa la questione delle intercettazioni telefoniche, agli inviati del Tg satirico Striscia la Notizia che gli hanno consegnato il famoso premio del Tapiro d'Oro, ha affermato:
                    « Le intercettazioni sa come le fanno? Si prendono le paroline e poi le si appiccica. »


                    Il 28 settembre 2006, circa le vicende di Campione d'Italia e le intercettazioni telefoniche, dichiarò:
                    « Tutto ciò è un sistematico attacco ai danni di Casa Savoia. Nel modo subdolo dei poteri occulti. Sono rimasto in silenzio per molte settimane, su consiglio dei miei avvocati, ma ora è il momento di parlare, per fare emergere la verità. Stiamo vedendo ogni giorno che cosa accade nel mio Paese, e cioè intercettazioni telefoniche, fughe di notizie, voglia di protagonismo da parte di alcuni personaggi. Lo scorso inverno, Casa Savoia aveva indici di gradimento molto alti, e in quel momento è partito questo sistematico attacco per far sprofondare la nostra immagine. Non so se ci sia un disegno unico dietro a quanto mi è accaduto, ma io intendo parlarvi di Giustizia, e della mia fiducia nei suoi riguardi. »


                    Il 13 marzo 2007 la Procura della Repubblica di Como, sulla scorta del riesame integrale di tutte le intercettazioni, ha chiesto l’archiviazione delle due inchieste aperte nei confronti di Vittorio Emanuele di Savoia a Potenza e trasferite a Como, e che coinvolgevano anche l’ex sindaco di Campione d’Italia Roberto Salmoiraghi, l'imprenditore Ugo Bonazza, Giuseppe Rizzani e la signora Vesna Tosic: il 27 marzo il GIP del tribunale di Como ha accolto l'istanza di archiviazione.
                    Il 25 giugno 2007 Vittorio Emanuele è stato denunciato dal cugino Amedeo di Savoia Aosta per via delle affermazioni ingiuriose contenute nell'intervista che Vittorio Emanuele stesso aveva rilasciato, pochi giorni prima, al quotidiano "la Repubblica" e al mensile "Point de Vue".[12]

                    Note [modifica]



                    e poi vogliono anche dei soldi...

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                      #25
                      se gli danno i soldi a quel filicoso, fanno un errore, ? tutta la vita che va avanti e inditro dall'italia... ha pure fatto l'universit? a torino.

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                        #26
                        C'e' qualcuno in Italia che ha deciso di combatterli con le loro armi:
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                          #27
                          Glieli daranno per farli star zitti e di sicuro non lo verranno a dire a noi.... quindi è inutile parlarne

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