Qualcuno non vuole sopprimere la societ? del ponte. Ma quanto ci costa?
Articolo tratto da Lavoce.info
Ha senso mantenere in attivit? la Stretto di Messina spa? E' un'impresa interamente in mano pubblica, costituita per promuovere e coordinare la costruzione del famoso Ponte. Ovvero di un progetto che ? stato accantonato. Ma anche se si volesse riprenderlo, questa societ? non sarebbe necessaria perch? non ? operativa, e la progettazione e costruzione del Ponte sono in mano ad altre imprese. In compenso, secondo il bilancio 2006, tra dipendenti, amministratori, affitti e varie altre voci l'intero carrozzone costa circa 21milioni di euro l'anno.
Pare che qualcuno voglia tenere in piedi la Strettodi Messina spa. Poich? mi ? capitato di leggere il suo ultimo bilancio, credo sia utile raccontare di che si tratta.
Che cos??, cosa (non) fa e quanto costa
? un?impresa, interamente in mano pubblica, costituita per promuovere e coordinare la costruzione del famoso Ponte di Messina. Si noti che per? non ? una societ? operativa, nel senso che la progettazione e costruzione del Ponte sono in mano ad altre imprese. Poich? oggi il progetto ? stato "accantonato", la sua mission essenziale oggi non c?? pi?. Ad esempio, nel passato aveva due "info point" ovvero sportelli per informare e sensibilizzare il pubblico, su un progetto che allo stato attuale non va da nessuna parte; infatti, almeno uno di essi risulta oggi chiuso (meno male), mentre l?altro continua a iinformare. Su cosa? Mistero - In un paese normale, cassato il progetto, avrebbe dovuto essere chiuso il giorno dopo - ? come tenere aperta la Fiat in un mondo che avesse deciso di bandire i veicoli a motore.
Passando ai dati, dal bilancio del 2006 risulta quanto segue (usiamo il presente per comodit?, ma il dato ufficiale ? di fine 2006, quando comunque il progetto era gi? stato accantonato).
I ricavi da vendite sono di fatto nulli. L?impresa serve solo a promuovere e a "mettere insieme" il progetto - non vende alcunch?. Ma i costi, beh, quelli ci sono...
Alla Stretto di Messina spa lavorano circa cento persone. La prima cosa che colpisce ? la struttura dell?occupazione: su cento dipendenti, ben tredici sono dirigenti. Se ? vero che ? un?impresa un po? particolare, si noti per? che un?impresa di cento persone in media di dirigenti ne avr? al massimo tre (a essere generosi).
Comunque, viste le retribuzioni, lavorare l? non deve essere male. Si consideri che tra i cento dipendenti ce ne sono sedici a tempo parziale, e - immagino - tanti commessi e impiegati di livello piuttosto basso. Eppure, il costo medio del lavoro in questa impresa, compresi (nei costi) anche gli accantonamenti per la liquidazione (Tfr) eccetera, ma compresi anche quei dipendenti che (suppongo) porteranno a casa circa 1.000 euro al mese, ? circa 90mila euro all?anno a persona. Purtroppo non so quanto costino i dirigenti, ma le medie le sappiamo fare...
Anche essere nel consiglio di amministrazione non ? male. Intanto, si sta in una compagnia nutrita: l?impresa non ha molto da fare, ma gli amministratori sono undici (pi? il collegio sindacale, si intende). Per un?impresa che non ha alcuna operativit?, e che oltre tutto oggi non ha neppure una mission, un po? tanti...
Il costo di questo simpatico gruppo (il solo cda) ? di 1,6 milioni di euro all?anno (tre miliardi delle vecchie lire); il tutto, per amministrare cento persone e zero ricavi. Giusto per fare un confronto, a fine 2006 nel consiglio di amministrazione di Enia, una utility emiliana con 1.900 dipendenti e un fatturato di 1,2 miliardi di euro, sedevano otto amministratori che costavano circa 800mila euro, la met? della Stretto di Messina spa.Tra dipendenti, amministratori, sontuosi affitti, eccetera, l?intero carrozzone costa circa 21 milioni di euro l?anno: chi lo vuole tenere in piedi afferma, fino a prova contraria, che questo denaro pubblico ? ben speso. Tesi interessante, soprattutto in periodi in cui qualcuno dice di volere moralizzare la politica.
Articolo tratto da Lavoce.info
Ha senso mantenere in attivit? la Stretto di Messina spa? E' un'impresa interamente in mano pubblica, costituita per promuovere e coordinare la costruzione del famoso Ponte. Ovvero di un progetto che ? stato accantonato. Ma anche se si volesse riprenderlo, questa societ? non sarebbe necessaria perch? non ? operativa, e la progettazione e costruzione del Ponte sono in mano ad altre imprese. In compenso, secondo il bilancio 2006, tra dipendenti, amministratori, affitti e varie altre voci l'intero carrozzone costa circa 21milioni di euro l'anno.
Pare che qualcuno voglia tenere in piedi la Strettodi Messina spa. Poich? mi ? capitato di leggere il suo ultimo bilancio, credo sia utile raccontare di che si tratta.
Che cos??, cosa (non) fa e quanto costa
? un?impresa, interamente in mano pubblica, costituita per promuovere e coordinare la costruzione del famoso Ponte di Messina. Si noti che per? non ? una societ? operativa, nel senso che la progettazione e costruzione del Ponte sono in mano ad altre imprese. Poich? oggi il progetto ? stato "accantonato", la sua mission essenziale oggi non c?? pi?. Ad esempio, nel passato aveva due "info point" ovvero sportelli per informare e sensibilizzare il pubblico, su un progetto che allo stato attuale non va da nessuna parte; infatti, almeno uno di essi risulta oggi chiuso (meno male), mentre l?altro continua a iinformare. Su cosa? Mistero - In un paese normale, cassato il progetto, avrebbe dovuto essere chiuso il giorno dopo - ? come tenere aperta la Fiat in un mondo che avesse deciso di bandire i veicoli a motore.
Passando ai dati, dal bilancio del 2006 risulta quanto segue (usiamo il presente per comodit?, ma il dato ufficiale ? di fine 2006, quando comunque il progetto era gi? stato accantonato).
I ricavi da vendite sono di fatto nulli. L?impresa serve solo a promuovere e a "mettere insieme" il progetto - non vende alcunch?. Ma i costi, beh, quelli ci sono...
Alla Stretto di Messina spa lavorano circa cento persone. La prima cosa che colpisce ? la struttura dell?occupazione: su cento dipendenti, ben tredici sono dirigenti. Se ? vero che ? un?impresa un po? particolare, si noti per? che un?impresa di cento persone in media di dirigenti ne avr? al massimo tre (a essere generosi).
Comunque, viste le retribuzioni, lavorare l? non deve essere male. Si consideri che tra i cento dipendenti ce ne sono sedici a tempo parziale, e - immagino - tanti commessi e impiegati di livello piuttosto basso. Eppure, il costo medio del lavoro in questa impresa, compresi (nei costi) anche gli accantonamenti per la liquidazione (Tfr) eccetera, ma compresi anche quei dipendenti che (suppongo) porteranno a casa circa 1.000 euro al mese, ? circa 90mila euro all?anno a persona. Purtroppo non so quanto costino i dirigenti, ma le medie le sappiamo fare...
Anche essere nel consiglio di amministrazione non ? male. Intanto, si sta in una compagnia nutrita: l?impresa non ha molto da fare, ma gli amministratori sono undici (pi? il collegio sindacale, si intende). Per un?impresa che non ha alcuna operativit?, e che oltre tutto oggi non ha neppure una mission, un po? tanti...
Il costo di questo simpatico gruppo (il solo cda) ? di 1,6 milioni di euro all?anno (tre miliardi delle vecchie lire); il tutto, per amministrare cento persone e zero ricavi. Giusto per fare un confronto, a fine 2006 nel consiglio di amministrazione di Enia, una utility emiliana con 1.900 dipendenti e un fatturato di 1,2 miliardi di euro, sedevano otto amministratori che costavano circa 800mila euro, la met? della Stretto di Messina spa.Tra dipendenti, amministratori, sontuosi affitti, eccetera, l?intero carrozzone costa circa 21 milioni di euro l?anno: chi lo vuole tenere in piedi afferma, fino a prova contraria, che questo denaro pubblico ? ben speso. Tesi interessante, soprattutto in periodi in cui qualcuno dice di volere moralizzare la politica.
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