Ora... quanti di voi amici ha sentito terminare una discussione (usualmente con l'altro sesso) con questa antipatica frase ?
Ebbene... ieri ascoltando Radio 3 ho sentito una disquisizione filosofica su questa interessante difesa naturale del sesso debole. Già sostenere che noi siamo il sesso forte mi sembra come voler battere Stoner col triciclo che usavamo da bambini.... ma torniamo al punto da cui si è partiti... anzi... sono partito !
Una discussione comincia quando due pensieri sono divergenti. Nel caso in cui nessuno dei due interlocutori intenda cedere verso le ragioni dell'altro, si esporranno man mano le motivazioni del proprio pensiero.
Così accade che "A" dica la propria e "B", convinto del suo pensiero, porti valide ragioni per controbattere. La ruota gira ed ognuno esporrà motivazioni per condurre l'altro sino al proprio modo di vedere le cose.
Rimane chiaro fino a questo punto che entrambi vogliono avere ragione.
Accadrà ad un certo punto che uno dei due, poniamo "B", termini gli argomenti validi quando l'altro ne abbia ancora un discreto numero.
Vediamo quali siano le possibilità di "B" :
- Decidere che l'idea di "A" fosse effettivamente migliore ed avesse ragione.
- Rimanere della propria idea, ammettendo che le motivazioni portate da "A" siano comunque molto valide.
- Rimanere della propria idea ed ammettere di essere sfiancati dalla discussione e non aver nulla da aggiungere.
- Dire : "Tu vuoi sempre avere ragione"
Analizziamo le prime tre possibilità.
La prima è un'ammissione di inferiorità della propria idea ed è piuttosto nobile, quanto rara, come risposta. La seconda implica una certa sincerità da parte di "B" ed è comunque lodevole. La terza non fornisce motivazioni valide per mantenere la propria idea, ma è comunque onesta e termina la discussione.
Analizziamo ora la quarta risposta.
In questo caso non si vuole dare ragione ad "A", non si vuole ammettere la mancanza di idee e non si è sinceri. La risposta sposta letteramente l'argomento della discussione da ciò da cui era partito verso il carattere, incolpevole, di "A". Ora il primo soggetto non potrà più portare argomentazioni sull'argomento precedente ed è tagliato disonestamente fuori.
Chi risponde in questo modo vuole assolutamente avere ragione e, trovandosi nell'impossibilità di vincere, colpisce l'interlocutore anzichè le sue argomentazioni. Questa quindi è proprio una risposta di chi si rifiuta di dare ragione al prossimo e la vuole sempre per se.
Possiamo quindi paradossalmente, tuttavia in completa verità, dire che come colui che risponde "tu vuoi sempre avere ragione" descrive in realtà un proprio lato caratteriale e commette proprio la colpa di cui accusa l'altro. L'atto non è molto dissimile dal barare. Non ci si arrende, non si fugge e non si lotta... si vuole semplicemente avere ragione a tutti i costi e per farlo si accusa all'improvviso, cogliendo di sprovvista, l'interlocutore colpendolo alle spalle.
Fino ad un attimo prima "B" stava disquisendo per avere ragione.... lo abbiamo già dimenticato?
D'un tratto volere ragione è diventato disdicevole... ma solo perchè "B" ha finito le argomentazioni e non regge più quelle di "A".
La sostanza è che chi accusa il prossimo di volere sempre ragione... in realtà è il primo a volerne a tutti i costi.
Interessante quanto vero... non trovate ?
Dopo questo trattato siete liberi di pensare che sia pazzo....
Ebbene... ieri ascoltando Radio 3 ho sentito una disquisizione filosofica su questa interessante difesa naturale del sesso debole. Già sostenere che noi siamo il sesso forte mi sembra come voler battere Stoner col triciclo che usavamo da bambini.... ma torniamo al punto da cui si è partiti... anzi... sono partito !
Una discussione comincia quando due pensieri sono divergenti. Nel caso in cui nessuno dei due interlocutori intenda cedere verso le ragioni dell'altro, si esporranno man mano le motivazioni del proprio pensiero.
Così accade che "A" dica la propria e "B", convinto del suo pensiero, porti valide ragioni per controbattere. La ruota gira ed ognuno esporrà motivazioni per condurre l'altro sino al proprio modo di vedere le cose.
Rimane chiaro fino a questo punto che entrambi vogliono avere ragione.
Accadrà ad un certo punto che uno dei due, poniamo "B", termini gli argomenti validi quando l'altro ne abbia ancora un discreto numero.
Vediamo quali siano le possibilità di "B" :
- Decidere che l'idea di "A" fosse effettivamente migliore ed avesse ragione.
- Rimanere della propria idea, ammettendo che le motivazioni portate da "A" siano comunque molto valide.
- Rimanere della propria idea ed ammettere di essere sfiancati dalla discussione e non aver nulla da aggiungere.
- Dire : "Tu vuoi sempre avere ragione"
Analizziamo le prime tre possibilità.
La prima è un'ammissione di inferiorità della propria idea ed è piuttosto nobile, quanto rara, come risposta. La seconda implica una certa sincerità da parte di "B" ed è comunque lodevole. La terza non fornisce motivazioni valide per mantenere la propria idea, ma è comunque onesta e termina la discussione.
Analizziamo ora la quarta risposta.
In questo caso non si vuole dare ragione ad "A", non si vuole ammettere la mancanza di idee e non si è sinceri. La risposta sposta letteramente l'argomento della discussione da ciò da cui era partito verso il carattere, incolpevole, di "A". Ora il primo soggetto non potrà più portare argomentazioni sull'argomento precedente ed è tagliato disonestamente fuori.
Chi risponde in questo modo vuole assolutamente avere ragione e, trovandosi nell'impossibilità di vincere, colpisce l'interlocutore anzichè le sue argomentazioni. Questa quindi è proprio una risposta di chi si rifiuta di dare ragione al prossimo e la vuole sempre per se.
Possiamo quindi paradossalmente, tuttavia in completa verità, dire che come colui che risponde "tu vuoi sempre avere ragione" descrive in realtà un proprio lato caratteriale e commette proprio la colpa di cui accusa l'altro. L'atto non è molto dissimile dal barare. Non ci si arrende, non si fugge e non si lotta... si vuole semplicemente avere ragione a tutti i costi e per farlo si accusa all'improvviso, cogliendo di sprovvista, l'interlocutore colpendolo alle spalle.
Fino ad un attimo prima "B" stava disquisendo per avere ragione.... lo abbiamo già dimenticato?
D'un tratto volere ragione è diventato disdicevole... ma solo perchè "B" ha finito le argomentazioni e non regge più quelle di "A".
La sostanza è che chi accusa il prossimo di volere sempre ragione... in realtà è il primo a volerne a tutti i costi.
Interessante quanto vero... non trovate ?
![big devil](https://www.daidegasforum.com/core/images/smilies/bgdev.gif)
Dopo questo trattato siete liberi di pensare che sia pazzo....
![grin sevil](https://www.daidegasforum.com/core/images/smilies/grinsevil.gif)
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