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[TT2004] Il mio TT (Kilometrico)

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    [TT2004] Il mio TT (Kilometrico)

    IL MIO TT

    Sono passati quanti giorni? Boh, il conto mentale dice una vita, anche se mi sembra di essere partito da 10 minuti.
    Invece sono arrivato a casa da pi? di 36 ore....ed ero partito pi? di 20 giorni fa
    Che strana la vita a volte. Ritrovarsi a 36 anni suonati a non sapere pi? chi sei, il tutto per una promessa fatta ormai un anno fa: "Umbe, se l'anno prossimo torni al TT vengo con te"
    Sembravano parole senza senso allora. Dette sull'onda di un entusiasmo cui io partecipavo di riflesso, una cena per festeggiare il ritorno di Umbe dal suo primo TT, i racconti vissuti attraverso le parole sognanti di uno dei pochi veri sognatori che ho conosciuto, uno di quelli che i sogni li insegue, e li realizza. Forse ? proprio questa la molla che mi ha fatto fare questa promessa, le stessa molla che ha fatto si che io questa promessa la mantenessi. Gi?. Io il mio sogno lo avevo inseguito a lungo, ma sul pi? bello mi ero dovuto svegliare e rassegnare ad una realt? che raramente premia i sognatori. Solo i pi? caparbi, i pi? ostinati riescono realmente a realizzare i sogni.

    Comunque le promesse sono promesse, e quindi eccomi qui, tornato da poco da un'esperienza unica, stregato dai folletti dell'isola di Man, ma soprattutto con il cuore ancora gonfio di emozioni che difficilmente si possono trasmettere a parole.
    Mi ero riproposto di tenere una specie di diario, delle note sulle cose pi? importanti, per poi poterle raccontare meglio. Ma non ci sono riuscito, troppe cose da fare, troppe cose da ricordare, troppa distrazione a scriverle.
    Quindi andr? a braccio. E' anche meglio cos?, non sempre le cose che ti colpiscono sul momento sono quelle che restano.

    E' una mattina di primavera a Milano, tutto ? pronto per partire, devo solo aspettare Umbe che passi a prendermi, caricare le mie cose sul camper e andare....
    Prima tappa Schiranna, si carica l'MV e si parte, raggiungiamo gli altri ragazzi che faranno il viaggio con noi (Stefano Bonetti e soci) e ci dirigiamo a nord
    L'idea ? di evitare le autostrade come la peste. Idea alquanto malsana, scoprirermo poi, che ci fa allungare la strada di 200 km buoni, e tutti di statali perfette per una smanettata in moto, quindi pessime per un camper e un furgone pieni come non vi potete neanche immaginare (sul furgone sono riusciti a far stare 3 moto, uno scooter, un frigorifero, un lavandino, x treni di gomme e tutti i bagagli per 3 per 20 giorni).
    Tra qualche sosta, due risate e tanti tanti km arriviamo finalmente a Calais verso le 5 del mattino successivo, rapido

    controllo prezzi traghetti, acquisto biglietto e via verso la terra di Albione col traghetto delle 6. Si deve passare per

    Cambridge dove io recuperer? la moto che il mio amico Luca mi prester? per avere un mezzo di trasporto a Man.
    Arriviamo finalmente a Heysham da dove traghetteremo per l'isola dei folletti.Si passa la notte li e finalmente il giorno dopo si arriva.
    Appena sbarcati seguo lentamente il camper guidato da Umbe verso il paddok. Siamo in una stradina ripidissima in discesa.

    Arriviamo a un semaforo in corrispondenza della fine della discesa, dall'altra parte del semaforo una salita altrettanto ripida. Umbe mi fa segno di affiancarlo. Penso preveda problemi col camper, ma non ? cos?: "Questa ? la compressione di Bray Hill, noi scendiamo da li in pieno.....". Riesco solo a balbettare un "Siete pazzi....", impressione pi? che confermata la sera successiva quando accompagnato dal grandissimo William Cavazzini vado a fare un giro dell'incredibile tracciato del Mountain...
    Non c'? ancora quasi nessuno, siamo tra i primi, il grosso della gente arriver? soltanto il giorno dopo.
    Si monta l'accampamento (miglior nome non mi viene in mente) e finalmente un p? di riposo, l'avventura vera e propria comincer? l'indomani.


    NEI PADDOK
    Non sto a raccontare le vicissitudini giornaliere che ci tenevano impegnati ben pi? di quanto mi aspettassi, i continui viaggi in race office per le ragioni pi? svariate, dal ritirare la posta al confermare gli orari delle prove, delle verifiche etc etc etc, il continuo controllare le moto, tutte quelle attivit? sulla moto che normalmente sono una volta ogni tanto in
    questa situazione sono necessariamente giornaliere, e sono da fare su 3 moto. Tra l'altro i solerti scrutineers sembrano in
    grado di inventarsi ogni giorno qualcosa di nuovo per rendere la vita difficile ai partecipanti.

    Le situazioni degne di nota comunque ci sono come quando montando le gomme al CBR riesco a farla cadere dai cavalletti...

    Grazie anche all'aiuto di un gentilissimo pilota inglese accampato di fianco a noi riusciamo a risolvere la situazione senza danni, se non al famigerato paracatena di cui parler? in seguiro per l'MV. Una lastra di alluminio, seghetto e lima e si risolve il problema.
    Come stavo dicendo a un certo punto salta fuori che tutte le moto devono avere un paracatena inferiore all'altezza della corona, e ci viene detto in maniera molto inglese che se non troviamo il modo di averlo le moto non entreranno pi? in pista...
    Per quanto riguarda la Kawa il problema si risolve velocemente facendo una copia fedele di quello del CBR, fissato con la vite dei perni del cavalletto
    Gentilmente faccio notare agli scrutineers che per l'MV noi non siamo in grado di fare una cosa del genere se non bucando il forcellone della moto e che non lo faremo mai. Ci indirizzano allora ad un gentilissimo e bravissimo artigiano del luogo che interrompe il suo lavoro per risolvere la nostra situazione. Dopo quasi una giornata di lavoro tra studio e preparazione del malefico aggeggio la moto ci viene riconsegnata dietro la incredibile spesa di 30 sterline (direi circa il salario orario di un manovale sull'isola dei folletti)
    Risolto questo problema ce ne resta uno molto ma molto pi? grave: il Kawa ha un assetto improponibile per il circuito del mountain. Infatti ? assettato per una delle liscissime piste italiane. In pi? scopriremo in seguito essere una moto del tutto inadatta al TT in virt? di misure caratteristiche troppo estreme (neanche Ryan Farquar, vincitore del Junior TT (600 open) riesce a trovare una soluzione ciclistica accettabile per far andare la moto come si deve).
    Grazie alla grandissima disponibilit? di tutti (e dico assolutamente TUTTI) riusciamo anche a far vedere la moto al tecnico della maxton (marca di ammortizzatori che tutti i team principali utilizzano) che sconsolato ci dice di non avere pezzi a dispozizione altrimenti ce li avrebbe prestati. Ci da comunque dei consigli molto utili, alla luce dei quali facciamo degli interventi sulla moto (cambio molla mono e olio forcelle) sempre grazie all'aiuto di meccanici presenti nel paddock che abbandonano il loro lavoro per darci una mano. Purtroppo per? anche questi interventi non risolvono la situazione e da qui la decisione, dopo l'ennesimo rischio di ammazzarsi (letteralmente) di Umbe, di non correre con lo ZX10 e di fare anche la F1
    con la MV. Questa decisione ? pi? difficile di quanto possa sembrare. Infatti la moto ? stata preparata apposta grazie alla grandissima generosit? di TCK, e deludere le sue aspettative, senza avere tra l'altro la possibilit? di spiegarsi come si deve, ? un passo difficilissimo, ma purtroppo necessario.
    Tra l'altro proprio sullo ZX10 era stata montata la telecamera per le riprese OnBoard. Come risolvere il problema? Dopo un'attentissimo studio della situazione ci arrendiamo al fatto che il montaggio sull'MV non ? possibile, quindi ci resta solo il CBR. Armati di tanta pazienza e voglia di fare troviamo la soluzione per montare il tutto sulla moto, e finalmente alle 3 di notte riusciamo a montare il tutto come si deve. Il risultato del lavoro lo vedrete tutti, ? eccezionale


    LE PROVE
    Gi? dal terzo giorno sull'isola (29/06) cominciano le prove. Ogni giorno ci sono 2 sessioni, una per le Lightweight e una per Production/F1. Durante la primissima sessione succede il primo fattaccio. Un newcomer francese, Serge Le Moal, dopo neanche 2 miglia (3 km) del suo primo giro al TT perde tragicamente la vita a Braddan Bridge. La notizia ci travolge come una immensa ondata di acqua gelata. Purtroppo tutti i presenti sono consci del rischio che il TT comporta, ma ci? non da alcun conforto.

    Purtroppo non sar? neanche l'unica vittima di questo TT. Infatti il 3 giugno Paul Cowley, originario dell'isola, passeggero di sidecar veniva sbalzato dal sidecar e perdeva la vita, mentre durante la gara della F1 a morire era Colin Breeze. Dopo lo sconforto iniziale e la decisione di andare comunque avanti ? necessario mettere una corazza e non pensare ad altro che a fare il proprio meglio. Io sono un semplice appassionato di moto che gode la luce riflessa del sogno di Umbe, ma cerco di fare del mio meglio, di stargli vicino, di consigliarlo quando lo vedo in difficolt?, di lasciarlo coi suoi pensieri quando mi sembra il momento. Vivo comunque ogni momento in cui Umbe ? sul percorso (non si pu? certo chiamare il mountain circuit pista) con grande apprensione, i secondi sembrano lentissimi. Il grande sollievo di quando lo vedo rientrare ? accompagnato
    dalla grande soddisfazione per i tempi che arrivano, per le moto che vanno come si deve, per gli occhi pieni di luce e il grande sorriso che sono sempre sulla faccia di Umbe quando rientra nei paddok.

    LE GARE
    Poco da dire sulle gare. La tensione prima era alle stelle. Al contrario delle prove per? i primi giri volavano nell'attesa del pit stop. Benzina, pulita a casco e cupolino, da bere al pilota, il tutto con calma ma velocemente. La cosa pi? strana ? essere separati da moto che passano minimo a 220 km/h (le 400) a un metro da te solo da un gard rail.
    Gli occhi di tutti in pit lane sono puntati sul tabellone dei tempi dove tra le altre cose c'? un quadrante che mostra il passaggio dei piloti ai tre punti intermedi. Il tutto ? gestito dai ragazzi delle scuole dell'isola, che hanno il loro gran da fare per senguire tutti i piloti, quindi spesso gli aggiornamenti sono in ritardo, causando dei grandi patemi nel pit del singolo pilota non aggiornato.
    In tutta la zona del paddok ? comunque trasmessa radio TT. Il problema ? riuscire a seguire, tra rumore, passaggi dei piloti che sono continui dopo che il primo passa per la prima volta.
    I risultati li sapete

    IL NOBLE HOSPITAL
    E gi?, perch? anche lui si merita, purtroppo o per fortuna, un capitolo
    L'ospedale ? nuovissimo, molto bello, diverso dai casermoni ai quali siamo abituati. E' sulla cima di una collina, e, incredibile a dirsi, i prati li intorno durante le 2 settimane del TT sono adibite a campeggio.
    Dicevo, anche lui si merita un capitolo, in quanto ci siamo stati ben 3 volte.
    La prima d'urgenza per portaci Umbe che ancora un p? ci lascia le penne, ma non sul circuito, bens? intanto che si mangiava una bistecca fatta sulla griglia. Infatti un pezzo malefico di bistecca si ? incastrato da qualche parte nella gola dello sfortunato (in questo caso) Umberto. Sul momento non avevo dato importanza alla cosa, pensavo che si sarebbe sbloccato
    subito. Quando l'ho visto accasciarsi a terra chiedendo di essere portato all'ospedale ho capito la gravit? della cosa.

    Fortunatamente Kassel Schmidt (Schmitty), tedescone di ferro (dopo capirete anche il perch?) aveva il furgone a portata di mano. Carichiamo Umbe sul suo furgone e via una corsa sfreanta verso l'ospedale, io davanti in moto a bloccare gli incroci, lui dietro con il furgone a tutta velocit?. Arriviamo al pronto soccorso, visitano al volo Umbe... Deve subire una mini operazione per togliere il pezzo che si ? incastrato nella trachea o li vicino. Rapido consulto con i dottori (mi fanno entrare nella sala delle emergenze per poter tradurre ci? che Umbe cerca di dire) e la decisione di trattenerlo per la notte vista la necessit? di intervenire in anestesia. Sconsolato torno verso il paddok per avvertire Jacopoe Valentina (che nel frattempo ci avevano raggiunto) e il resto combriccola italiana dell'accaduto. Non trovo nessuno. Il buon Schmitty mi dice che sono andati tutti all'ospedale per sincerarsi delle condizioni di Umbe. Passano pochi minuti e li vedo tornare tutti, Umbe compreso. Datomi un pizzicotto per sincerarmi di essere sveglio scopro che alla fine Umbe si ? liberato da solo del pezzo di carne. Passata la paura si va in paese a festeggiare.
    Le altre due a trovare due sfortunati (o fortunatissimi?) piloti caduti durante le gare
    Il primo ? proprio l'amico Schmitty, caduto alla seconda curva di water works durante la gara della F1. Fortunatamente ? assolutamente illeso, solo un forte colpo alla schiena che gli fa molto male, ma niente di rotto. E' di buon umore e non ride solo a causa dei dolori alla schiena. Scambiamo quattro chiacchiere, ci racconta di essere svenuto nella caduta e di essersi svegliato sull'elicottero. Ci racconta anche di aver fatto pi? di 90 cadute in 20 anni di moto. E' molto stanco quindi lo lasciamo riposare. Il giorno successivo sar? dimesso, e coltiva la speranza di poter correre almeno la Junior TT e la Senior TT. Il medico alla fine glielo vieter? visto che nella caduta aveva perso conoscenza, l'appuntamento per lui ? per il prossimo anno.
    La terza visita ? per andare a trovare Walter Cordoba, pilota argentino caduto durante la Senior TT in una curva che non abbiamo ben identificato dopo Braddan Bridge. Anche lui si pu? definire fortunato, anche se meno di Schmitty, infatti si ? rotto un femore, una clavicola e probabilmente un tallone. Anche lui ? perfettamente conscio di essere comunque fortunato a essere qui a raccontarla e, nonostante le sue condizioni e un'operazione al femore il pomeriggio precedente ha la forza di ridere e scherzare. Che dire, un grande. Gli lasciamo i nostri indirizzi e ci promette di farsi sentire appena star? meglio.

    Io attendo con ansia.

    LA GENTE MANX
    Ci? che rende veramente speciale il TT, al di l? della pista, ? la gente. E' difficile descrivere come ci si sente sempre coccolati e al centro dell'attenzione vivendo un'esperienza come il TT.
    Un aneddoto su tutti. Al nostro arrivo all'isola di Man, una delle prime cose da fare ? andare in race office a formalizzare l'iscrizione e ritirare tutta la documentazione. Tra le varie cose c'era un invito per un party a casa del governatore dell'isola al quale ovviamente decidiamo di partecipare. Il giorno della production la gara ? stata rimandata un sacco di volte a causa della nebbia in una parte del circuito. Mentre Umbe era nel camper a cercare di rilassarsi e riposarsi prima della gara io ero al paddock a aspettare le decisioni degli organizzatori. A un certo punto mi si avvicina un signore elegantissimo (classico stile inglese) che comincia a chiacchierare amabilmente, informandosi su come ci trovassimo
    sull'isola, come stessero andando le cose etc etc. Alla fine siamo rimasti a chiacchierare per circa un'ora e mezza, fino a che finalmente hanno dato la mezz'ora alla partenza della gara, momento in cui il distinto signore si ? accomiatato, conscio del fatto che avrei avuto da fare. La sera successiva era quella del party di cui sopra. Arriviamo (in ritardo vergognoso) al party e rivedo questo personaggio, che guarda caso ? proprio il governatore.

    APPASSIONATI E TURISTI
    L'isola durante le 2 settimane del TT si riempie letteralmente di appassionati di tutti i generi e nazionalit?, delle moto pi? svariate, dei personaggi pi? strani. E tutti, indistintamente, vivono all'unisono la grande passione che ci ha spinti a partire dall'Italia per andare nel profondo nord dell'Europa, su un'isola sperduta ma magica. L'interesse di tutti ? grandissimo, cos? come il rispetto per i piloti ? totale. Un gran numero di appassionati ? passato nei paddok e tutti erano estremamente curiosi, tutti volevano vedere le moto, tutti volevano informazioni.

    Ci sarebbero ancora tante e tante cose da dire, ma sinceramente non saprei da dove cominciare. Mi fermo quindi qui e ringrazio innanzitutto chi ha avuto il coraggio e la costanza di leggere fino a qui.
    Il ringraziamento pi? grande va ovviamente a Umbe, che mi ha dato la possibilit?, a 36 anni suonati, di sentirmi di nuovo un ragazzino e di vivere un'esperienza che rester? per sempre nel mio cuore.
    Grazie Paolo, mi dispiace molto che i tuoi sforzi non abbiano prodotto i risultati che meritavano, ma stai pur certo che nei nostri cuori occupi un posto speciale.
    Grazie Jacopo e grazie Vale, c'? stata qualche incomprensione ma il vostro aiuto ? stato prezioso e insostituibile.
    Un grazie enorme a tutta la combriccola italiana sul posto e cio? Giorgione Cantalupo, Stefano Bonetti,antrambi grandi manette, Ronnie, Francesco, Monia, Cesare, Pino, Zio Willy.
    I quattri pazzi che si sono sciroppati qualche migliaio di Km per stare con noi ben 4 giorni non li vogliamo menzionare?
    E per finire un grazie a tutti quelli che ci hanno fatto sentire il loro supporto da qui! Tutto questo ? un p? anche vostro.

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    #2
    Giusto un paio di righe.....

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      #3
      ..azzo un bel poema eh

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        #4
        l'ho pure scritto nel titolo che ? kilometrico
        Daltronde provate voi a scrivere di meno per raccontare le emozioni di 20 giorni al tourist trophy

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          #5
          Grazie a te di averci dato l'opportunita di sbirciare dentro il tuo album di ricordi.Pi? leggo queste cose, pi? mi rendo conto come il turist trophy, al di l? dell'alto numero di vittime che ogni anno miete, sia un'esperienza indimenticabile per un appassionato.Non credo si tratti solo di corse, ma il contorno e lo spirito che lo contraddistingue lo rendono davvero un'esperienza memorabile...

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            #6
            Grande Paolo... bello... anche se abbiamo letto quelli dei tuoi compagni di viaggiop, ? sempre bello leggerne un altro.. sembrano favole...

            Ma avete ciulato?

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              #7
              Originally posted by mito22
              Grande Paolo... bello... anche se abbiamo letto quelli dei tuoi compagni di viaggiop, ? sempre bello leggerne un altro.. sembrano favole...

              Ma avete ciulato?
              A dir la verit? il mio compagno di viaggio ? stato Umbe e basta

              per il ciulato, beh, le note dolenti (le ragazze sull'isola non sono proprio delle modelle) le ho tralasciate

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                #8
                Grazie a Umbe e a tutti voi "dell'accampamento". Umbe ? un grande, anzi un grandissimo e sono felicissimo di averlo conosciuto e di aver potuto stare qualche giorno al TT con lui. E' stata un'esperienza bellissima.
                Ma volevo sinceramente e pubblicamente applaudire Pablito, il caro Paolone per quello che ha fatto. Lo dico io che l'ho visto ai paddock, non ? facile decidere di aiutare in tutto un pilota, Umbe, che decide di partecipare al TT. Le cose da fare sono mille, le responsabilit? anche e Paolone in questo ? stato davvero all'altezza. Bravo Paolo e grazie per il bel report.

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                  #9
                  Racconto stupendo..grazie per averlo condiviso con noi!!

                  Certo che rischiar la pelle per una bistecca...

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                    #10
                    grande Paolo, te le sei sudate quelle emozioni!!!

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                    • Font Size
                      #11
                      bh? paolo il report ? lungo,ma d'altronde..l'hai fatto come un giro di pista del mountain.. grazie a te di vaerci dato ancora uno spezzone di una bellissima avventura...e grazie ancora x tutto quello che hai fato..davvero grazie di cuore..

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                        #12
                        I quattri pazzi che si sono sciroppati qualche migliaio di Km per stare con noi ben 4 giorni non li vogliamo menzionare?
                        ... no no meglio no menzionarli ... almeno fino a quando non mi spariscono i brufoli dal pop?!!!!!!

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                          #13
                          complimenti per la descrizione che hai fatto e per l'emozione che ci hai trasmesso...

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