Benvenuto/a su DAIDEGAS FORUM, il primo forum di Moto del Mondo, creato da Davide Polo nel 2001. Se questa è la tua prima visita consulta le Domande frequenti e termini del sito b> facendo clic sul link sopra. E' necessario registrarsi b>
prima di poter postare: clicca sul link 'REGISTRARSI' qui sopra per procedere. Per iniziare a leggere i messaggi,
seleziona il forum che vuoi visitare dalla selezione qui sotto, la lettura è aperta al 100%.
Ma è sempre meglio partecipare no?
?Doppia protesta di Greenpeace oggi contro la decisione dell' Enel di investire 1,8 miliardi di euro per il completamento di due reattori nucleari a Mochovce, in Slovacchia.
Gli attivisti italiani hanno distribuito oggi di fronte alle sedi delle banche nelle principali citt? italiane degli ironici fac-simile della pubblicit? dell'Enel in cui si mostra come in realt? anzich? investire sull'innovazione, si investe in una centrale di tecnologia sovietica addirittura precedente al disastro di Cernobyl.
Ecco.... questa ? una bella vaccata scritta solo per favor di media.... e in molti pecoroni li a abboccare.... Ma fa "parlare" dire/scriver certe cose....
Ecco.... questa ? una bella vaccata scritta solo per favor di media.... e in molti pecoroni li a abboccare.... Ma fa "parlare" dire/scriver certe cose....
ma dellla centrale in solvenia come quella di cernobyl per? ? vero..
si... ma quanti son quelli ben documentati sui problemi che ci son stati in ukraina? Pochini....
anche in jappone e usa ci sono stati parecchi incidenti nucleari ..
che in tv non fanno misteriosamente notiza..
in russia c'? un lago in cui sono state scaricate talmente tante scorie nucleari che se ci fai un bagno muori di sicuro .. in usa idem ..
in realt? non ? l'energia prodotta/assorbita a costituire il problema, bens? l'approviggionamento
noi siamo collegati con due grandi tronconi a nord est e a nord ovest, se disponessimo di pi? collegamente i problemi del black out non esisterebbero.
(ho fatto un seminario a ing. su 'sta roba) ^^
ma come fa in italia ad aumentara le richeste di energia se molte fabbriche continuano a chiudere e andare all'estero ??
chi ? che consuma + energia in italia ??
gli zingari ???
Repubblica.it: il quotidiano online con tutte le notizie in tempo reale. News e ultime notizie. Tutti i settori: politica, cronaca, economia, sport, esteri, scienza, tecnologia, internet, spettacoli, musica, cultura, arte, mostre, libri, dvd, vhs, concerti, cinema, attori, attrici, recensioni, chat, cucina, mappe. Le città di Repubblica: Roma, Milano, Bologna, Firenze, Palermo, Napoli, Bari, Torino.
Fra gennaio 2001 e gennaio 2007, solo del 10 per cento. Insomma, il fresco artificiale d'estate ci ha fatto arrivare sgonfi di riserve all'autunno. Identificare un complesso di colpa, per?, non porta lontano. Perch? 10 o 15 per cento ? comunque troppo, soprattutto per un paese povero di energia come l'Italia. L'allarme lanciato dall'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, si poggia, infatti, su tre elementi, indifferenti alle stagioni. La domanda di elettricit? in Italia sta crescendo molto rapidamente
di Alessandro Iacuelli Stavolta alzare i toni dell'allarmismo ? toccato a Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel: "Rischiamo ancora di rimanere al freddo e al buio. Siamo ancora pi? fragili di due anni fa, quando scoppi? la crisi dei rifornimenti del gas." Di regola, alle persone non dovrebbe piacere il farsi prendere in giro, ma a quanto pare l'Italia intera gradisce spesso lasciarsi prendere in giro. In caso contrario, le falsit? contenute nelle dichiarazioni che Conti ha rilasciato durante un seminario a Frascati sarebbero state evidenziate tutte, sia dal mondo politico sia dalla stampa. Invece, a rispondere immediatamente a Conti ? stato solo il ministro dell?ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ma non sulla questione di fondo, sul rischio di restare al buio. Alla dichiarazione di Conti - "sono aumentati i consumi ma sono stati ridotti gli stoccaggi, anche a causa di una errata interpretazione del ministero dell?Ambiente" - il Ministro ha risposto: "Se il dottor Conti si riferisce al sito di stoccaggio di gas naturale di Settala, in provincia di Milano, ? bene chiarire quanto segue: nessuna errata interpretazione n? tanto meno alcun atto che abbia ridotto la capacit? di stoccaggio di gas nel nostro paese ? stato assunto dal Ministero dell?Ambiente". Ma non ? affatto a questo, che Conti si riferisce.
Le parole dell?Ad di?Enel significano invece tre cose molto precise, strategiche, nelle quali la riduzione degli stoccaggi di gas hanno un ruolo centrale e sulle quali occorrerebbe riflettere. Prima di tutto dal black-out nazionale del 28 settembre 2003 poco ? stato fatto e ben due governi, quello Berlusconi prima e quello Prodi poi, hanno fallito nell'aumentare la quantit? di gas nell?insieme di combustibile usato in Italia per la produzione di energia.
In seconda battuta, Conti ci ricorda che l?efficienza energetica e il risparmio sono ancora un miraggio e lo saranno ancora per molto. Infine, sta mettendo in campo la vera strategia dell?Enel che ha come primario obiettivo quello di aumentare la quantit? di carbone da bruciare nelle sue centrali. Infatti, il manager ha avvertito: "Il gas coster? sempre di pi? e sar? sempre legato al prezzo del petrolio. Anche con i rigassificatori - ha continuato - il prezzo non scender?: non sta scendendo in Francia dove se ne stanno realizzando quattro, n? in Spagna dove se ne stanno facendo sette."
La politica, a parte la piccata reazione del ministero dell'Ambiente sugli stoccaggi, non ha dato risposte. A dare risposte ? stata Coldiretti, che ha lanciato la proposta della promozione di riscaldamenti alternativi al gas: a legna, o a granoturco. Tutto da guadagnarci secondo gli agricoltori: si riduce il rischio di rimanere al buio e al freddo, si risparmia in bolletta e non si inquina. Per un appartamento di 100 mq, utilizzando una caldaia a granoturco, le tasche degli utenti potrebbero risparmiare dal 50 al 60% rispetto al gasolio o al metano. Ma sono proposte, ancora lontane dal diventare soluzioni, che ad un colosso come Enel non interessano.
L'obiettivo dell'azienda energetica italiana ? oramai chiaro da mesi e trapela da ogni dichiarazione dei suoi dirigenti: ? il carbone. Conti soffia sul fuoco dei timori collettivi a fine estate, in vista dell'autunno, quando proporr? la soluzione al problema, che indicher? come inevitabile: quello che Enel si ostina a chiamare demagogicamente e retoricamente "carbone pulito". Che non esiste. Perfino il petrolio ? pi? ?pulito? del carbone.
Una cosa per?, Conti si guarda bene dallo spiegare, anzi ? molto attento ad evitare di parlarne. Per quale motivo, se davvero abbiamo tutta questa carenza di rifornimenti, Enel esporta energia? Per quale motivo si continua a sottolineare che l'Italia importa energia da Francia e Svizzera, prodotta via nucleare, e si tace delle esportazioni? Per quale motivo Enel continua ad investire all?estero, soprattutto in Europa dell?est?
Il potenziale di energia elettrica installata ? di oltre 80 mila MW, pi? di quella che si consuma nel nostro paese. Quindi, se Enel vende energia, e quella in sovrappi? la esporta, il prezzo della stessa sale, la necessit? di aumentare il potenziale energetico del paese rimane e, verosimilmente, aumentano i guadagni di Enel. Con il carbone.
In questo quadro, lanciare allarmi artificiosi su un inverno che potrebbe vederci al freddo e al buio, ? una strategia vergognosa. Ma anche stavolta l'Italia intera ci cascher?, governo in testa, come dimostra la preoccupazione subito espressa dal ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani, che non nasconde la fragilit? del sistema: "Non siamo riusciti a tener dietro con investimenti e infrastrutture. Siamo ancora abbastanza nei guai dal punto di vista di sicurezza del sistema energetico".
C'? del vero e del falso nelle parole di Bersani. E' vero che gli investimenti non ci sono stati, mentre di infrastrutture ne abbiamo anche troppe. Troppe e mal organizzate: la liberalizzazione nel settore dell'energia ha dato vita ad un sistema troppo frammentato e fortemente scoordinato. Questa forte frammentazione tra produttori e distributori rende la sicurezza del sistema energetico italiano qualcosa di ridicolo rispetto al resto d'Europa. Ma non saranno altre centrali a carbone a risolvere il problema. Il carbone poco pulito ? solo quel che conviene di pi? alle finanze di Enel.
Forse uno che parla del problema vero , importiamo dall'estero perchè i signori lassù prentono tangenti per il gas che importiamo. Esportiamo energia perchè oltre al guadagno della vendita, l'enel può chiedere il via libera agli aumenti delle tariffe perchè in crisi energetica tutto è permesso :P
E ricordiamo bene che tutte ste c.....te ce le rifilano i media che se fossero liberi (come dovrebbero) ci direbbero semplicemente quello che è scritto nell'articolo di cocis
di Alessandro Iacuelli Stavolta alzare i toni dell'allarmismo ? toccato a Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel: "Rischiamo ancora di rimanere al freddo e al buio. Siamo ancora pi? fragili di due anni fa, quando scoppi? la crisi dei rifornimenti del gas." ...
... L'obiettivo dell'azienda energetica italiana ? oramai chiaro da mesi e trapela a ogni dichiarazione dei suoi dirigenti: ? il carbone. Conti soffia sul fuoco dei timori collettivi a fine estate, in vista dell'autunno, quando proporr? la soluzione al problema, che indicher? come inevitabile: quello che Enel si ostina a chiamare demagogicamente e retoricamente "carbone pulito". Che non esiste. Perfino il petrolio ? pi? ?pulito? del carbone.
...
Il potenziale di energia elettrica installata ? di oltre 80 mila MW, pi? di quella che si consuma nel nostro paese. Quindi, se Enel vende energia, e quella in sovrappi? la esporta, il prezzo della stessa sale, la necessit? di aumentare il potenziale energetico del paese rimane e, verosimilmente, aumentano i guadagni di Enel. Con il carbone.
In questo quadro, lanciare allarmi artificiosi su un inverno che potrebbe vederci al freddo e al buio, ? una strategia vergognosa. Ma anche stavolta l'Italia intera ci cascher?, governo in testa, come dimostra la preoccupazione subito espressa dal ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani, che non nasconde la fragilit? del sistema: "Non siamo riusciti a tener dietro con investimenti e infrastrutture. Siamo ancora abbastanza nei guai dal punto di vista di sicurezza del sistema energetico".
C'? del vero e del falso nelle parole di Bersani. E' vero che gli investimenti non ci sono stati, mentre di infrastrutture ne abbiamo anche troppe. Troppe e mal organizzate: la liberalizzazione nel settore dell'energia ha dato vita ad un sistema troppo frammentato e fortemente scoordinato. Questa forte frammentazione tra produttori e distributori rende la sicurezza del sistema energetico italiano qualcosa di ridicolo rispetto al resto d'Europa. Ma non saranno altre centrali a carbone a risolvere il problema. Il carbone poco pulito ? solo quel che conviene di pi? alle finanze di Enel.
Piccola annotazione: Bersani ? uno dei sostenitori della riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia, riconversione fortemente avversata dalla popolazione locale.
Ovviamente le grandi aziende come l'Enel non hanno NESSUN interesse alla promozione delle soluzioni decentrate per la produzione di energia, come ad esempio i pannelli solari. L'energia va prodotta unicamente a livello centralizzato, vogliamo scherzare?
Piccola annotazione: Bersani ? uno dei sostenitori della riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia, riconversione fortemente avversata dalla popolazione locale.
Ovviamente le grandi aziende come l'Enel non hanno NESSUN interesse alla promozione delle soluzioni decentrate per la produzione di energia, come ad esempio i pannelli solari. L'energia va prodotta unicamente a livello centralizzato, vogliamo scherzare?
l'enel non ha essun interesse a diffondere l'eolico e il solare ..
A due anni dal problema dell'approvvigionamento di energia per la crisi russo-ucraina, l'amministratore delegato dell'Enel, Fulvio Conti, lancia un allarme blackout:"Siamo ancora a rischio di rimanere al freddo e al buio, siamo ancora pi? fragili di due anni fa''. Lo scorso anno, ha spiegato l'ad di Enel durante un seminario sull'energia dei deputati dell'Ulivo, "ci siamo salvati ma non so se potremo salvarci quest'anno".
OT
aiuto chi viene con me nel bosco a fare un po' di legna? moriremo tutti
che palle questo giornalismo allarmistico
ho il camino ed anche il bosco. la cosa non mi allarma
Comment