Siamo sempre alla disperata ricerca di qualcosa di meraviglioso, diverso, eccitante. Cerchiamo ovunque l'arcobaleno piu' bello, con colori accesi, che riescano ad illuminare il cuore...o perlomeno a riscaldarlo.
Su una isoletta un po' matta ne ho trovato uno intenso che in tre settimane, mi ha aiutato a colorare il caotico dipinto della vita con toni vivi...fatti di passione, grinta, stupore, follia, paura, tristezza e commozione.
Con altri sognatori (pazzi o illuminati questo non mi tange) ho giocato con il rischio, compagno temuto e rispettato di ogni mio giro, vivendo una avventura indimenticabile, semplicemente unica, ricca di situazioni che con le parole, stavolta, non e' possibile illustrare.
...perche' il TT e' qualcosa di indescrivibile, fatto da gioie e spesso dolori. Non puo' essere catalogato razionalmente. E' una cosa che sente e si vive...e come la vita stessa puo' far male all'improvviso...con i suoi imprevisti, i suoi pericoli.
Di questo ne eravamo tutti coscienti. SEMPRE. Lo sapeva Nigel Davies che dopo avermi passato a Parliament Square e' scivolato davanti ai miei occhi andando a sbattere forte nel muro di Cruikshank corner, lo sapeva lo svizzero Jarmann deceduto a causa di un grippaggio, lo sapeva Big Dave che ha sbattuto in modo agghiacciante (pazzesco, allucinante) in una curva prima di Crosby che mi ha sempre messo i brividi dato che si fa veramente fortissimo, col cuore in gola.
Proprio 2 ore prima del suo addio triste ed improvviso, ero passato a ringraziarlo per l'aiuto e l'interessamento per il nostro problema alla forcella...ho un bellissimo ricordo di lui...che non svanira'.
Tornerei al TT? Ricordo che alla fine del primo giro sono tornato ai box con l'unica idea di andar via, sconvolto da tale follia, troppo difficile da ricordare, troppo pericolo, troppo abituato ai circuiti, tracciato durissimo per la ciclistica e per la guida, condizioni meteo allucinanti...dato che definirle instabili e' un eufemismo!!!
Ora sono a casa, la moto e' li spenta in garage, a riposo...ed io...non riesco a togliermelo dalla testa.
Perche' e' un mondo a parte, fatto di gente cosi' diversa, cosi' gentile, disponibile, dove puoi trovare un amico meccanico che giorno dopo giorno diventa uno zio e improvvisamente comincia a chiamarti "son" (figlio) scorgendo forse quel filo di giovane follia, fatta di speranza e passione che accomuna un po' tutti nel paddock. "Sei nervoso? Buon segno figlio ti aiutera'. Ora entra e corri forte. Buona fortuna."
Tornero' al TT ma non so quando, spero presto, perche' in poco piu' di 20 minuti trovi qualcosa di unico che ti fa vivere al 100%, forse perche' proprio in quel momento stai bruciando di passione, vincendo la famosa sfida di Icaro...in quel momento...tu...il sole lo raggiungi davvero.
Umbe TT 2003
Su una isoletta un po' matta ne ho trovato uno intenso che in tre settimane, mi ha aiutato a colorare il caotico dipinto della vita con toni vivi...fatti di passione, grinta, stupore, follia, paura, tristezza e commozione.
Con altri sognatori (pazzi o illuminati questo non mi tange) ho giocato con il rischio, compagno temuto e rispettato di ogni mio giro, vivendo una avventura indimenticabile, semplicemente unica, ricca di situazioni che con le parole, stavolta, non e' possibile illustrare.
...perche' il TT e' qualcosa di indescrivibile, fatto da gioie e spesso dolori. Non puo' essere catalogato razionalmente. E' una cosa che sente e si vive...e come la vita stessa puo' far male all'improvviso...con i suoi imprevisti, i suoi pericoli.
Di questo ne eravamo tutti coscienti. SEMPRE. Lo sapeva Nigel Davies che dopo avermi passato a Parliament Square e' scivolato davanti ai miei occhi andando a sbattere forte nel muro di Cruikshank corner, lo sapeva lo svizzero Jarmann deceduto a causa di un grippaggio, lo sapeva Big Dave che ha sbattuto in modo agghiacciante (pazzesco, allucinante) in una curva prima di Crosby che mi ha sempre messo i brividi dato che si fa veramente fortissimo, col cuore in gola.
Proprio 2 ore prima del suo addio triste ed improvviso, ero passato a ringraziarlo per l'aiuto e l'interessamento per il nostro problema alla forcella...ho un bellissimo ricordo di lui...che non svanira'.
Tornerei al TT? Ricordo che alla fine del primo giro sono tornato ai box con l'unica idea di andar via, sconvolto da tale follia, troppo difficile da ricordare, troppo pericolo, troppo abituato ai circuiti, tracciato durissimo per la ciclistica e per la guida, condizioni meteo allucinanti...dato che definirle instabili e' un eufemismo!!!
Ora sono a casa, la moto e' li spenta in garage, a riposo...ed io...non riesco a togliermelo dalla testa.
Perche' e' un mondo a parte, fatto di gente cosi' diversa, cosi' gentile, disponibile, dove puoi trovare un amico meccanico che giorno dopo giorno diventa uno zio e improvvisamente comincia a chiamarti "son" (figlio) scorgendo forse quel filo di giovane follia, fatta di speranza e passione che accomuna un po' tutti nel paddock. "Sei nervoso? Buon segno figlio ti aiutera'. Ora entra e corri forte. Buona fortuna."
Tornero' al TT ma non so quando, spero presto, perche' in poco piu' di 20 minuti trovi qualcosa di unico che ti fa vivere al 100%, forse perche' proprio in quel momento stai bruciando di passione, vincendo la famosa sfida di Icaro...in quel momento...tu...il sole lo raggiungi davvero.
Umbe TT 2003
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