..vai con il festino! Mamma mia e come stanno (e stiamo...) messi male.
Sono curioso di sapere cosa ne pensa l'onorevole Sircana
Sesso e coca col parlamentare
Mele (Udc): "Sono io ma niente droga"
ROMA - Si chiama Cosimo Mele, ha 50 anni, pugliese, deputato, in questa legislatura ? membro della commissione Ambiente e qualche anno fa, nel 1999, fu coinvolto in una brutta storia di tangenti e corruzione. Alle 20 e 38 di stasera, dopo trentasei ore di atroci dubbi e cristiane sofferenze fa outing con l'agenzia di stampa Ansa "per evitare - dice - speculazioni politiche a danno del partito": " Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici". La "signora" ? la squillo che ? finita in overdose all'ospedale San Giacomo sabato mattina dopo una notte a luci rosse in compagnia di un parlamentare - e di un'altra squillo - all'hotel Flora, un luogo e un mito della "Dolce Vita" di Fellini, dove Mastroianni accompagnava Anita Ekberg e faceva a cazzotti con i paparazzi.
L'autodenuncia arriva dopo una giornata segnata da un tam tam senza tregua. Una "caccia" sulle basse frequenze dei telefonini, "allora, chi ??", "tu lo sai?", "ah ? lui, e perch? non lo dicono?". Telecamere e microfoni in cerca di indiscrezioni in una via Veneto quasi deserta mentre la direzione dell'hotel non rilascia dichiarazioni. Arriva in una domenica di fine luglio, la prima delle lunghe vacanze estive, in cui la ricerca del nome del parlamentare ha tenuto banco tra le top five della giornata, in buon piazzamento tra il dibattito politico sul welfare, gli incidenti stradali, le elezioni giapponesi e l'appello del Papa che chiede il disarmo del nucleare.
Soprattutto, l'outing di Mele arriva perch? preteso dal suo stesso partito. Dopo che in serata Luca Volont?, stato maggiore dell'Udc, quando probabilmente i sussurri sul parlamentare coinvolto nel festino sono diventati insopportabili, dichiara: "Chi si droga non pu? legiferare, chi ? complice dello sfruttamento della prostituzione non pu? parlare di famiglia, figli e diritti umani. Un deputato al droga party con prostitute? Si faccia avanti. La vita privata ? sacra ma per chi si occupa di rappresentare il popolo e legiferare per il bene comune, ? lecito chiedere una condotta pi? consona e non drogarsi".
La ragazza-squillo che ? finita all'ospedale sta bene. E questa ? la cosa pi? importante. La sua collega non ha avuto problemi. Il parlamentare si era, fino a stasera, dileguato. La polizia, che ? intervenuta, ha messo tutto per iscritto, ha ricostruito la dinamica della serata con nomi, cognomi e tipo di sostanze con presunte dosi utilizzate. Il verdetto finale ?: "Nulla di penalmente rilevante". Fatti privati, dunque. Storia chiusa.
Un po' difficile, che si chiusa, visto che tra i protagonisti c'? un parlamentare della Repubblica, che l'uso di droghe e relativo dosaggio ? oggetto di dibattito - e scontro - parlamentare dall'inizio della legislatura (il ministro Ferrero deve portare in Consiglio dei ministri il nuovo disegno di legge che riscrive la Fini-Giovanardi) e che proprio in questi giorni ? stata bocciata la proposta del presidente dell'Udc Pierferdinando Casini di sottoporre i parlamentari al test antidroga. L'Udc per? non si ferma. E mercoled? mattina organizza il test in piazza di Montecitorio. Spiega Michele Vietti (Udc), prima per? di sapere che il responsabile ? un suo compagno di partito: "Un parlamentare deve essere trasparente e coerente. Se io faccio il test all'autista che guida il pullmino della scuola, a maggior ragione lo devo fare a chi guida il pullman della vita pubblica". Giustissimo.
Mele ? uscito allo scoperto spinto dalle polemiche della giornata. La senatrice azzurra Mariella Burani Procaccini aveva preteso che si sapesse "il nome del parlamentare che accompagnava le due signorine, una delle quali ricoverata in overdose: la gente deve sapere chi ? costui. In queste situazioni non c'entra la privacy a cui comunque un parlamentare in parte rinuncia nel momento in cui ? eletto, riceve la fiducia dei suoi elettori da cui viene anche stipendiato". Si era fatto sotto anche Francesco Storace, transfuga da An e diventato leader di un nuovo partito, "La destra": "E' scandaloso che un parlamentare debba essere protetto perch? fa uso di droga".
Fin dal pomeriggio le indiscrezioni avevano stretto il cerchio intorno all'Udc che - amarissima ironia del destino - proprio per mercoled? ha organizzato il test antidroga per i parlamentari. Franco Grillini, sinistra democratica, era contrario a pubblicizzare il nome prima e lo ? ancora di pi? adesso: "Sul piano umano il collega Mele ha tutta la mia solidariet?, la caccia al nome ? sbagliata. All'Udc invece mi permetto di ricordare che ? caratteristica degli uomini avere vizi privati e pubbliche virt?. Il partito di Casini quindi moderi l'estremismo: vedi cosa succede nel partito che fa della sessuofobia e del probizionismo la sua ragion d'essere...".
Volont? promette che "il deputato coinvolto mercoled? non sar? presente al test antidroga" e che "difficilmente voter? la legge a settembre". Significa che dimissioni di Mele saranno accettate? Eppure venerd? l'aula ha lavorato dalla dieci alle due della mattina dopo, duecento votazioni per approvare la riforma dell'ordinamento giudiziario. L'Udc ha votato contro. Ma Mele era gi? a cena con l'amica. "Appunto - insiste Volont? - il deputato non solo ha preferito un coca-fiesta al suo dovere ma ha pure infangato l'onore di tutti i colleghi". Mele insiste: "Un fatto privato, l'avventuretta di una sera...". Si dispera: "La cosa pi? difficile ? stato dirlo a mia moglie...". Certo, pensare che ? un deputato dell'Udc che fa del proibizionismo una bandiera e della lotta allo sfruttamento della prostituzione un obiettivo di governo, c'? da mettersi le mani nei capelli.
Sono curioso di sapere cosa ne pensa l'onorevole Sircana
Sesso e coca col parlamentare
Mele (Udc): "Sono io ma niente droga"
ROMA - Si chiama Cosimo Mele, ha 50 anni, pugliese, deputato, in questa legislatura ? membro della commissione Ambiente e qualche anno fa, nel 1999, fu coinvolto in una brutta storia di tangenti e corruzione. Alle 20 e 38 di stasera, dopo trentasei ore di atroci dubbi e cristiane sofferenze fa outing con l'agenzia di stampa Ansa "per evitare - dice - speculazioni politiche a danno del partito": " Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici". La "signora" ? la squillo che ? finita in overdose all'ospedale San Giacomo sabato mattina dopo una notte a luci rosse in compagnia di un parlamentare - e di un'altra squillo - all'hotel Flora, un luogo e un mito della "Dolce Vita" di Fellini, dove Mastroianni accompagnava Anita Ekberg e faceva a cazzotti con i paparazzi.
L'autodenuncia arriva dopo una giornata segnata da un tam tam senza tregua. Una "caccia" sulle basse frequenze dei telefonini, "allora, chi ??", "tu lo sai?", "ah ? lui, e perch? non lo dicono?". Telecamere e microfoni in cerca di indiscrezioni in una via Veneto quasi deserta mentre la direzione dell'hotel non rilascia dichiarazioni. Arriva in una domenica di fine luglio, la prima delle lunghe vacanze estive, in cui la ricerca del nome del parlamentare ha tenuto banco tra le top five della giornata, in buon piazzamento tra il dibattito politico sul welfare, gli incidenti stradali, le elezioni giapponesi e l'appello del Papa che chiede il disarmo del nucleare.
Soprattutto, l'outing di Mele arriva perch? preteso dal suo stesso partito. Dopo che in serata Luca Volont?, stato maggiore dell'Udc, quando probabilmente i sussurri sul parlamentare coinvolto nel festino sono diventati insopportabili, dichiara: "Chi si droga non pu? legiferare, chi ? complice dello sfruttamento della prostituzione non pu? parlare di famiglia, figli e diritti umani. Un deputato al droga party con prostitute? Si faccia avanti. La vita privata ? sacra ma per chi si occupa di rappresentare il popolo e legiferare per il bene comune, ? lecito chiedere una condotta pi? consona e non drogarsi".
La ragazza-squillo che ? finita all'ospedale sta bene. E questa ? la cosa pi? importante. La sua collega non ha avuto problemi. Il parlamentare si era, fino a stasera, dileguato. La polizia, che ? intervenuta, ha messo tutto per iscritto, ha ricostruito la dinamica della serata con nomi, cognomi e tipo di sostanze con presunte dosi utilizzate. Il verdetto finale ?: "Nulla di penalmente rilevante". Fatti privati, dunque. Storia chiusa.
Un po' difficile, che si chiusa, visto che tra i protagonisti c'? un parlamentare della Repubblica, che l'uso di droghe e relativo dosaggio ? oggetto di dibattito - e scontro - parlamentare dall'inizio della legislatura (il ministro Ferrero deve portare in Consiglio dei ministri il nuovo disegno di legge che riscrive la Fini-Giovanardi) e che proprio in questi giorni ? stata bocciata la proposta del presidente dell'Udc Pierferdinando Casini di sottoporre i parlamentari al test antidroga. L'Udc per? non si ferma. E mercoled? mattina organizza il test in piazza di Montecitorio. Spiega Michele Vietti (Udc), prima per? di sapere che il responsabile ? un suo compagno di partito: "Un parlamentare deve essere trasparente e coerente. Se io faccio il test all'autista che guida il pullmino della scuola, a maggior ragione lo devo fare a chi guida il pullman della vita pubblica". Giustissimo.
Mele ? uscito allo scoperto spinto dalle polemiche della giornata. La senatrice azzurra Mariella Burani Procaccini aveva preteso che si sapesse "il nome del parlamentare che accompagnava le due signorine, una delle quali ricoverata in overdose: la gente deve sapere chi ? costui. In queste situazioni non c'entra la privacy a cui comunque un parlamentare in parte rinuncia nel momento in cui ? eletto, riceve la fiducia dei suoi elettori da cui viene anche stipendiato". Si era fatto sotto anche Francesco Storace, transfuga da An e diventato leader di un nuovo partito, "La destra": "E' scandaloso che un parlamentare debba essere protetto perch? fa uso di droga".
Fin dal pomeriggio le indiscrezioni avevano stretto il cerchio intorno all'Udc che - amarissima ironia del destino - proprio per mercoled? ha organizzato il test antidroga per i parlamentari. Franco Grillini, sinistra democratica, era contrario a pubblicizzare il nome prima e lo ? ancora di pi? adesso: "Sul piano umano il collega Mele ha tutta la mia solidariet?, la caccia al nome ? sbagliata. All'Udc invece mi permetto di ricordare che ? caratteristica degli uomini avere vizi privati e pubbliche virt?. Il partito di Casini quindi moderi l'estremismo: vedi cosa succede nel partito che fa della sessuofobia e del probizionismo la sua ragion d'essere...".
Volont? promette che "il deputato coinvolto mercoled? non sar? presente al test antidroga" e che "difficilmente voter? la legge a settembre". Significa che dimissioni di Mele saranno accettate? Eppure venerd? l'aula ha lavorato dalla dieci alle due della mattina dopo, duecento votazioni per approvare la riforma dell'ordinamento giudiziario. L'Udc ha votato contro. Ma Mele era gi? a cena con l'amica. "Appunto - insiste Volont? - il deputato non solo ha preferito un coca-fiesta al suo dovere ma ha pure infangato l'onore di tutti i colleghi". Mele insiste: "Un fatto privato, l'avventuretta di una sera...". Si dispera: "La cosa pi? difficile ? stato dirlo a mia moglie...". Certo, pensare che ? un deputato dell'Udc che fa del proibizionismo una bandiera e della lotta allo sfruttamento della prostituzione un obiettivo di governo, c'? da mettersi le mani nei capelli.
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