Come trasformare il bluff in algoritmo
A giocare a poker, per il momento, ? pi? forte l'uomo della macchina. Perch? per quanto la ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale sia avanzata, l'uomo non ha ancora capito come e se sia possibile trasformare un "bluff" in un algoritmo. E' questa la conclusione scientifica a cui ha portato l'insolita partita a poker che si ? giocata in questi giorni a Vancouver, in Canada, tra due giocatori professionisti e un computer programmato appositamente per sfidarli.
La partita era stata organizzata nell'ambito di una conferenza scientifica sull'intelligenza artificiale, campo in cui l'universit? di Alberta eccelle nel mondo. Sono stati inoltre gli stessi studiosi dell'ateneo canadese ad aver messo a punto dopo 18 anni di ricerche Chinook, il programma capace di calcolare tutte le possibili variabili di una partita a dama, 500 miliardi di miliardi. Ma un conto ? giocare a dama e un altro a ? giocare a poker, dove la vittoria arriva con intuizioni psicologiche. Per questo il poker ? ritenuto dagli scienziati informatici un ottimo campo di sperimentazione: perch? i ricercatori sono convinti che un computer possa arrivare ad elaborare una capacit? di calcolo talmente raffinata da acquisire quella che si potrebbe definire "sensibilit?".
E' stata organizzata cos? a Vancouver dalla Association for the Advancement of Artificial Intelligence l'insolita partita. Da da un lato Polaris, un computer appositamente programmato per l'occasione e caricato con un programma teoricamente in grado di calcolare tutte le possibili variabili del poker; dall'altro i professionisti Phil "Unabomber" Laak e Ali Eslami, giocatori di Los Angeles considerati tra i pi? forti a mondo. Loro sono stati pronti ad accettare un confronto diviso in quattro partite e durato 48 ore su cifre tutto sommato modeste: dai 10 ai 20 dollari a puntata, vince chi arriva per primo ad aggiudicarsi 25 "mani". Hanno vinto loro.
Alla fine hanno ammesso: ''Non ? stato facile''. Delle quattro partite, una ? finita in parit?, una ? stata vinta da Polaris, due le hanno portate a casa i professionisti. Compresa l'ultima, quella decisiva, finita all'alba e che ha permesso loro di intascare 5000 dollari a testa. Ma i ricercatori dell'universit? di Alberta si sono detti molto soddisfatti. ''Polaris, che consiste in dieci programmi per giocare a poker sovrapposti l'uno all'altro, e continuamente aggiornati - ha commentato il preside della facolt? di Scienze Informatiche, Jonathan Schaeffer - ha fatto dei progressi straordinari''.
Dal 1991 un'equipe dell'universit? canadese ne studia lo sviluppo e ne sperimenta le capacit? di calcolo con l'obiettivo di arrivare a dotare la sua memoria di meccanismi di calcolo tali da tradurre in termini matematici associazioni che non sono necessariamente logiche, ma di tipo "umano". Come appunto un "bluff" a poker.
A giocare a poker, per il momento, ? pi? forte l'uomo della macchina. Perch? per quanto la ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale sia avanzata, l'uomo non ha ancora capito come e se sia possibile trasformare un "bluff" in un algoritmo. E' questa la conclusione scientifica a cui ha portato l'insolita partita a poker che si ? giocata in questi giorni a Vancouver, in Canada, tra due giocatori professionisti e un computer programmato appositamente per sfidarli.
La partita era stata organizzata nell'ambito di una conferenza scientifica sull'intelligenza artificiale, campo in cui l'universit? di Alberta eccelle nel mondo. Sono stati inoltre gli stessi studiosi dell'ateneo canadese ad aver messo a punto dopo 18 anni di ricerche Chinook, il programma capace di calcolare tutte le possibili variabili di una partita a dama, 500 miliardi di miliardi. Ma un conto ? giocare a dama e un altro a ? giocare a poker, dove la vittoria arriva con intuizioni psicologiche. Per questo il poker ? ritenuto dagli scienziati informatici un ottimo campo di sperimentazione: perch? i ricercatori sono convinti che un computer possa arrivare ad elaborare una capacit? di calcolo talmente raffinata da acquisire quella che si potrebbe definire "sensibilit?".
E' stata organizzata cos? a Vancouver dalla Association for the Advancement of Artificial Intelligence l'insolita partita. Da da un lato Polaris, un computer appositamente programmato per l'occasione e caricato con un programma teoricamente in grado di calcolare tutte le possibili variabili del poker; dall'altro i professionisti Phil "Unabomber" Laak e Ali Eslami, giocatori di Los Angeles considerati tra i pi? forti a mondo. Loro sono stati pronti ad accettare un confronto diviso in quattro partite e durato 48 ore su cifre tutto sommato modeste: dai 10 ai 20 dollari a puntata, vince chi arriva per primo ad aggiudicarsi 25 "mani". Hanno vinto loro.
Alla fine hanno ammesso: ''Non ? stato facile''. Delle quattro partite, una ? finita in parit?, una ? stata vinta da Polaris, due le hanno portate a casa i professionisti. Compresa l'ultima, quella decisiva, finita all'alba e che ha permesso loro di intascare 5000 dollari a testa. Ma i ricercatori dell'universit? di Alberta si sono detti molto soddisfatti. ''Polaris, che consiste in dieci programmi per giocare a poker sovrapposti l'uno all'altro, e continuamente aggiornati - ha commentato il preside della facolt? di Scienze Informatiche, Jonathan Schaeffer - ha fatto dei progressi straordinari''.
Dal 1991 un'equipe dell'universit? canadese ne studia lo sviluppo e ne sperimenta le capacit? di calcolo con l'obiettivo di arrivare a dotare la sua memoria di meccanismi di calcolo tali da tradurre in termini matematici associazioni che non sono necessariamente logiche, ma di tipo "umano". Come appunto un "bluff" a poker.
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