La ferrovia Massaua-Asmara (Eritrea - Africa Orientale)
I bersaglieri e gli alpini italiani, tra il 1897 e il 1911, realizzarono un?infrastruttura che la stampa internazionale di allora defin? ?un miracolo di ingegneria?. Era la linea ferroviaria che risaliva dal porto di Massaua, sul Mar Rosso, alla capitale Asmara, situata su un altipiano a 2400 metri di altitudine. Per completare il tracciato di 117 chilometri vennero realizzati ben 64 ponti e viadotti e 30 gallerie. Negli anni successivi la linea venne prolungata verso l?interno di altri 227 chilometri.
Un?infrastruttura indispensabile
La ferrovia avrebbe continuato a operare ininterrottamente fino al 1975 utilizzando le locomotive a vapore e le littorine italiane fornite in epoca fascista. L?anno record fu il 1965, quando sulla tratta furono trasportati 446.000 passeggeri e 200.000 tonnellate di merci. La chiusura della linea, dieci anni pi? tardi, fu una conseguenza della guerra tra l?esercito etiopico e il fronte di liberazione eritreo (l?Etiopia aveva annesso l?Eritrea nel 1962). I combattenti di entrambe le parti, infatti, avevano progressivamente smontato le rotaie e le traversine per rafforzare i propri bunker, fino a quando la ferrovia letteralmente non scomparve.
La ricostruzione
Ma i ponti e i tunnel erano rimasti al loro posto. Cos?, dopo la riconquista dell?indipendenza nel 1993, il governo eritreo pot? decidere di ripristinare l?antica ferrovia coloniale, in modo da restituire al paese un?infrastruttura ancora indispensabile. Dopo anni di paziente lavoro, spesi a recuperare le rotaie e a rimettere in funzione le vecchie locomotive, il progetto ? oggi in via di completamento, con servizi regolari gi? attivati fino a Ghinda, a 70 chilometri da Massaua.
Tempo fa vidi un documentario del National Geographic sulla ricostruzione della linea: ? stata tutta ricostruita a mano bullone per bullone!
I bersaglieri e gli alpini italiani, tra il 1897 e il 1911, realizzarono un?infrastruttura che la stampa internazionale di allora defin? ?un miracolo di ingegneria?. Era la linea ferroviaria che risaliva dal porto di Massaua, sul Mar Rosso, alla capitale Asmara, situata su un altipiano a 2400 metri di altitudine. Per completare il tracciato di 117 chilometri vennero realizzati ben 64 ponti e viadotti e 30 gallerie. Negli anni successivi la linea venne prolungata verso l?interno di altri 227 chilometri.
Un?infrastruttura indispensabile
La ferrovia avrebbe continuato a operare ininterrottamente fino al 1975 utilizzando le locomotive a vapore e le littorine italiane fornite in epoca fascista. L?anno record fu il 1965, quando sulla tratta furono trasportati 446.000 passeggeri e 200.000 tonnellate di merci. La chiusura della linea, dieci anni pi? tardi, fu una conseguenza della guerra tra l?esercito etiopico e il fronte di liberazione eritreo (l?Etiopia aveva annesso l?Eritrea nel 1962). I combattenti di entrambe le parti, infatti, avevano progressivamente smontato le rotaie e le traversine per rafforzare i propri bunker, fino a quando la ferrovia letteralmente non scomparve.
La ricostruzione
Ma i ponti e i tunnel erano rimasti al loro posto. Cos?, dopo la riconquista dell?indipendenza nel 1993, il governo eritreo pot? decidere di ripristinare l?antica ferrovia coloniale, in modo da restituire al paese un?infrastruttura ancora indispensabile. Dopo anni di paziente lavoro, spesi a recuperare le rotaie e a rimettere in funzione le vecchie locomotive, il progetto ? oggi in via di completamento, con servizi regolari gi? attivati fino a Ghinda, a 70 chilometri da Massaua.
Tempo fa vidi un documentario del National Geographic sulla ricostruzione della linea: ? stata tutta ricostruita a mano bullone per bullone!
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