Ragazzi leggetevi questo...sta mattina non ci credevo!!!!!
LA TESTIMONIANZA
?Eccolo ? vivo!?. All'alba la buona notizia
(l.p.) ?Abbiamo trascorso la notte setacciando la valle: siamo distrutti fisicamente, ma felici. L'aver ritrovato ancora vivo il disperso ? la nostra soddisfazione pi? grande?. Occhi piccoli, faccia segnata dalla fatica. I volontari del Soccorso Alpino della Valcellina sono stati tra i protagonisti della favola a lieto fine di ieri mattina. Una quindicina di valorosi che gi? dalle 22 di sabato batteva ogni angolo della statale 251. ?Senza la luce del sole sarebbe stato impossibile trovare i segni dell'uscita di strada fa sapere una portavoce - Si notava qualcosa sull'asfalto e sul guardrail, ma quello ? un punto terribile, che ha gi? fatto altre vittime. Eppoi si pensava che il motociclista potesse essere al limite finito nel burrone, mai che dopo la carambola fosse stato inghiottito dalla parte superiore del bosco. Quando assieme ai carabinieri lo abbiamo trovato, non credevamo ai nostri occhi: respirava, era malmesso, ma vivo. L'hanno raggiunto gli specializzati dei vigili del fuoco con la mascherina dell'ossigeno. Si ? subito capito che poteva farcela. ? stata una sensazione straordinaria?.
Il chilometro 81+500 ? molto pericoloso e c'? chi da tempo sta combattendo una personale battaglia affinch? venga messo in sicurezza. ? Luigi Lenisa, di Maniago, che a causa di quella semicurva sta vivendo un'odissea che dura da ben cinque anni. Quell'uscita di strada gli ? costata 50 giorni di ricovero in terapia intensiva, l'immobilizzazione a letto per i quattro mesi successivi e ben tredici interventi chirurgici. ?Ogni volta che sento di un incidente in quel punto ha dichiarato ieri ? come se mi si riaprisse una ferita e il mio pensiero va a quel tragico pomeriggio estivo che mi ha cambiato la vita e a quei poveri motociclisti che non ci sono pi?, alle loro giovani mogli, ai loro figli piccolissimi. Cos? penso che qualcuno deve muoversi per interrompere questa catena di lutti e di sofferenze. Quella curva dall'ampiezza e conformazione cos? anomale e l'avvallamento del terreno ha precisato sono un cocktail micidiale della cui presenza nessuno ti avvisa?. L'ennesimo appello di Lenisa arriva dopo quelli fatti alla rivista Quattroruote e al Gazzettino, nel settembre dell'anno scorso. ?Speriamo che almeno adesso qualcuno si decida a fare qualcosa: i miracoli accadono una volta sola?.
LA TESTIMONIANZA
?Eccolo ? vivo!?. All'alba la buona notizia
(l.p.) ?Abbiamo trascorso la notte setacciando la valle: siamo distrutti fisicamente, ma felici. L'aver ritrovato ancora vivo il disperso ? la nostra soddisfazione pi? grande?. Occhi piccoli, faccia segnata dalla fatica. I volontari del Soccorso Alpino della Valcellina sono stati tra i protagonisti della favola a lieto fine di ieri mattina. Una quindicina di valorosi che gi? dalle 22 di sabato batteva ogni angolo della statale 251. ?Senza la luce del sole sarebbe stato impossibile trovare i segni dell'uscita di strada fa sapere una portavoce - Si notava qualcosa sull'asfalto e sul guardrail, ma quello ? un punto terribile, che ha gi? fatto altre vittime. Eppoi si pensava che il motociclista potesse essere al limite finito nel burrone, mai che dopo la carambola fosse stato inghiottito dalla parte superiore del bosco. Quando assieme ai carabinieri lo abbiamo trovato, non credevamo ai nostri occhi: respirava, era malmesso, ma vivo. L'hanno raggiunto gli specializzati dei vigili del fuoco con la mascherina dell'ossigeno. Si ? subito capito che poteva farcela. ? stata una sensazione straordinaria?.
Il chilometro 81+500 ? molto pericoloso e c'? chi da tempo sta combattendo una personale battaglia affinch? venga messo in sicurezza. ? Luigi Lenisa, di Maniago, che a causa di quella semicurva sta vivendo un'odissea che dura da ben cinque anni. Quell'uscita di strada gli ? costata 50 giorni di ricovero in terapia intensiva, l'immobilizzazione a letto per i quattro mesi successivi e ben tredici interventi chirurgici. ?Ogni volta che sento di un incidente in quel punto ha dichiarato ieri ? come se mi si riaprisse una ferita e il mio pensiero va a quel tragico pomeriggio estivo che mi ha cambiato la vita e a quei poveri motociclisti che non ci sono pi?, alle loro giovani mogli, ai loro figli piccolissimi. Cos? penso che qualcuno deve muoversi per interrompere questa catena di lutti e di sofferenze. Quella curva dall'ampiezza e conformazione cos? anomale e l'avvallamento del terreno ha precisato sono un cocktail micidiale della cui presenza nessuno ti avvisa?. L'ennesimo appello di Lenisa arriva dopo quelli fatti alla rivista Quattroruote e al Gazzettino, nel settembre dell'anno scorso. ?Speriamo che almeno adesso qualcuno si decida a fare qualcosa: i miracoli accadono una volta sola?.
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