20 euro ad animale: critiche bipartisan
E dopo le tasse sul lusso e sui turisti, la Regione Sardegna si appresta a scendere in campo contro il randagismo. Ma per farlo la giunta Soru sta preparando un'imposta da far riscuotere ai Comuni sul possesso dei cani: 20 euro all'anno. Una pioggia di commenti negativi ? arrivata dall'opposizione, ma anche da partiti di governo, mentre il mondo delle associazioni animaliste si ? spaccato.
Il fenomeno del randagismo nell'Isola ? una vera e propria piaga. Sarebbero circa 40mila i quattro zampe che vagano per i centri urbani sardi. I canili, spesso definiti come dei 'lager', ne ospitano solo 5mila e stanno per esplodere. Inoltre hanno un costo esorbitante: circa 5 milioni di euro l'anno, tirati fuori dalle tasche della Regione per il 17% e per il resto da quelle dei comuni. I fondi per arginare il problema, quindi, sono insufficienti, e cos? la Giunta ha pensato al nuovo strumento.
"La tassa sui cani che il governatore Renato Soru si appresta a introdurre - tuonano Mario Diana e Antonello Liori, consiglieri regionali di An - lascia senza parole. Ormai, l'unica priorit? che guida l'azione di governo della Regione ? l'invenzione di nuove imposte con cui tartassare i sardi".
Sulla stessa linea il consigliere dell'Udc, Roberto Capelli che afferma con ironia di non avere "nessuna remora nel sostenere che sia pi? che opportuno istituire anche in Sardegna una tassa, pur minima, sui cani" purch? l'imposizione fiscale vada estesa anche: "alle seconde cucce, con un amento del 30% per quelle a meno di 300 metri dal mare con un aumento del 20% per i cani stranieri e o continentali di piccola taglia, del 30% per i cani stranieri e o continentali di media taglia, del 50% per i cani stranieri e o continentali di grande taglia".
Ma le critiche arrivano anche dalla maggioranza, in particolare con Nazareno Pacifico, presidente della commissione Sanit? che si dice "contrario a tassare il possesso dei cani, che sono totalmente a carico dei proprietari". Il consigliere regionale dei Riformatori, Franco Sergio Pisano, denuncia invece che "con l'ipotesi dell'istituzione della tassa sui cani per combattere il randagismo siamo arrivati al capolinea della confusione mentale sulle strategie politiche del governo regionale.
Insomma, la nuova imposta ? ancora solo allo studio ma la bufera politica pare gi? inarrestabile. E l'assessore regionale alla Sanit?, Nerina Dirindin, corre ai ripari: "la bozza - afferma - ? solo l'inizio della discussione, non c'? nessuna decisione politica sull'introduzione di una nuova tassa, ipotesi che per altro si sta discutendo a livello nazionale". Sarebbero esenti dal pagamento i proprietari di cani adibiti alla guida dei ciechi, alla pet-therapy e alla protezione civile, quelli delle forze armate e delle forze di polizia utilizzati per servizio, quelli adibiti alla custodia delle greggi e degli allevamenti, quelli sterilizzati chirurgicamente e quelli avuti in adozione dai canili sanitari e rifugio.
Il fenomeno del randagismo nell'Isola ? una vera e propria piaga. Sarebbero circa 40mila i quattro zampe che vagano per i centri urbani sardi. I canili, spesso definiti come dei 'lager', ne ospitano solo 5mila e stanno per esplodere. Inoltre hanno un costo esorbitante: circa 5 milioni di euro l'anno, tirati fuori dalle tasche della Regione per il 17% e per il resto da quelle dei comuni. I fondi per arginare il problema, quindi, sono insufficienti, e cos? la Giunta ha pensato al nuovo strumento.
"La tassa sui cani che il governatore Renato Soru si appresta a introdurre - tuonano Mario Diana e Antonello Liori, consiglieri regionali di An - lascia senza parole. Ormai, l'unica priorit? che guida l'azione di governo della Regione ? l'invenzione di nuove imposte con cui tartassare i sardi".
Sulla stessa linea il consigliere dell'Udc, Roberto Capelli che afferma con ironia di non avere "nessuna remora nel sostenere che sia pi? che opportuno istituire anche in Sardegna una tassa, pur minima, sui cani" purch? l'imposizione fiscale vada estesa anche: "alle seconde cucce, con un amento del 30% per quelle a meno di 300 metri dal mare con un aumento del 20% per i cani stranieri e o continentali di piccola taglia, del 30% per i cani stranieri e o continentali di media taglia, del 50% per i cani stranieri e o continentali di grande taglia".
Ma le critiche arrivano anche dalla maggioranza, in particolare con Nazareno Pacifico, presidente della commissione Sanit? che si dice "contrario a tassare il possesso dei cani, che sono totalmente a carico dei proprietari". Il consigliere regionale dei Riformatori, Franco Sergio Pisano, denuncia invece che "con l'ipotesi dell'istituzione della tassa sui cani per combattere il randagismo siamo arrivati al capolinea della confusione mentale sulle strategie politiche del governo regionale.
Insomma, la nuova imposta ? ancora solo allo studio ma la bufera politica pare gi? inarrestabile. E l'assessore regionale alla Sanit?, Nerina Dirindin, corre ai ripari: "la bozza - afferma - ? solo l'inizio della discussione, non c'? nessuna decisione politica sull'introduzione di una nuova tassa, ipotesi che per altro si sta discutendo a livello nazionale". Sarebbero esenti dal pagamento i proprietari di cani adibiti alla guida dei ciechi, alla pet-therapy e alla protezione civile, quelli delle forze armate e delle forze di polizia utilizzati per servizio, quelli adibiti alla custodia delle greggi e degli allevamenti, quelli sterilizzati chirurgicamente e quelli avuti in adozione dai canili sanitari e rifugio.
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