In provincia di Milano c'? una squadra che sembra uscita dal film cult "L'allenatore nel Pallone". Gioca in seconda categoria, non ha una sede e i giocatori si sforzano di applicare la "Bi-zona"
E vai, la Longobarda si ? salvata, ma Aristoteles stavolta non c?entra niente. Merito semmai di capitan Nespoli, che nell?ultima partita ha segnato 3 gol. E se ? mancato il grande rinforzo autunnale Crisantemi, quello che oltre a essere scarso portava pure jella, in compenso c?? Battistutta, anche se non ? argentino ma brianzolo. Ma s?, la squadra che al cinema era allenata da Oronzo Can?, ? realt? da pi? di dieci anni, gioca in Seconda categoria, a Robbiano di Giussano (Mi), non ha un euro, una sede, un talent scout da mandare in Brasile, l?unico venuto da fuori abita a Muggi? e la sola trattativa andata in porto ? andata pi? o meno cos?: "Quel giocatore lo prendiamo per la met? di altri due, un paio di amichevoli e la traversa della porta".
AUTOGESTIONE Altro che il Burlotti, e i suoi tre quarti di Gentile, i sei ottavi di Collovati e la met? di Mike Bongiorno da girare per l?acquisto di Rummenigge o Maradona. Non c?? niente di normale alla Longobarda, sono tutti strepitosi. A cominciare dall?allenatore, Roberto Barzaghi, 30 anni, che non ha mai giocato a pallone (e lo dice pure) ma che mezz?ora prima dell?allenamento va sul campo a dare una mano a quelli della Briantea, formazione di disabili. E poi c?? il portiere Matteo Corona, sul corpo un tatuaggio da vichingo, simbolo del club, promulgatore del famoso motto che dice: "Solo tre portieri al mondo si buttano faccia in avanti e sono Buffon, Peruzzi e il Corona". Solo che poi gli ? passata la voglia e ora gioca in avanti. E poi Salvatore Orsino muratore, che tutti i giorni si sveglia alle 5 e non manca un allenamento. E Andrea Orlando che, subito dopo, va in farmacia per il turno notturno. E il presidente? Angelo Ratti, 31 anni, cultore del gruppo, regista dell?emergenza che riesce a portare giocatori senza spendere nulla. Il suo capolavoro? L?ingaggio di Bavuso, il pi? bravo di tutti. Era arrivato in prestito e la societ? proprietaria del cartellino voleva soldi per la cessione definitiva. E lui propose: "Vi diamo due mensilit? del giocatore". E quanto prendeva? Niente. Gi?, alla Longobarda ? autogestione pura, i giocatori si pagano anche le visite mediche, non hanno soldi e neppure il posto in squadra assicurato.
LA BI-ZONA Eppure, alla fine, rimangono tutti, uniti dall?amicizia, dalla passione e dall?"Allenatore nel pallone", film cult che fu proiettato sotto un tendone in occasione del decennale della squadra (e di cui a Natale uscir? il secopndo capitolo). Tutti ne conoscono ogni battuta. Il dramma ? che se gli parli della bi-zona di Oronzo Can?, ti prendono pure sul serio. "Ci abbiamo provato, come no, a trasformare i difensori in attaccanti e gli attaccanti in difensori, ma le nostre punte hanno scarsa vocazione a coprire". Cos? in allenamento pu? scappare anche la battuta ("Se faccio la diagonale, devo calcolare anche l?area?"). Ma occhio, questa non ? un?Armata Brancaleone. Prima dell?ennesima salvezza, quando giocava nei tornei amatoriali, la Longobarda rimase imbattuta per ben 3 anni all?oratorio San Luigi di Robbiano, dove tuttora si allena. Un Aristoteles, tra l?altro, in estate lo stava prendendo davvero, si chiamava Al?, ragazzo del Senegal, 18 anni e grande talento, purtroppo non tesserabile per questioni di transfer. Pazienza, a Robbiano continueranno e fare da soli. E allora, Forza Longobarda!
tratto da Gazzetta.it
E vai, la Longobarda si ? salvata, ma Aristoteles stavolta non c?entra niente. Merito semmai di capitan Nespoli, che nell?ultima partita ha segnato 3 gol. E se ? mancato il grande rinforzo autunnale Crisantemi, quello che oltre a essere scarso portava pure jella, in compenso c?? Battistutta, anche se non ? argentino ma brianzolo. Ma s?, la squadra che al cinema era allenata da Oronzo Can?, ? realt? da pi? di dieci anni, gioca in Seconda categoria, a Robbiano di Giussano (Mi), non ha un euro, una sede, un talent scout da mandare in Brasile, l?unico venuto da fuori abita a Muggi? e la sola trattativa andata in porto ? andata pi? o meno cos?: "Quel giocatore lo prendiamo per la met? di altri due, un paio di amichevoli e la traversa della porta".
AUTOGESTIONE Altro che il Burlotti, e i suoi tre quarti di Gentile, i sei ottavi di Collovati e la met? di Mike Bongiorno da girare per l?acquisto di Rummenigge o Maradona. Non c?? niente di normale alla Longobarda, sono tutti strepitosi. A cominciare dall?allenatore, Roberto Barzaghi, 30 anni, che non ha mai giocato a pallone (e lo dice pure) ma che mezz?ora prima dell?allenamento va sul campo a dare una mano a quelli della Briantea, formazione di disabili. E poi c?? il portiere Matteo Corona, sul corpo un tatuaggio da vichingo, simbolo del club, promulgatore del famoso motto che dice: "Solo tre portieri al mondo si buttano faccia in avanti e sono Buffon, Peruzzi e il Corona". Solo che poi gli ? passata la voglia e ora gioca in avanti. E poi Salvatore Orsino muratore, che tutti i giorni si sveglia alle 5 e non manca un allenamento. E Andrea Orlando che, subito dopo, va in farmacia per il turno notturno. E il presidente? Angelo Ratti, 31 anni, cultore del gruppo, regista dell?emergenza che riesce a portare giocatori senza spendere nulla. Il suo capolavoro? L?ingaggio di Bavuso, il pi? bravo di tutti. Era arrivato in prestito e la societ? proprietaria del cartellino voleva soldi per la cessione definitiva. E lui propose: "Vi diamo due mensilit? del giocatore". E quanto prendeva? Niente. Gi?, alla Longobarda ? autogestione pura, i giocatori si pagano anche le visite mediche, non hanno soldi e neppure il posto in squadra assicurato.
LA BI-ZONA Eppure, alla fine, rimangono tutti, uniti dall?amicizia, dalla passione e dall?"Allenatore nel pallone", film cult che fu proiettato sotto un tendone in occasione del decennale della squadra (e di cui a Natale uscir? il secopndo capitolo). Tutti ne conoscono ogni battuta. Il dramma ? che se gli parli della bi-zona di Oronzo Can?, ti prendono pure sul serio. "Ci abbiamo provato, come no, a trasformare i difensori in attaccanti e gli attaccanti in difensori, ma le nostre punte hanno scarsa vocazione a coprire". Cos? in allenamento pu? scappare anche la battuta ("Se faccio la diagonale, devo calcolare anche l?area?"). Ma occhio, questa non ? un?Armata Brancaleone. Prima dell?ennesima salvezza, quando giocava nei tornei amatoriali, la Longobarda rimase imbattuta per ben 3 anni all?oratorio San Luigi di Robbiano, dove tuttora si allena. Un Aristoteles, tra l?altro, in estate lo stava prendendo davvero, si chiamava Al?, ragazzo del Senegal, 18 anni e grande talento, purtroppo non tesserabile per questioni di transfer. Pazienza, a Robbiano continueranno e fare da soli. E allora, Forza Longobarda!
tratto da Gazzetta.it
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