Giustiziato in Texas un ritardato mentale
Aveva violentato e ucciso una diciassettenne
HUNTSVILLE - Sono stati accompagnati dalle note di un pianoforte appartenuto a John Lennon gli ultimi istanti di vita di James Lee Clark, un ritardato mentale giustiziato ieri mediante iniezione letale nel penitenziario texano di Huntsville. Clark era stato condannato a morte per aver rapinato, violentato e infine assassinato nel '93 a Denton la studentessa liceale Shari Crews, diciassettenne.
Fino all'ultimo la difesa aveva cercato di bloccare l'esecuzione sulla base delle condizioni psichiche di Clark: negli Stati Uniti in genere non si possono mettere a morte persone con un quoziente intellettivo inferiore a 70, e quello del condannato risultava oscillante tra 65 e 74. La Corte Suprema federale ha per? respinto il ricorso.
Mentre lo legavano alla brandina sulla quale avrebbe ricevuto in vena il veleno, Clark sembrava non rendersi conto di che cosa stesse succedendo. Un funzionario gli ha infatti chiesto se volesse rilasciare una dichiarazione, ma lui ? parso sorpreso, persino imbarazzato: "Beh", ha balbettato, "non so che cosa dire, non lo so proprio". Non ha nemmeno chiesto il tradizionale ultimo pasto del condannato.
Ai testimoni che si trovavano al di l? del vetro divisorio, tra i quali il suo patrigno, ha detto: "Non sapevo che ci fosse qualcuno", e poi "Heil?!, salve, come va?". Poi ha cercato di mormorare ancora qualcosa, ma ormai il veleno stava facendo effetto: sono occorsi sette minuti perch? morisse.
All'esterno del penitenziario si era frattanto radunata una piccola folla di oppositori della pena capitale per protestare; sono stati proprio loro, i manifestanti, a scegliere di accompagnare gli ultimi momenti di vita del condannato suonando il pianoforte appartenuto a John Lennon
Aveva violentato e ucciso una diciassettenne
HUNTSVILLE - Sono stati accompagnati dalle note di un pianoforte appartenuto a John Lennon gli ultimi istanti di vita di James Lee Clark, un ritardato mentale giustiziato ieri mediante iniezione letale nel penitenziario texano di Huntsville. Clark era stato condannato a morte per aver rapinato, violentato e infine assassinato nel '93 a Denton la studentessa liceale Shari Crews, diciassettenne.
Fino all'ultimo la difesa aveva cercato di bloccare l'esecuzione sulla base delle condizioni psichiche di Clark: negli Stati Uniti in genere non si possono mettere a morte persone con un quoziente intellettivo inferiore a 70, e quello del condannato risultava oscillante tra 65 e 74. La Corte Suprema federale ha per? respinto il ricorso.
Mentre lo legavano alla brandina sulla quale avrebbe ricevuto in vena il veleno, Clark sembrava non rendersi conto di che cosa stesse succedendo. Un funzionario gli ha infatti chiesto se volesse rilasciare una dichiarazione, ma lui ? parso sorpreso, persino imbarazzato: "Beh", ha balbettato, "non so che cosa dire, non lo so proprio". Non ha nemmeno chiesto il tradizionale ultimo pasto del condannato.
Ai testimoni che si trovavano al di l? del vetro divisorio, tra i quali il suo patrigno, ha detto: "Non sapevo che ci fosse qualcuno", e poi "Heil?!, salve, come va?". Poi ha cercato di mormorare ancora qualcosa, ma ormai il veleno stava facendo effetto: sono occorsi sette minuti perch? morisse.
All'esterno del penitenziario si era frattanto radunata una piccola folla di oppositori della pena capitale per protestare; sono stati proprio loro, i manifestanti, a scegliere di accompagnare gli ultimi momenti di vita del condannato suonando il pianoforte appartenuto a John Lennon
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