Castelfranco
Due agenti della polizia stradale di Castelfranco sono finiti in manette con una pesaante accusa, concorso in concussione.
In pratica avrebbe preso mazzette dagli automobilisti per dribblare le multe. In carcere sono finiti Piergiorgio Simeoni, quarantacinquenne, assistente capo della Polizia di Stato, e Christian Marcadella, trentatreenne, stesso grado. Simeoni risiede a Vall? di Riese ed ? in servizio al reparto da undici anni. Marcadella, originario di Bassano, risiede a San Zenone degli Ezzelini, e alla Stradale castellana ? approdato nel 2004. Tutto comincia per caso. Nell'ambito di una indagine avviata dai carabinieri del Nas di Padova sul doping, erano state piazzate alcune "cimici" nelle autovetture in uso ad un gruppo di sospettati. Il 4 aprile 2005, sulla statale 53 "Postumia", non molto lontano da Cittadella, una pattuglia della Polstrada ferma per un controllo una delle macchine tenute sotto intercettazione. Al volante R.G., un giovane vicentino, che sta rincasando assieme alla fidanzata. Nella registrazione della microspia si sente il conducente scendere, quindi si odono voci concitate. Quando il giovane risale in auto e parte, la cimice capta il colloquio con la fidanza. I poliziotti - racconta - gli avevano contestato l'eccesso di velocit? e un sorpasso azzardato, ma gli avevano proposto di rinunciare a fargli la contravvenzione in cambio di cinquanta euro. E lui aveva accettato. ? un fulmine a ciel sereno. I carabinieri del Nas avvertono i colleghi della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Veneto e scatta l'inchiesta a quattro mani. Viene identificata la pattuglia. I cellulari dei due agenti sono messi sotto controllo, una cimice ? piazzata nell'abitacolo della loro "pantera". Il 6 settembre successivo si verifica un altro episodio, sempre nella zona di Cittadella: un automobilista colpevole di un'infrazione scuce cento euro sottobanco. Lo stesso giorno la microspia capta una seconda dazione di denaro, ma gli investigatori non riescono ad identificare n? la vettura n? il conducente. Il 2 ottobre, a Caselle di Altivole, tocca ad un agente assicurativo della Ras venire fermato: si sente distintamente la voce di Simeoni che gli chiede di intercedere presso la societ? perch? - dice - "mi devono pagare i computer". Infine il 24 ottobre, a Castelfranco, ? G.B. che paga cinquanta euro risparmiando dieci punti e il ritiro della patente per un mese. Questi gli episodi accertati. Ma il sospetto ? che ve ne siano stati parecchi altri.
Due agenti della polizia stradale di Castelfranco sono finiti in manette con una pesaante accusa, concorso in concussione.
In pratica avrebbe preso mazzette dagli automobilisti per dribblare le multe. In carcere sono finiti Piergiorgio Simeoni, quarantacinquenne, assistente capo della Polizia di Stato, e Christian Marcadella, trentatreenne, stesso grado. Simeoni risiede a Vall? di Riese ed ? in servizio al reparto da undici anni. Marcadella, originario di Bassano, risiede a San Zenone degli Ezzelini, e alla Stradale castellana ? approdato nel 2004. Tutto comincia per caso. Nell'ambito di una indagine avviata dai carabinieri del Nas di Padova sul doping, erano state piazzate alcune "cimici" nelle autovetture in uso ad un gruppo di sospettati. Il 4 aprile 2005, sulla statale 53 "Postumia", non molto lontano da Cittadella, una pattuglia della Polstrada ferma per un controllo una delle macchine tenute sotto intercettazione. Al volante R.G., un giovane vicentino, che sta rincasando assieme alla fidanzata. Nella registrazione della microspia si sente il conducente scendere, quindi si odono voci concitate. Quando il giovane risale in auto e parte, la cimice capta il colloquio con la fidanza. I poliziotti - racconta - gli avevano contestato l'eccesso di velocit? e un sorpasso azzardato, ma gli avevano proposto di rinunciare a fargli la contravvenzione in cambio di cinquanta euro. E lui aveva accettato. ? un fulmine a ciel sereno. I carabinieri del Nas avvertono i colleghi della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Veneto e scatta l'inchiesta a quattro mani. Viene identificata la pattuglia. I cellulari dei due agenti sono messi sotto controllo, una cimice ? piazzata nell'abitacolo della loro "pantera". Il 6 settembre successivo si verifica un altro episodio, sempre nella zona di Cittadella: un automobilista colpevole di un'infrazione scuce cento euro sottobanco. Lo stesso giorno la microspia capta una seconda dazione di denaro, ma gli investigatori non riescono ad identificare n? la vettura n? il conducente. Il 2 ottobre, a Caselle di Altivole, tocca ad un agente assicurativo della Ras venire fermato: si sente distintamente la voce di Simeoni che gli chiede di intercedere presso la societ? perch? - dice - "mi devono pagare i computer". Infine il 24 ottobre, a Castelfranco, ? G.B. che paga cinquanta euro risparmiando dieci punti e il ritiro della patente per un mese. Questi gli episodi accertati. Ma il sospetto ? che ve ne siano stati parecchi altri.
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