Talebani:"No a soldi per reporter"
Respinta offerta di 1 mln di dollari
Il mullah Dadullah avrebbe rifiutato un milione di dollari offerti dall'Italia per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Lo ha dichiarato egli stesso ad un giornalista pachistano. Il mullah avrebbe parlato personalmente con l'ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, ribadendo che la richiesta era il rilascio dei prigionieri talebani. Resta invece ancora prigioniero l'interprete afghano di Mastrogiacomo.
"L'interprete è nelle nostre mani"
Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, è ancora nelle mani dei talebani. Lo ha riferito lo stesso Dadullah, sempre nell'intervista con il giornalista pakistano Rahimullah Yusufzai riportata dal settimanale tedesco "Der Spiegel". Le autorità afghane, ha detto Dadullah, non si sono preoccupate della sorte dell'interprete. "Il governo Karzai era interessato solo all'italiano", ha assicurato. Ora per liberare Adjmal il mullah pretende il rilascio di Mohammed Hanif, cui Dadullah aveva rinunciato in cambio della liberazione di suo fratello.
"Rapiremo altri giornalisti"
Dadullah "minaccia di continuare a rapire giornalisti stranieri dopo il rilascio di suo fratello e di altri quattro militanti" in cambio della liberazione dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, scrive il quotidiano britannico "The Guardian". Il mullah ha poi raccontato che lo scambio tra Mastrogiacomo e i cinque talebani è avvenuta nei pressi del fiume Helmand, nell'omonima regione meridionale del Paese. "Un gran numero di nostri combattenti si sono recati sul luogo per salutare i compagni liberati", ha riferito, "Tutti hanno sparato in aria, è stata una festa enorme".
Il capo talebano ha spiegato di aver "condotto" personalmente le trattative per il rilascio del fratello e l'esito dei negoziati "un importante successo" per la sua organizzazione, in particolare per il fatto che i due portavoce liberati sono "politicamente importantissimi". Gli altri tre talebani, invece, riprenderanno immediatamente a combattere nel sud dell'Afghanistan.
Talebani attaccano convoglio umanitario
Un centinaio di talebani hanno attaccato un convoglio che trasportava viveri destinati alle truppe del contingente internazionale nella provincia di Kandahar, nell'Afghanistan meridionale. I morti sono 17 tra le guardie addette alla sicurezza e gli autisti. Ci sarebbero anche alcuni dispersi. Lo hanno riferito fonti dell'impresa privata di sicurezza che scortava il convoglio stesso.
Spunta un video dell'interprete
E' stato diffuso dall'Association Press Television un video datato 12 marzo in cui Ajmal Naqeshbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, dice di "stare bene". Il filmato risale a prima della liberazione dell'inviato di "Repubblica". Ajmal Naqeshbandi lancia un appello al governo afghano perché "si faccia il possibile" per il suo rilascio. "Sono un giornalista freelance - dice l'interprete afghano - siamo venuti a Helmand e siamo entrati in territorio taleban senza il loro permesso e ora i taleban ci trattengono. Finora stiamo
bene, ma mi appello a tutti i mezzi di informazione e al mio Governo affinché cerchino di fare il loro meglio perché io sia liberato il prima possibile".
Respinta offerta di 1 mln di dollari
Il mullah Dadullah avrebbe rifiutato un milione di dollari offerti dall'Italia per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Lo ha dichiarato egli stesso ad un giornalista pachistano. Il mullah avrebbe parlato personalmente con l'ambasciatore italiano a Kabul, Ettore Sequi, ribadendo che la richiesta era il rilascio dei prigionieri talebani. Resta invece ancora prigioniero l'interprete afghano di Mastrogiacomo.
"L'interprete è nelle nostre mani"
Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, è ancora nelle mani dei talebani. Lo ha riferito lo stesso Dadullah, sempre nell'intervista con il giornalista pakistano Rahimullah Yusufzai riportata dal settimanale tedesco "Der Spiegel". Le autorità afghane, ha detto Dadullah, non si sono preoccupate della sorte dell'interprete. "Il governo Karzai era interessato solo all'italiano", ha assicurato. Ora per liberare Adjmal il mullah pretende il rilascio di Mohammed Hanif, cui Dadullah aveva rinunciato in cambio della liberazione di suo fratello.
"Rapiremo altri giornalisti"
Dadullah "minaccia di continuare a rapire giornalisti stranieri dopo il rilascio di suo fratello e di altri quattro militanti" in cambio della liberazione dell'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, scrive il quotidiano britannico "The Guardian". Il mullah ha poi raccontato che lo scambio tra Mastrogiacomo e i cinque talebani è avvenuta nei pressi del fiume Helmand, nell'omonima regione meridionale del Paese. "Un gran numero di nostri combattenti si sono recati sul luogo per salutare i compagni liberati", ha riferito, "Tutti hanno sparato in aria, è stata una festa enorme".
Il capo talebano ha spiegato di aver "condotto" personalmente le trattative per il rilascio del fratello e l'esito dei negoziati "un importante successo" per la sua organizzazione, in particolare per il fatto che i due portavoce liberati sono "politicamente importantissimi". Gli altri tre talebani, invece, riprenderanno immediatamente a combattere nel sud dell'Afghanistan.
Talebani attaccano convoglio umanitario
Un centinaio di talebani hanno attaccato un convoglio che trasportava viveri destinati alle truppe del contingente internazionale nella provincia di Kandahar, nell'Afghanistan meridionale. I morti sono 17 tra le guardie addette alla sicurezza e gli autisti. Ci sarebbero anche alcuni dispersi. Lo hanno riferito fonti dell'impresa privata di sicurezza che scortava il convoglio stesso.
Spunta un video dell'interprete
E' stato diffuso dall'Association Press Television un video datato 12 marzo in cui Ajmal Naqeshbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, dice di "stare bene". Il filmato risale a prima della liberazione dell'inviato di "Repubblica". Ajmal Naqeshbandi lancia un appello al governo afghano perché "si faccia il possibile" per il suo rilascio. "Sono un giornalista freelance - dice l'interprete afghano - siamo venuti a Helmand e siamo entrati in territorio taleban senza il loro permesso e ora i taleban ci trattengono. Finora stiamo
bene, ma mi appello a tutti i mezzi di informazione e al mio Governo affinché cerchino di fare il loro meglio perché io sia liberato il prima possibile".
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