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    #16
    per chi ha lo stesso problema ... buona lettura ... io continuo a sperare che sia solo tendinite !


    COS'E' LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC)?
    La Sindrome del Tunnel Carpale (stc) ? la neuropatia pi? frequente ed ? dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale.

    COS'E' IL TUNNEL CARPALE?
    Il tunnel carpale ? un canale localizzato al polso formato dalle ossa carpali sulle quali ? teso il legamento traverso del carpo, un nastro fibroso che costituisce il tetto del tunnel stesso,inserendosi, da un lato, sulle ossa scafoide e trapezio e dall'altro sul piriforme ed uncinato (ossa del carpo della mano).
    In questo "tunnel" passano strutture nervose (nervo mediano), vascolari e tendinee (tendini muscoli flessori delle dita).

    QUALI SONO LE CAUSE DELLA STC?
    La patogenesi occupazionale sembra essere la causa pi? frequente per lo sviluppo della Sindrome del Tunnel Carpale. E' stata dimostrata un' associazione con i lavori ripetitivi, sia in presenza (rischio pi? elevato) che in assenza di applicazione di forza elevata.
    E' stato dimostrato che prolungati e/o ripetitivi movimenti di flesso-estensione del polso (in minor misura anche la flessione delle dita), provocano un aumento della pressione all'interno del tunnel carpale e che il ripetuto allungamento dei nervi e dei tendini che scorrono dentro il tunnel possono dar luogo ad una infiammazione che riduce le dimensioni del tunnel determinando la compressione del nervo mediano.
    Anche malattie sistemiche possono essere associate alla Sindrome del Tunnel Carpale (es. diabete mellito, artrite reumatoide, mixedema, amiloidosi), come pure situazioni fisiologiche (gravidanza, uso di contraccettivi orali, menopausa), traumi ( pregresse fratture del polso con deformit articolari), artriti e artrosi deformanti.

    QUALI SONO I SINTOMI?
    Nelle fasi iniziali della patologia la Sindrome del Tunnel Carpale (stc) si manifesta con formicolii, sensazione di intorpidimento o gonfiore alla mano, prevalenti alle prime tre dita della mano e in parte al quarto dito (vedi figura), soprattutto al mattino e/o durante la notte; successivamente compare dolore irradiatesi anche all'avambraccio, sintomi definiti "irritativi". Se la patologia si aggrava compaiono perdita di sensibilit? alle dita, perdita di forza della mano, atrofia dell'eminenza thenar; sintomi "deficitari".

    PERCHE I SINTOMI SONO PREVALENTI LA NOTTE E AL RISVEGLIO ?
    I pareri in proposito non sono univoci. Verosimilmente le cause sono molteplici: di notte il polso pu? rimanere a lungo iperflesso o iperesteso determinando cos?, come spiegato sopra, una maggiore pressione all'interno del tunnel carpale, con compressione del nervo mediano; la posizione sdraiata pu? ridistribuire i liquidi corporei con un aumento di questi agli arti superiori e quindi anche all'interno del tunnel carpale con conseguente aumento della pressione; il riposo stesso della mano non permetterebbe il drenaggio dei liquidi all'interno del tunnel carpale.

    E' SEMPLICE LA DIAGNOSI?
    Quando il paziente riferisce formicolio (parestesie) e/o dolore, spesso irradiato all'avambraccio, prevalentemente notturno o mattutino, la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale ? ritenuta la pi? probabile.
    Tuttavia ? importante far effettuare l'esame obiettivo neurologico e l'esame EMG/ENG (elettromiografico/elettroneurografico).
    L'esame obiettivo neurologico valuta la forza, i riflessi osteotendinei , la sensibilit? e pu? avvalersi di tests clinici.
    I pi? conosciuti sono il test di Tinel e di Phalen. Nel primo si percuote con il martellino da riflessi sopra il tunnel carpale, il paziente dovrebbe avvertire una scossa nel territorio di innervazione del nervo mediano; nel secondo si flette o si estende la mano sull'avambraccio per un minuto, i pazienti dovrebbero avvertire l'insorgenza di formicolii o il peggioramento di questi. Comunque i tests possono dar luogo molto frequentemente a risposte false negative o false positive e pertanto sarebbe meglio non fidarsi troppo del risultato ottenuto.
    E' quindi consigliabile effettuare sempre un esame EMG/ENG.
    L'esame ENG elettroneurografico viene eseguito con elettrodi di superficie e piccole scosse elettriche e permette di valutare la velocit? sensitiva (la prima ad essere alterata nella Sindrome del Tunnel Carpale), la velocit? motoria , la latenza e l'ampiezza delle risposte sensitive e motorie del nervo, elicitate dalla scossa elettrica.
    Tuttavia per valutare adeguatamente la gravit? della sindrome e per escludere compromissioni nervose a differenti livelli (ad esempio compressione cervicale) ? necessario il completamento con esame EMG, eseguito utilizzando piccoli aghi che registrano l'attivit? muscolare.
    Radicolopatie cervicali , plessopatie brachiali, polineuropatie in genere, possono frequentemente dar origine a sintomi che simulano una Sindrome del Tunnel Carpale e che solo un esame EMG/ENG correttamente ed interamente eseguito possono differenziare.
    Quest'ultimo permette anche di classificare la gravit? del danno (come riportato nella pagine principale). In Italia la Sindrome del Tunnel Carpale (stc) viene classificata in sei livelli di gravit?: 1? negativo = solo segni clinici con esame negativo; 2? minima; 3? lieve; 4? media; 5? grave; 6? estrema atrofia eminenza thenar).
    Da ricordare che in alcuni pazienti la Sindrome del Tunnel Carpale pu? essere molto fastidiosa anche al 1? grado di malattia, con esame EMG/ENG negativo.
    La diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale non ? pertanto generalmente difficile, se l'iter diagnostico ? completo.

    QUAL'E' L'EVOLUZIONE DELLA STC?
    Solitamente in assenza di trattamento o di cambiamento dell'attivit? lavorativa, la Sindrome del Tunnel Carpale tende ad aggravarsi negli anni. Tuttavia in alcuni pazienti rimane stazionaria nel tempo. L'esperienza clinica dimostra che durante i periodi freddi la sintomatologia si esacerba e migliora durante i periodi caldi, pur non modificandosi la gravit? della patologia.

    CURA DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC)
    La terapia della Sindrome del Tunnel Carpale (stc) pu? essere conservativa o chirurgica. Secondo le indicazioni dell'American Accademy of Neurology (AAN,1993), il trattamento conservativo ? da tentare se non ci sono deficit della forza o della sensibilit? o severe anomalie all'esame EMG/ENG. E' importante, comunque, non operare il paziente troppo tardi , in quanto possono permanere esiti; il paziente in terapia conservativa deve pertanto essere controllato.
    Conservativa. Talvolta ? sufficiente cambiare modalit? di svolgimento dell'attivit? lavorativa per avere un miglioramento. Si avvale di: ultrasuoni, ionoforesi, laser, che possono migliorare i sintomi , ma non agiscono sulla causa della Sindrome (ripetute e prolungate flesso-estensioni del polso); farmaci antinfiammatori non steroidei, hanno scarsa efficacia, farmaci steroidei, hanno efficacia limitata nel tempo; infiltrazioni efficaci sui sintomi, ma con due grossi ?effetti collaterali?: un dimostrato danno fibrotico del nervo e il rischio che il paziente posticipi troppo l'intervento con esiti permanenti; stecche per il polso (splint) efficaci, ma poco tollerate, solitamente usate solo di notte e che pertanto non incidono sulla causa della sindrome. Policarpal (nuovo polsino) ? una novit?, poich? limita efficacemente la flesso-estensione del polso, senza bloccarlo e permette il normale uso della mano (anche opposizione del pollice) per cui pu? comodamente essere utilizzato giorno e notte , influendo cos? sulla causa della patologia.
    Chirurgica. L'intervento prevede il taglio del legamento traverso del carpo (tetto del tunnel carpale), talvolta associato a una neurolisi. Pu? essere effettuato con tecnica tradizionale o endoscopica, in anestesia locale o brachiale, mediamente con convalescenza di circa venti giorni, un po' pi? breve se effettuato in via endoscopica, tuttavia non sembrano esserci criteri univoci per scegliere l'uno o l'altro tipo di intervento. La convalescenza ? solitamente compresa fra 2 e 4 settimane.

    - oppure -

    TENDINITE

    La tendinite (spesso sottovalutata) non ? un trauma grave ma un'infiammazione del tendine, che deriva da una eccessiva sollecitazione dello stesso, causata da una attivit? fisica protratta. Pu? trasformarsi in problemi peggiori quali la Tenosinovite (sovraccarico di lavoro), o malattie reumatiche. In questi casi l'infiammazione si localizza ai tendini flessori delle dita. La degenerazione pi? grave della tendinite ? la rottura tendinea, che pu? richiedere un intervento chirurgico correttivo. Pi? soggette sono le persone anziane, dato che col tempo, i tendini perdono la loro elasticit?.

    La cura

    Trattandosi di una infiammazione sono spesso sufficienti alcuni di giorni di riposo dall'attivit? fisica, l'impiego di ghiaccio sulla parte interessata, l'uso di pomate antinfiammatorie. Nei casi pi? gravi sono consigliate terapie antiinfiammatorie, cortisoniche, infiltrazioni e raramente interventi chirurgici. Fondamentale ? in ogni caso una perfetta riabilitazione, ed inoltre cure fisioterapiche, un adeguato periodo di preparazione prima di riprendere l'attivit? sportiva.

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