Affari segreti, maxi inchiesta in Basilicata Giudici, politici, funzionari pubblici sotto accusa. ?Corruzione su sanit?, turismo, finanza?
CATANZARO ? I danni si stanno quantificando in Calabria, ma l'epicentro di questo terremoto ? in Basilicata. Ed ? il sisma pi? grave dell'ultimo quarto di secolo, dopo quello del 1980, perch? ? il pi? terribile esempio della rottura del ?patto? tra cittadini e istituzioni, tra governati e governanti, senza il quale non si va da nessuna parte. Il mito della Lucania Felix, semai avesse un fondamento, ? finito. Non regge pi?. Nemmeno come espediente mediatico. Lo dicono i fatti sui quali sta indagando la procura di Catanzaro, che ha messo sotto inchiesta i vertici della magistratura lucana, alti gradi delle forze dell'ordine, politici e funzionari pubblici, tutti indagati per gravissimi reati: truffa e corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d'ufficio, anche a fini patrimoniali, appropriazione indebita. Accuse che suonano ancor pi? pesanti e incredibili perch? rivolte, a vario titolo, a Giuseppe Galante, procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Potenza e al suo vicario, Felicia Genovese. A Giuseppe Chieco, procuratore capo di Matera, a Iside Granese e Rosa Bia, presidente e giudice del tribunale di Matera, e all'ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili, in qualit? di capo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Potenza. E poi all'ex presidente della giunta regionale lucana, oggi sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico (Ds), e all'ex assessore regionale alla Sanit?, oggi presidente della giunta, Vito De Filippo (Margherita). Insieme con loro, una sfilza di funzionari pubblici, dagli uffici comunali e provinciali a quelli ministeriali. L'inchiesta, condotta da Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, ? coordinata dal pm Luigi De Magistris, che da un po' di tempo, va detto subito e magari a futura memoria, ha il ?privilegio? dell'attenzione di decine di parlamentari, impegnati in continue interrogazioni su di lui, nonostante, o forse proprio perch?, le sue inchieste non abbiano finora trascurato n? la destra, n? la sinistra.
I principali temi d'indagine sono tre e riguardano le Asl lucane, la Banca popolare del Materano (del gruppo Banca popolare dell'Emilia Romagna) e i megavillaggi turistici, in particolare ?Marinagri?, che stanno sorgendo sulla costa jonica lucana con il contributo di fondi pubblici, erogati dal Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), per centinaia di milioni di euro. Il filone-sanit? viene aperto in seguito alla denuncia dell'ex direttore dell'Asl di Venosa, Giuseppe Panio, che accusa Bubbico e De Filippo di averlo ingiustamente ?licenziato? per far posto a Giancarlo Vainieri, considerato vicino a Bubbico e ai Ds. Il pm ? Felicia Genovese, che per due volte chiede l'archiviazione, non accolta dal gip di Potenza, Iannuzzi. Poich? per? Genovese ? anche la moglie di Michele Cannizzaro, che verr? nominato direttore dell'ospedale San Carlo di Potenza dagli stessi politici per i quali il pm Genovese aveva chiesto l'archiviazione, si fa strada il dubbio che la vicenda non sia solo il frutto di una sequela di coincidenze. E infatti secondo gli investigatori di Catanzaro la faccenda non ? da archiviare, ma, al contrario, merita. La Banca del Materano, invece, inguaia il presidente del tribunale di Matera, Iside Granese. Secondo l'accusa, l'istituto di credito ? governato da ?un comitato d'affari occulto e parallelo, che gestisce in maniera clientelare il credito a discapito dell'azionariato e dei risparmiatori e assicura ai clienti pi? privilegiati guadagni eccezionali e perdite rimborsate?. Un esempio ?forte? ? proprio quello del giudice Granese, che ottiene un mutuo di 620 mila euro per vent'anni al tasso fisso del 3 per cento con una garanzia di 1.240.000 euro su un immobile che ne vale appena 150 mila (tra l'altro acquistato due mesi prima di stipulare il mutuo) e una linea di credito che raggiunge i 430 mila euro con la sola garanzia della propria firma.
CATANZARO ? I danni si stanno quantificando in Calabria, ma l'epicentro di questo terremoto ? in Basilicata. Ed ? il sisma pi? grave dell'ultimo quarto di secolo, dopo quello del 1980, perch? ? il pi? terribile esempio della rottura del ?patto? tra cittadini e istituzioni, tra governati e governanti, senza il quale non si va da nessuna parte. Il mito della Lucania Felix, semai avesse un fondamento, ? finito. Non regge pi?. Nemmeno come espediente mediatico. Lo dicono i fatti sui quali sta indagando la procura di Catanzaro, che ha messo sotto inchiesta i vertici della magistratura lucana, alti gradi delle forze dell'ordine, politici e funzionari pubblici, tutti indagati per gravissimi reati: truffa e corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d'ufficio, anche a fini patrimoniali, appropriazione indebita. Accuse che suonano ancor pi? pesanti e incredibili perch? rivolte, a vario titolo, a Giuseppe Galante, procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Potenza e al suo vicario, Felicia Genovese. A Giuseppe Chieco, procuratore capo di Matera, a Iside Granese e Rosa Bia, presidente e giudice del tribunale di Matera, e all'ex colonnello dei carabinieri Pietro Gentili, in qualit? di capo della sezione di polizia giudiziaria della procura di Potenza. E poi all'ex presidente della giunta regionale lucana, oggi sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico (Ds), e all'ex assessore regionale alla Sanit?, oggi presidente della giunta, Vito De Filippo (Margherita). Insieme con loro, una sfilza di funzionari pubblici, dagli uffici comunali e provinciali a quelli ministeriali. L'inchiesta, condotta da Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri, ? coordinata dal pm Luigi De Magistris, che da un po' di tempo, va detto subito e magari a futura memoria, ha il ?privilegio? dell'attenzione di decine di parlamentari, impegnati in continue interrogazioni su di lui, nonostante, o forse proprio perch?, le sue inchieste non abbiano finora trascurato n? la destra, n? la sinistra.
I principali temi d'indagine sono tre e riguardano le Asl lucane, la Banca popolare del Materano (del gruppo Banca popolare dell'Emilia Romagna) e i megavillaggi turistici, in particolare ?Marinagri?, che stanno sorgendo sulla costa jonica lucana con il contributo di fondi pubblici, erogati dal Cipe (Comitato interministeriale programmazione economica), per centinaia di milioni di euro. Il filone-sanit? viene aperto in seguito alla denuncia dell'ex direttore dell'Asl di Venosa, Giuseppe Panio, che accusa Bubbico e De Filippo di averlo ingiustamente ?licenziato? per far posto a Giancarlo Vainieri, considerato vicino a Bubbico e ai Ds. Il pm ? Felicia Genovese, che per due volte chiede l'archiviazione, non accolta dal gip di Potenza, Iannuzzi. Poich? per? Genovese ? anche la moglie di Michele Cannizzaro, che verr? nominato direttore dell'ospedale San Carlo di Potenza dagli stessi politici per i quali il pm Genovese aveva chiesto l'archiviazione, si fa strada il dubbio che la vicenda non sia solo il frutto di una sequela di coincidenze. E infatti secondo gli investigatori di Catanzaro la faccenda non ? da archiviare, ma, al contrario, merita. La Banca del Materano, invece, inguaia il presidente del tribunale di Matera, Iside Granese. Secondo l'accusa, l'istituto di credito ? governato da ?un comitato d'affari occulto e parallelo, che gestisce in maniera clientelare il credito a discapito dell'azionariato e dei risparmiatori e assicura ai clienti pi? privilegiati guadagni eccezionali e perdite rimborsate?. Un esempio ?forte? ? proprio quello del giudice Granese, che ottiene un mutuo di 620 mila euro per vent'anni al tasso fisso del 3 per cento con una garanzia di 1.240.000 euro su un immobile che ne vale appena 150 mila (tra l'altro acquistato due mesi prima di stipulare il mutuo) e una linea di credito che raggiunge i 430 mila euro con la sola garanzia della propria firma.
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