Leggo i post di Killerbox e, su buona parte delle cose che scrive, mi trovo d?accordo con lui. E allora mi chiedo: ma sono anche io un ?fascista?? Ma davvero, nella mia vita, non ho capito proprio niente?
Ci ripenso un po? e mi rendo conto che, invece, ci sono alcuni aspetti delle cose in cui crede lui che io non sono disposto ad accettare (e penso che, ovviamente, la cosa sia reciproca se la si vede dal suo punto di vista) . Tanto per cominciare la nostalgia per il periodo fascista e l?ammirazione per Mussolini che, per me, resta un dittatore che ha portato l?Italia alla rovina.
Ma, d?altra parte, non ho mai neppure accettato la ?dittatura del proletariato? predicata dalla sinistra con cui si scontrava Killerbox quando aveva sedici anni.
Io credo che giovani e meno giovani che potevano trovare molti punti di incontro si siano scontrati per anni (e sicuramente continueranno a scontrarsi ancora per molto tempo) solo perch? non hanno saputo ridurre i punti di contrasto ed hanno preferito accentuare quelli di dissenso.
Torno alle idee difese da Killerbox: il diritto di ogni famiglia alla casa, il diritto ad uno stipendio decente per ogni lavoratore ed il diritto ad un lavoro che non sia una forma di sfruttamento, il diritto ad essere assistiti, in malattia e vecchiaia non sono forse principi che possono trovare d?accordo tutti?
E allora? Allora (ma questo ? solo un piccolo esempio) la sinistra (soprattutto i sindacati di sinistra) dovrebbe smettere di difendere i vagabondi ed accettare il principio della meritocrazia ma la destra dovrebbe smettere di difendere in maniera aprioristica le posizioni dei padroni che sfruttano i lavoratori.
La sinistra dovrebbe rendersi conto che ? nella scuola che si crea una buona societ?, il che significa che ? nella scuola che il bambino ( e poi il giovane ) impara che ti viene dato in proporzione alle tue capacit? ed al tuo impegno (ovvero scordiamoci il sei politico ed il ?tutti promossi?), ma la destra dovrebbe rinunciare a creare le isole felici rappresentate dalle scuole private che ti danno un diploma anche se sei un incapace ma hai soldi da spendere.
La sinistra dovrebbe capire che ci sono situazioni nelle quali la forza dell?esercito ? necessaria ma la destra dovrebbe capire che ci sono occasioni in cui l?intervento armato risulta pi? dannoso di un approccio pacifico.
E potremmo andare avanti per molto.
L?ho detto altre volte: sono sicuramente uno che insegue utopie ma mi sembra che, da anni, molti italiani siano pi? felici di accarezzare e coccolare i motivi di scontro piuttosto che quelli di incontro. In fondo siamo il paese in cui, nello sport, si tifa pi? contro che a favore.
Il guaio ? che il cambio di atteggiamento dovrebbe venire da quella generazione che, in questo momento, sta a scuola oppure all?universit? perch? temo che le generazioni pi? adulte ormai siano troppo arroccate sulle loro posizioni per accettare di cambiare. E la cosa non la vedo molto facile, almeno vedendo cosa combinano oggi i pi? giovani dentro e fuori la scuola.
Ci ripenso un po? e mi rendo conto che, invece, ci sono alcuni aspetti delle cose in cui crede lui che io non sono disposto ad accettare (e penso che, ovviamente, la cosa sia reciproca se la si vede dal suo punto di vista) . Tanto per cominciare la nostalgia per il periodo fascista e l?ammirazione per Mussolini che, per me, resta un dittatore che ha portato l?Italia alla rovina.
Ma, d?altra parte, non ho mai neppure accettato la ?dittatura del proletariato? predicata dalla sinistra con cui si scontrava Killerbox quando aveva sedici anni.
Io credo che giovani e meno giovani che potevano trovare molti punti di incontro si siano scontrati per anni (e sicuramente continueranno a scontrarsi ancora per molto tempo) solo perch? non hanno saputo ridurre i punti di contrasto ed hanno preferito accentuare quelli di dissenso.
Torno alle idee difese da Killerbox: il diritto di ogni famiglia alla casa, il diritto ad uno stipendio decente per ogni lavoratore ed il diritto ad un lavoro che non sia una forma di sfruttamento, il diritto ad essere assistiti, in malattia e vecchiaia non sono forse principi che possono trovare d?accordo tutti?
E allora? Allora (ma questo ? solo un piccolo esempio) la sinistra (soprattutto i sindacati di sinistra) dovrebbe smettere di difendere i vagabondi ed accettare il principio della meritocrazia ma la destra dovrebbe smettere di difendere in maniera aprioristica le posizioni dei padroni che sfruttano i lavoratori.
La sinistra dovrebbe rendersi conto che ? nella scuola che si crea una buona societ?, il che significa che ? nella scuola che il bambino ( e poi il giovane ) impara che ti viene dato in proporzione alle tue capacit? ed al tuo impegno (ovvero scordiamoci il sei politico ed il ?tutti promossi?), ma la destra dovrebbe rinunciare a creare le isole felici rappresentate dalle scuole private che ti danno un diploma anche se sei un incapace ma hai soldi da spendere.
La sinistra dovrebbe capire che ci sono situazioni nelle quali la forza dell?esercito ? necessaria ma la destra dovrebbe capire che ci sono occasioni in cui l?intervento armato risulta pi? dannoso di un approccio pacifico.
E potremmo andare avanti per molto.
L?ho detto altre volte: sono sicuramente uno che insegue utopie ma mi sembra che, da anni, molti italiani siano pi? felici di accarezzare e coccolare i motivi di scontro piuttosto che quelli di incontro. In fondo siamo il paese in cui, nello sport, si tifa pi? contro che a favore.
Il guaio ? che il cambio di atteggiamento dovrebbe venire da quella generazione che, in questo momento, sta a scuola oppure all?universit? perch? temo che le generazioni pi? adulte ormai siano troppo arroccate sulle loro posizioni per accettare di cambiare. E la cosa non la vedo molto facile, almeno vedendo cosa combinano oggi i pi? giovani dentro e fuori la scuola.
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