Fonte HwUpgrade
ALLUCINANTE il finale !!
Minkia io che sono maniaco delle ventole !! cazzzzzzzzzzzzzzzz
Sorprendenti informazioni giungono da Google, anche se questa volta non nella forma di lista di link del pi? celebre fra i motori di ricerca. Google ha infatti tratto le somme di un'indagine condotta sui dischi rigidi utilizzati nei propri server dal 2001 all'agosto 2006. I dati risultano di grande importanza anche per il grande campione utilizzato per i test, ovvero ben 100.000 unit? disco variamente assortite fra modelli da 5400 e 7200 giri, da 80 a 400 GB, sia ATA che SerialATA.
Google, per non fare della pubblicit? all'uno o all'altro marchio, non ha reso noto, in questo documento riassuntivo in formato PDF, quale sia il brand pi? affidabile; non mancano in ogni caso risultati molto interessanti e per certi versi "rivoluzionari". A stupire ? prima di tutto un dato extra-indagine, ovvero che Google non utilizzi sui propri server dischi SCSI o SAS, prediligenteo evidentemente lo spazio di archiviazione alle prestazioni pure dei dischi.
L'indagine ? nata con il preciso intento di stabilire un rapporto fra il danneggiamento dei dischi rigidi e le cause che lo hanno causato, ed in che misura la tecnologia S.M.A.R.T. possa aiutare a prevenire il failure di una unit?, magari grazie al monitoraggio della temperatura. Ebbene, quello che emerge ? che i dati S.M.A.R.T. risultano pressoch? inutili, cos? come viene smentita la credenza generale che ad una unit? pi? calda corrisponda un maggiore rischio di rottura.
I dati possono essere considerati i pi? attendibli in assoluto, in quanto condotti su un campione che non ha precedenti, nemmeno nel testing effettuato dalle case produttrici. Altro dato interessante riguarda la scoperta che dischi utilizzati in maniera intensiva nell'arco di tre anni siano risultati pi? affidabili di dischi identici utlizzati con meno frequenza.
Assolutamente in controtendenza rispetto a quanto si crede, a parit? di modello sono risultati pi? affidabili dischi operanti a temperature leggermente sopra la media rispetto alle unit? raffreddate, mentre viene confermata una correlazione danno/temperatura solo a temperature davvero molto elevate.
Vero indice di problema in arrivo ? risultato essere la segnalazione di un errore rilevato da uno scandisk (molto spesso un settore danneggiato): in questo caso, la possibilit? che l'unit? si danneggi irrimediabilmente entro due mesi aumenta di ben 39 volte rispetto ad unit? prive di problemi. Nessuna delle informazioni S.M.A.R.T. dunque ha permesso di capire in anticipo quale unit? potesse presentare problemi. Secondo Google, dunque, non fornirebbero alcuna informazion utile.
Morale: i dischi si sono rivelati pi? affidabili se stressati, con una temperatura di esercizio superiore alla media ed il tutto indipendenetemente dall'et? dell'unit? e dalle informazioni fornite dalla tencologia S.M.A.R.T. Non resta che leggere con calma tutte le 13 pagine del documento, e meditare attentamente.
Google, per non fare della pubblicit? all'uno o all'altro marchio, non ha reso noto, in questo documento riassuntivo in formato PDF, quale sia il brand pi? affidabile; non mancano in ogni caso risultati molto interessanti e per certi versi "rivoluzionari". A stupire ? prima di tutto un dato extra-indagine, ovvero che Google non utilizzi sui propri server dischi SCSI o SAS, prediligenteo evidentemente lo spazio di archiviazione alle prestazioni pure dei dischi.
L'indagine ? nata con il preciso intento di stabilire un rapporto fra il danneggiamento dei dischi rigidi e le cause che lo hanno causato, ed in che misura la tecnologia S.M.A.R.T. possa aiutare a prevenire il failure di una unit?, magari grazie al monitoraggio della temperatura. Ebbene, quello che emerge ? che i dati S.M.A.R.T. risultano pressoch? inutili, cos? come viene smentita la credenza generale che ad una unit? pi? calda corrisponda un maggiore rischio di rottura.
I dati possono essere considerati i pi? attendibli in assoluto, in quanto condotti su un campione che non ha precedenti, nemmeno nel testing effettuato dalle case produttrici. Altro dato interessante riguarda la scoperta che dischi utilizzati in maniera intensiva nell'arco di tre anni siano risultati pi? affidabili di dischi identici utlizzati con meno frequenza.
Assolutamente in controtendenza rispetto a quanto si crede, a parit? di modello sono risultati pi? affidabili dischi operanti a temperature leggermente sopra la media rispetto alle unit? raffreddate, mentre viene confermata una correlazione danno/temperatura solo a temperature davvero molto elevate.
Vero indice di problema in arrivo ? risultato essere la segnalazione di un errore rilevato da uno scandisk (molto spesso un settore danneggiato): in questo caso, la possibilit? che l'unit? si danneggi irrimediabilmente entro due mesi aumenta di ben 39 volte rispetto ad unit? prive di problemi. Nessuna delle informazioni S.M.A.R.T. dunque ha permesso di capire in anticipo quale unit? potesse presentare problemi. Secondo Google, dunque, non fornirebbero alcuna informazion utile.
Morale: i dischi si sono rivelati pi? affidabili se stressati, con una temperatura di esercizio superiore alla media ed il tutto indipendenetemente dall'et? dell'unit? e dalle informazioni fornite dalla tencologia S.M.A.R.T. Non resta che leggere con calma tutte le 13 pagine del documento, e meditare attentamente.
Minkia io che sono maniaco delle ventole !! cazzzzzzzzzzzzzzzz
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