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se fosse stata piu' breve me la sarei tatuata...

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    #1

    se fosse stata piu' breve me la sarei tatuata...

    Canto notturno di un pastore errante dell'Asia G.LEOPARDI

    Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
    silenziosa luna?
    Sorgi la sera, e vai,
    contemplando i deserti; indi ti posi.
    Ancor non sei tu paga
    di riandare i sempiterni calli?
    Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
    di mirar queste valli?
    Somiglia alla tua vita
    la vita del pastore.
    Sorge in sul primo albore
    move la greggia oltre pel campo, e vede
    greggi, fontane ed erbe;
    poi stanco si riposa in su la sera:
    altro mai non ispera.
    Dimmi, o luna: a che vale
    al pastor la sua vita,
    la vostra vita a voi? dimmi: ove tende
    questo vagar mio breve,
    il tuo corso immortale?

    L'interrogazione alla luna, silenziosa presenza e compagna di strada del pastore.
    Vecchierel bianco, infermo,
    mezzo vestito e scalzo,
    con gravissimo fascio in su le spalle,
    per montagna e per valle,
    per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
    al vento, alla tempesta, e quando avvampa
    l'ora, e quando poi gela,
    corre via, corre, anela,
    varca torrenti e stagni,
    cade, risorge, e pi? e pi? s'affretta,
    senza posa o ristoro,
    lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
    col? dove la via
    e dove il tanto affaticar fu v?lto:
    abisso orrido, immenso,
    ov'ei precipitando, il tutto obblia.
    Vergine luna, tale
    ? la vita mortale.
    La metafora della vita come cammino cieco verso la morte
    Nasce l'uomo a fatica,
    ed ? rischio di morte il nascimento.
    Prova pena e tormento
    per prima cosa; e in sul principio stesso
    la madre e il genitore
    il prende a consolar dell'esser nato.
    Poi che crescendo viene,
    l'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
    con atti e con parole
    studiasi fargli core,
    e consolarlo dell'umano stato:
    altro ufficio pi? grato
    non si fa da parenti alla lor prole.
    Ma perch? dare al sole,
    perch? reggere in vita
    chi poi di quella consolar convenga?
    Se la vita ? sventura,
    perch? da noi si dura?
    Intatta luna, tale
    ? lo stato mortale.
    Ma tu mortal non sei,
    e forse del mio dir poco ti cale.
    Il destino di sventura dell'uomo ed il suo incomprensibile trapasso verso la vecchiaia e la morte.
    Pur tu, solinga, eterna peregrina,
    che s? pensosa sei, tu forse intendi,
    questo viver terreno,
    il patir nostro, il sospirar, che sia;
    che sia questo morir, questo supremo
    scolorar del sembiante,
    e perir dalla terra, e venir meno
    ad ogni usata, amante compagnia.
    E tu certo comprendi
    il perch? delle cose, e vedi il frutto
    del mattin, della sera,
    del tacito, infinito andar del tempo.
    Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
    rida la primavera,
    a chi giovi l'ardore, e che procacci
    il verno co' suoi ghiacci.
    Mille cose sai tu, mille discopri,
    che son celate al semplice pastore.
    spesso quand'io ti miro
    star cos? muta in sul deserto piano,
    che, in suo giro lontano, al ciel confina;
    ovver con la mia greggia
    seguirmi viaggiando a mano a mano;
    e quando miro in cielo arder le stelle;
    dico fra me pensando:
    a che tante facelle?
    che fa l'aria infinita, e quel profondo
    infinito seren? che vuol dir questa
    solitudine immensa? ed io che sono?
    Cos? meco ragiono: e della stanza
    smisurata e superba,
    e dell'innumerabile famiglia;
    poi di tanto adoprar, di tanti moti
    d'ogni celeste, ogni terrena cosa,
    girando senza posa,
    per tornar sempre l? donde son mosse;
    uso alcuno, alcun frutto
    indovinar non so. Ma tu per certo,
    giovinetta immortal, conosci il tutto.
    Questo io conosco e sento,
    che degli eterni giri,
    che dell'esser mio frale,
    qualche bene o contento
    avr? fors'altri; a me la vita ? male.

    La presunta saggezza della luna che conosce il senso recondito della realt? e lo scopo delle forze dell'universo.
    O greggia mia che posi, oh te beata,
    che la miseria tua, credo, non sai!
    Quanta invidia ti porto!
    Non sol perch? d'affanno
    quasi libera vai;
    ch'ogni stento, ogni danno,
    ogni estremo timor subito scordi;
    ma pi? perch? giammai tedio non provi.
    Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
    tu se' queta e contenta;
    e gran parte dell'anno
    senza noia consumi in quello stato.
    Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
    e un fastidio m'ingombra
    la mente, ed uno spron quasi mi punge
    s? che, sedendo, pi? che mai son lunge
    da trovar pace o loco.
    E pur nulla non bramo,
    e non ho fino a qui cagion di pianto.
    Quel che tu goda o quanto,
    non so gi? dir; ma fortunata sei.
    Ed io godo ancor poco,
    o greggia mia, n? di ci? sol mi lagno.
    se tu parlar sapessi, io chiederei:
    - Dimmi: perch? giacendo
    a bell'agio, ozioso,
    s'appaga ogni animale;
    me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale? -

    La greggia felice della sua semplice esistenza a confronto della dolorosa esperienza di vita dell'uomo, contrassegnata dalla noia.
    Forse s'avess'io l'ale
    da volar su le nubi,
    e noverar le stelle ad una ad una,
    o come il tuono errar di giogo in giogo,
    pi? felice sarei, dolce mia greggia,
    pi? felice sarei, candida luna.
    O forse erra dal vero,
    mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
    forse in qual forma, in quale
    stato che sia, dentro covile o cuna,
    ? funesto a chi nasce il d? natale.

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    #2
    Hai tutta la skiena, secondo me ci sta...

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      #3
      ... il potrei tatuarla altrove

      ps. bella, come tante poesie!

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        #4
        Originally posted by MiKiFF
        Hai tutta la skiena, secondo me ci sta...


        nonmettermi in testa strane idee..

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          #5
          Lo sai vero che io so tatuare anche piccolo-piccolo, no?!?! hehehe...

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            #6
            sago natale si avvicina, al sabato sei aperto?

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              #7
              Originally posted by ponteHRC
              sago natale si avvicina, al sabato sei aperto?
              Ovvio, come (quasi) sempre!
              ;-D

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                #8
                Molto bella...

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