Dovrebbe essere mandato in onda domani sera su Italia 1 il test effettuato, a loro insaputa, su alcuni parlamentari che ha evidenziato come uno su tre faccia uso di sostanze stupefacenti (cannabis, ma anche cocaina)
ROMA - Rischia di creare qualcosa di pi? di un incidente diplomatico il risultato del test delle "Iene" (un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina) che dovrebbe essere mandato in onda domani sera su Italia 1. Con uno stratagemma 50 onorevoli sono stati "intervistati" da una Iena in borghese, che con la scusa di una ritoccatina al trucco per la resa in tv ha ricavato i dati all’insaputa degli intervistati.
Mentre fuori dal mondo politico si discute sulla validit? del test, e se ci siano o meno gli estremi per imputare agli inviati la violazione della privacy, a Montecitorio iniziano a spuntare le prime "vittime" delle "Iene". Se Tommaso Pellegrino, dei Verdi, si dice contento di avere partecipato e si augura che ?sia l’occasione di un dibattito contro l’ipocrisia del proibizionismo?, Italo Bocchino, di An, querela la trasmissione ?pur non avendo niente da nascondere?.
Nel corso della giornata ? stato unanime lo sdegno verso il metodo poco ortodosso usato dagli inviati del programma di Italia 1, anche se non tutti i parlamentari concordano sulle conseguenze che potr? avere la messa in onda del servizio.
Molti ammettono di non stupirsi del quadro che emergerebbe dal servizio televisivo, come Carlo Giovanardi che, pur mettendo in dubbio l’affidabilit? del test, la butta in politica sostenendo che la droga gira anche tra i senatori, soprattutto quelli a vita. C’? invece chi la prende con ironia, come il radicale Capezzone, convinto che ?se un cane poliziotto entrasse in alcuni luoghi della politica ufficiale prima gli andrebbe in tilt il naso e poi si arrenderebbe...? Alcuni parlamentari puntano il dito contro l’ipocrisia di una parte del mondo politico. Lo fa Paolo Cento, dei Verdi, che accusa chi ?vota leggi liberticide e poi sniffa cocaina?, mentre molti colgono l’occasione per reclamare a gran voce una svolta antiproibizionista della normativa sulla droga.
Se il ministro Paolo Ferrero, con delega alle tossicodipendenze, invita a ?riflettere in modo pi? laico su questi temi?, il diessino Paolo Gambescia si dice ?molto preoccupato? per il metodo (proprio quando ?stiamo discutendo se serva o meno l’assenso per i prelievi nei processi penali a imputati per reati gravi?) e per l’effetto che potr? avere il servizio sul dibattito parlamentare quando si dovr? affrontare la riforma della legge sulle tossicodipendenze.
E proprio oggi la corte di Cassazione si ? pronunciata in merito al tema dello spaccio di stupefacenti sostenendo che la droga e il mercato nero mettono in pericolo ?la salute pubblica, la sicurezza e l’ordine pubblico?. Sempre oggi a Milano un’associazione che si occupa del recupero delle tossicodipendenza ha diffuso dati che parlano di 2,2 milioni di italiani che almeno una volta nella vita hanno fatto uso di cocaina. I nostri parlamentari sarebbero cos? lo specchio fedele della realt? che rappresentano? Secondo Federserd, la federazione dei servizi pubblici delle dipendenze, se i dati sono attendibili, nonostante l’et?, i deputati consumerebbero stupefacenti quasi quanto gli studenti delle superiori. ?Che sia un segno - si chiedono a Federserd con una punta di ironia - di vitalit? dei nostri parlamentari??.
Silvia Gasparetto
ROMA - Rischia di creare qualcosa di pi? di un incidente diplomatico il risultato del test delle "Iene" (un deputato su tre fa uso di sostanze stupefacenti, per la maggior parte cannabis, ma anche cocaina) che dovrebbe essere mandato in onda domani sera su Italia 1. Con uno stratagemma 50 onorevoli sono stati "intervistati" da una Iena in borghese, che con la scusa di una ritoccatina al trucco per la resa in tv ha ricavato i dati all’insaputa degli intervistati.
Mentre fuori dal mondo politico si discute sulla validit? del test, e se ci siano o meno gli estremi per imputare agli inviati la violazione della privacy, a Montecitorio iniziano a spuntare le prime "vittime" delle "Iene". Se Tommaso Pellegrino, dei Verdi, si dice contento di avere partecipato e si augura che ?sia l’occasione di un dibattito contro l’ipocrisia del proibizionismo?, Italo Bocchino, di An, querela la trasmissione ?pur non avendo niente da nascondere?.
Nel corso della giornata ? stato unanime lo sdegno verso il metodo poco ortodosso usato dagli inviati del programma di Italia 1, anche se non tutti i parlamentari concordano sulle conseguenze che potr? avere la messa in onda del servizio.
Molti ammettono di non stupirsi del quadro che emergerebbe dal servizio televisivo, come Carlo Giovanardi che, pur mettendo in dubbio l’affidabilit? del test, la butta in politica sostenendo che la droga gira anche tra i senatori, soprattutto quelli a vita. C’? invece chi la prende con ironia, come il radicale Capezzone, convinto che ?se un cane poliziotto entrasse in alcuni luoghi della politica ufficiale prima gli andrebbe in tilt il naso e poi si arrenderebbe...? Alcuni parlamentari puntano il dito contro l’ipocrisia di una parte del mondo politico. Lo fa Paolo Cento, dei Verdi, che accusa chi ?vota leggi liberticide e poi sniffa cocaina?, mentre molti colgono l’occasione per reclamare a gran voce una svolta antiproibizionista della normativa sulla droga.
Se il ministro Paolo Ferrero, con delega alle tossicodipendenze, invita a ?riflettere in modo pi? laico su questi temi?, il diessino Paolo Gambescia si dice ?molto preoccupato? per il metodo (proprio quando ?stiamo discutendo se serva o meno l’assenso per i prelievi nei processi penali a imputati per reati gravi?) e per l’effetto che potr? avere il servizio sul dibattito parlamentare quando si dovr? affrontare la riforma della legge sulle tossicodipendenze.
E proprio oggi la corte di Cassazione si ? pronunciata in merito al tema dello spaccio di stupefacenti sostenendo che la droga e il mercato nero mettono in pericolo ?la salute pubblica, la sicurezza e l’ordine pubblico?. Sempre oggi a Milano un’associazione che si occupa del recupero delle tossicodipendenza ha diffuso dati che parlano di 2,2 milioni di italiani che almeno una volta nella vita hanno fatto uso di cocaina. I nostri parlamentari sarebbero cos? lo specchio fedele della realt? che rappresentano? Secondo Federserd, la federazione dei servizi pubblici delle dipendenze, se i dati sono attendibili, nonostante l’et?, i deputati consumerebbero stupefacenti quasi quanto gli studenti delle superiori. ?Che sia un segno - si chiedono a Federserd con una punta di ironia - di vitalit? dei nostri parlamentari??.
Silvia Gasparetto
- che dire sembra che il nuovo programma inizzi subito con il Botto!!!!!!!
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