Addio a Totò Schillaci, l'eroe a sorpresa delle Notti magiche di Italia '90
La gavetta nel Messina, poi Juve, Inter e Giappone: ai Mondiali conquistò tutti con i suoi gol e i suoi occhi spiritati.
Il calcio e l'Italia piangono Salvatore Schillaci. L'ex calciatore si è spento all'ospedale Civico di Palermo dov'era ricoverato. Dopo giorni in cui ha tenuto un'intera Nazione con il fiato sospeso, tra bollettini altalenanti, il tumore al colon, per cui era già stato operato due volte, gli è stato fatale. Questo il comunicato della direzione sanitaria: "Oggi alle 9:55 è deceduto Salvatore Schillaci, già ricoverato in questa azienda ospedaliera. La Direzione e il personale sono vicini alla famiglia nel ricordo anche dell'affetto di cui ha sempre goduto il grande campione". Lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole. La camera ardente potrebbe essere allestita nello stadio Renzo Barbera del Palermo. In sua memoria, così come comunicato dalla Figc, verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma nel prossimo fine settimana.
Un'icona nazionale che nelle Notti magiche di Italia '90 ha saputo conquistare tutti. Se dici Schillaci, dici Mondiali. Un binomio inscindibile che ha unito un Paese intero. Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, calcisticamente cresce sui campi del quartiere popolare di San Giovanni Apostolo e nelle giovanili dell'AMAT Palermo, poi nel 1982 si trasferisce al Messina. Da qui, dopo tanta gavetta e due promozioni dalla C2 alla B, inizia la sua scalata al grande calcio. Un'escalation che nel 1989 lo porta alla Juve, nel 1990 alla Nazionale e poi nel 1992 all'Inter e infine nel 1994 al Júbilo Iwata in Giappone. In Italia Totò ha collezionato complessivamente 120 presenze e 37 reti in Serie A e 105 presenze e 39 reti in Serie B, ma sono i suoi gol e i suoi sguardi con la maglia azzurra a Italia '90 che l'hanno reso celebre e indimenticabile.
Fonte Sport Mediaset
La gavetta nel Messina, poi Juve, Inter e Giappone: ai Mondiali conquistò tutti con i suoi gol e i suoi occhi spiritati.
Il calcio e l'Italia piangono Salvatore Schillaci. L'ex calciatore si è spento all'ospedale Civico di Palermo dov'era ricoverato. Dopo giorni in cui ha tenuto un'intera Nazione con il fiato sospeso, tra bollettini altalenanti, il tumore al colon, per cui era già stato operato due volte, gli è stato fatale. Questo il comunicato della direzione sanitaria: "Oggi alle 9:55 è deceduto Salvatore Schillaci, già ricoverato in questa azienda ospedaliera. La Direzione e il personale sono vicini alla famiglia nel ricordo anche dell'affetto di cui ha sempre goduto il grande campione". Lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole. La camera ardente potrebbe essere allestita nello stadio Renzo Barbera del Palermo. In sua memoria, così come comunicato dalla Figc, verrà osservato un minuto di raccoglimento prima delle gare di tutti i campionati in programma nel prossimo fine settimana.
Un'icona nazionale che nelle Notti magiche di Italia '90 ha saputo conquistare tutti. Se dici Schillaci, dici Mondiali. Un binomio inscindibile che ha unito un Paese intero. Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, Salvatore Schillaci, per tutti Totò, calcisticamente cresce sui campi del quartiere popolare di San Giovanni Apostolo e nelle giovanili dell'AMAT Palermo, poi nel 1982 si trasferisce al Messina. Da qui, dopo tanta gavetta e due promozioni dalla C2 alla B, inizia la sua scalata al grande calcio. Un'escalation che nel 1989 lo porta alla Juve, nel 1990 alla Nazionale e poi nel 1992 all'Inter e infine nel 1994 al Júbilo Iwata in Giappone. In Italia Totò ha collezionato complessivamente 120 presenze e 37 reti in Serie A e 105 presenze e 39 reti in Serie B, ma sono i suoi gol e i suoi sguardi con la maglia azzurra a Italia '90 che l'hanno reso celebre e indimenticabile.
Fonte Sport Mediaset
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