In realtà sono andato anch'io a vedere ricordavo che Salvini aveva fatto marcia indietro sulle grandi città ma poi nebbia...
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gelato vietato a milano dopo le 24
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Felicissimo per tutti i milanesi che hanno votato a sx... ma non solo pe' sta cazzata del gelato, eh.
Dovete impazzì dietro alle stronzate de sto fenomeno de sindaco, e relativa giunta, che avete scelto.
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ma qualcuno che scriva qualcosa di piu esteso inerente sta città di merda dove venite a rompere i coglioni tutti quanti ? perché sto gelato non ve lo mangiate sotto casa vostra dopo le 24 ?... nelle vostre città scintillanti o. paesini del cazz.o dalle 24 alle 2 di notte vi fanno far casino?...
se mi mandate il vostro indirizzo vi ci piazzo davanti 2 JBL SRX835P con i Guns & roses a palla... mentre mi mangio un cornetto algida....cosi provate l ebbrezzzza di chi abita vicino San Siro....
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Originally posted by Andy96 View PostIeri a "casa a prima vista" c'era un appartamento di 104mq in zona San Siro venduto al prezzo di 668K €. Tenetevelo
ma andatevene affanculo.....
Cinque euro per entrare a Venezia, la città si spacca sulla tassa in vigore dal 25 aprile: “Misura medievale, la Ue salvi la libera circolazione”
VENEZIA – Il giorno di San Marco, patrono dell’ex Serenissima, omaggia “Grand Hotel Venezia” con un debutto mondiale. Per la prima volta, giovedì 25 aprile e in altre ventotto date del 2024, una città abitata sarà ufficialmente accessibile, in giornata, solo su prenotazione e a pagamento. Residenti, veneti, ospiti in hotel e alloggi turistici, non dovranno registrarsi né pagare i 5 euro del nuovo “contributo d’accesso”. La tassa anti-overtourism stabilita dal sindaco Luigi Brugnaro per “combattere il mordi e fuggi”, spacca però gli stessi veneziani e minaccia di rivelarsi un fallimento.
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Da una parte c’è il dibattito, nobilissimo: è giusto imporre un biglietto di 5 euro per mettere piede a Venezia?
Dall’altra, la realtà: delle centotredicimila persone che ieri sono entrate in città, soltanto quindicimila hanno pagato il benedetto o famigerato «ticket».
E gli altri novantottomila? direte voi. Perché erano stati annunciati controlli spietati: sensori, codici elettronici e telecamere a cui era praticamente impossibile scampare. A meno di essere in possesso del talismano che ogni turista avveduto porta sempre con sé: un tesserino qualsiasi che gli dia il permesso di fare quel che agli altri è vietato.
Fin dai tempi dell’Azzeccagarbugli, in tutte le leggi e i regolamenti italiani c’è una prima riga che declama divieti implacabili. Ma a quella prima riga ne seguono sempre una seconda e una terza che contengono l’elenco delle eccezioni e delle esenzioni.
I cittadini veneziani non pagano il ticket, e ci mancherebbe, ma neanche quelli del resto del Veneto per vicinanza affettiva, e i residenti temporanei, e i turisti che vogliono recarsi in qualche isola minore o che sono stati invitati a Venezia da un amico o da un parente. Oltre naturalmente a tutti coloro che entrano in città dopo le 16 per bersi un bicchierino in laguna davanti al tramonto: il famoso emendamento Spritz.
Le autorità locali si sono dichiarate molto soddisfatte dell’esperimento. In effetti, un pagante su dieci risulta una percentuale più che rispettabile. Il suo nome in codice è: il solito fesso.
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"un tesserino qualsiasi che gli dia il permesso di fare quel che agli altri è vietato"
Mi ricorda qualcosa
Al tg hanno fatto vedere la gente col QR code sul cellulare mentre lo mostrava agli sceriffi con la pettorina gialla🤩🤩
Bellissimo! Mi ha ricordato il recente passato
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dai su, cono gelato salvo almeno uscite dai vostri paesini sfigati e potete godere delle luci,gratis, di Milano.
Movida a Milano, sì al gelato dopo mezzanotte. Granelli: «L'ordinanza riguarderà le bevande alcoliche»
diRedazione Milano
L'assessore alla Sicurezza ha chiarito che il divieto di vendita e asporto nelle ore notturne non comprenderà gli alimenti. Alessia Cappello: il tam tam mediatico ha danneggiato la città
Stop alle polemiche a Milano sulla possibilità di mangiare un gelato dopo la mezzanotte camminando in centro o nei quartieri della movida, per effetto dell'ordinanza anti vendita e asporto che entrerà in vigore il prossimo 17 maggio. In commissione consiliare l'assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli ha chiarito che non ci sarà alcun divieto di vendita e asporto per il gelato perché l'ordinanza si concentrerà soprattutto sulle bevande e in particolare sull'alcol.
«Il testo definitivo dell'ordinanza lo avremo alla chiusura del procedimento di raccolta delle osservazioni quindi entro il 10 di maggio - ha spiegato Granelli - ma possiamo dire fin da ora che il gelato non è l'elemento che ci interessa e sarà escluso dai divieti. Sugli alimenti stiamo verificando diverse opzioni tecniche ma non sono l'elemento caratterizzante dell'ordinanza, perché sarà più un tema di bevande e soprattutto di quelle alcoliche. L'obiettivo non è il gelato».
Il presunto divieto di vendita del gelato dopo la mezzanotte ha scatenato polemiche politiche ed è finito anche sulle pagine dei media internazionali. Il Comune infatti nel documento di avviso indirizzato agli esercenti per raccogliere osservazioni aveva scritto genericamente dell'introduzione del «divieto della vendita e della somministrazione per asporto di alimenti e bevande di qualsiasi tipo, alcoliche ed analcoliche» da mezzanotte alle 6 del mattino.
Ora però il punto è stato chiarito, anche se secondo l'assessora allo Sviluppo economico Alessia Cappello questo tam tam mediatico ha danneggiato la città. «È diventata virale una "non notizia", una campagna diffamatoria - ha detto -, credo involontariamente, per la città di Milano che ha però avuto anche una risonanza internazionale. Chi ne pagherà le conseguenze saranno le attività commerciali perché si è andato a raccontare che c'è un divieto che invece non esiste».
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Originally posted by mano View Postdai su, cono gelato salvo almeno uscite dai vostri paesini sfigati e potete godere delle luci,gratis, di Milano.
Movida a Milano, sì al gelato dopo mezzanotte. Granelli: «L'ordinanza riguarderà le bevande alcoliche»
diRedazione Milano
L'assessore alla Sicurezza ha chiarito che il divieto di vendita e asporto nelle ore notturne non comprenderà gli alimenti. Alessia Cappello: il tam tam mediatico ha danneggiato la città
Stop alle polemiche a Milano sulla possibilità di mangiare un gelato dopo la mezzanotte camminando in centro o nei quartieri della movida, per effetto dell'ordinanza anti vendita e asporto che entrerà in vigore il prossimo 17 maggio. In commissione consiliare l'assessore alla Sicurezza del Comune Marco Granelli ha chiarito che non ci sarà alcun divieto di vendita e asporto per il gelato perché l'ordinanza si concentrerà soprattutto sulle bevande e in particolare sull'alcol.
«Il testo definitivo dell'ordinanza lo avremo alla chiusura del procedimento di raccolta delle osservazioni quindi entro il 10 di maggio - ha spiegato Granelli - ma possiamo dire fin da ora che il gelato non è l'elemento che ci interessa e sarà escluso dai divieti. Sugli alimenti stiamo verificando diverse opzioni tecniche ma non sono l'elemento caratterizzante dell'ordinanza, perché sarà più un tema di bevande e soprattutto di quelle alcoliche. L'obiettivo non è il gelato».
Il presunto divieto di vendita del gelato dopo la mezzanotte ha scatenato polemiche politiche ed è finito anche sulle pagine dei media internazionali. Il Comune infatti nel documento di avviso indirizzato agli esercenti per raccogliere osservazioni aveva scritto genericamente dell'introduzione del «divieto della vendita e della somministrazione per asporto di alimenti e bevande di qualsiasi tipo, alcoliche ed analcoliche» da mezzanotte alle 6 del mattino.
Ora però il punto è stato chiarito, anche se secondo l'assessora allo Sviluppo economico Alessia Cappello questo tam tam mediatico ha danneggiato la città. «È diventata virale una "non notizia", una campagna diffamatoria - ha detto -, credo involontariamente, per la città di Milano che ha però avuto anche una risonanza internazionale. Chi ne pagherà le conseguenze saranno le attività commerciali perché si è andato a raccontare che c'è un divieto che invece non esiste».
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