Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Tentata strage in centro a Milano

Collapse
X
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #16
    Originally posted by mano View Post
    Cavo d'acciaio a Milano: «Alcuni gesti non sono malattia. Noi psichiatri siamo pochi e il nostro lavoro è raddoppiato»

    diSara Bettoni

    Massimo Clerici dopo la vicenda del cavo d'acciaio teso in viale Toscana: «La sfida è intercettare le malattie serie». In 10 anni gli utenti sono raddoppiati




    Personale: poco. Responsabilità: molte. Per i servizi psichiatrici la sfida è «intercettare i cittadini con problemi di salute mentale seri» sottolinea Massimo Clerici, professore all’università Bicocca e vicepresidente della Società italiana di Psichiatria. Ma attenzione: non tutti i gesti violenti e antisociali rientrano sotto al cappello della malattia. «C’è una sovrapposizione tra comportamenti che destano preoccupazione e disturbi veri e propri», continua l’esperto. Crinale su cui si trovano Alex Baiocco, 24 anni, Michele Di Rosa, 18 anni e un terzo ragazzo 17enne. I tre amici giovedì notte «per rompere la noia» hanno posizionato un cavo d’acciaio ad altezza uomo in viale Toscana. Un giovane ha visto la scena dalla finestra di un appartamento affacciato sul viale. Solo la sua chiamata ai carabinieri ha evitato il peggio.

    Ora il più giovane del gruppo è ricoverato in Psichiatria all’ospedale Niguarda, mentre Alex Baiocco ha alle spalle cure psichiatriche, oltre a problemi di tossicodipendenza. Dice di essere seguito dal San Paolo «ma di aver smesso da un paio di mesi di assumere le terapie». Due dei tanti pazienti del servizio sanitario regionale, «che è ben organizzato, ma si sta depauperando» secondo il vicepresidente Sip. Il numero di camici bianchi, come in altri settori, si sta progressivamente riducendo. Chi va in pensione non sempre viene sostituito, così la mole di lavoro per ciascun dottore aumenta. «In una decina d’anni è raddoppiato il bacino di utenti in carico agli psichiatri del territorio, passando da 150 mila a 300 mila cittadini» spiega Clerici prendendo come esempio Monza, dove dirige il dipartimento di Salute mentale dell’Irccs San Gerardo dei Tintori. Le conseguenze? Minor tempo a disposizione per ogni caso, una limitazione degli interventi a domicilio. «Di fronte a un paziente che fa resistenza e non frequenta il centro che lo ha in cura, è difficile trovare spazio per andare a casa sua, raccogliere le segnalazioni di parenti e vicini».

    Il sovraccarico di lavoro disincentiva le nuove leve. «Lo vedo alla scuola di specializzazione — riflette Clerici —, molti giovani non hanno desiderio di entrare a far parte del servizio sanitario nazionale. In particolare, c’è una grave carenza di neuropsichiatri. Chi è nel pubblico deve lavorare fino a tre weekend al mese». Incide poi il peso delle responsabilità: da anni le società scientifiche chiedono di depenalizzare l’atto medico, proprio per limitare la pressione sui camici bianchi.

    Alla luce di questi dati, è ancor più importante evitare di sovraccaricare il sistema. «Più rendiamo tutto un problema psichiatrico, più rendiamo difficile l’accesso ai servizi a chi ne ha davvero bisogno» secondo il vicepresidente. Il riferimento è a chi soffre di patologie impegnative da gestire, come i disturbi bipolari o la schizofrenia. Nel secondo caso, il malato non si rende conto della sua condizione e a volte si rende necessario un trattamento sanitario obbligatorio. Dall’altro lato, Clerici mette in guardia dal rischio di «scappatoie» nelle aule di tribunale: «Molti autori di reato sanno bene che un paziente psichiatrico, se è chiamato a rispondere di un comportamento antisociale, riceve pene più lievi
    Depenalizzare l'atto medico direi proprio no: siamo già pieni di funzionari pubblici che non pagano per i loro errori, manca solo di aggiungerne altri.
    Invece, bisogna cercare di metterli in condizioni di operare: come sempre, risorse scarse devono valere di più. All'estero lo fanno, in Italia siamo sempre a piangere per i lavoratori che "non vogliono più faticare"...

    Comment


    • Font Size
      #17
      Già il fatto che si discute di questo è un sintomo che qualcosa non va.

      Colpe o non colpe, una persona che compie un gesto simile è un pericolo per la società.
      Quindi, egli NON può vivere nella società.
      Va allontanato.
      O in carcere oppure in altre strutture da definire.
      Ma sicuramente NON deve convivere con il resto della società.

      Comment


      • Font Size
        #18
        Originally posted by Torakiky View Post

        Depenalizzare l'atto medico direi proprio no: siamo già pieni di funzionari pubblici che non pagano per i loro errori, manca solo di aggiungerne altri.
        Invece, bisogna cercare di metterli in condizioni di operare: come sempre, risorse scarse devono valere di più. All'estero lo fanno, in Italia siamo sempre a piangere per i lavoratori che "non vogliono più faticare"...
        Ma se hanno ballato Jerusalema fino a due anni fa!

        Comment


        • Font Size
          #19
          Originally posted by Frenchiu View Post
          Un cavo d'acciaio...

          Allora ragazzi io ho letto spesso articoli su cavi d'acciaio anti crossisti ed enduristi tirati nei boschi.

          Un cavo d'acciaio preso ad alta velocità è un'arma mortale lo sappiamo bene e lo sa anche chi li tende nei boschi.

          Io ho potuto provare un piccolo brivido ieri, ho avuto un piccolo incidente causato da una mia distrazione...

          Sono andata a fare un giro in moto a Valdobbiadene, scesa dalla moto per fare una passeggiata e qualche foto volevo salire a su una collinetta per avere un'angolazione migliore, non mi sono accorta dei fili che reggono i filari dell'uva e ne preso uno dritto in faccia...

          Ecco ero a piedi, stavo camminando, non era stato teso per atterrare le persone, mi sono avvicinata io col viso in un posto dove il filo doveva essere e... volete vedere il risultato? spaventa un pò.

          Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se avessi tenuto l'occhio aperto ma posso ben capire cosa può succedere se lo becchi sul collo a velocità più sostenute mentre stai andando in moto .

          io presi da piccolo mentre correvo a piedi (giocavo con alti ragazzini)un filo di ferro tirato per stendere i panni (la vecchia era bassa per cui il filo era basso) proprio stotto all'occhio.
          Non vi dico com'è diventato e un male boia.
          Se lo becchi in moto ti ammazza

          Comment


          • Font Size
            #20
            Originally posted by luciocabrio View Post

            io presi da piccolo mentre correvo a piedi (giocavo con alti ragazzini)un filo di ferro tirato per stendere i panni (la vecchia era bassa per cui il filo era basso) proprio stotto all'occhio.
            Non vi dico com'è diventato e un male boia.
            Se lo becchi in moto ti ammazza
            Quando ti capita un incidente così.... non lo dimentichi di certo

            Comment


            • Font Size
              #21
              Originally posted by Frenchiu View Post

              Quando ti capita un incidente così.... non lo dimentichi di certo
              il bello è che era pure mezzo buio e sono pure caduto per il contraccolpo e non capivo cosa fosse stato...ero disorientato

              Comment


              • Font Size
                #22
                Originally posted by luciocabrio View Post

                il bello è che era pure mezzo buio e sono pure caduto per il contraccolpo e non capivo cosa fosse stato...ero disorientato

                Ecco.... adesso capiamo perché da grande sei diventato così.... la botta....è stata la botta

                Comment


                • Font Size
                  #23
                  Originally posted by Frenchiu View Post


                  Ecco.... adesso capiamo perché da grande sei diventato così.... la botta....è stata la botta
                  si ma ho fatto "meno per meno " a poca distanza di tempo (il fratello di una mia amica mi ha lanciato una boccia in faccia un mese o due dopo. Salivo le scale lui era sul pianerottolo con le bocce,non mi chiedete perchè, quelle piene di acqua. Appena salito ad altezza sua me l'ha tirata. Solo cristo sa perchè quell'hijo de puta è ancora vivo e la sua mamma mi ha impedito di picchiarlo= si era appena rimarginato l'ematoma dovuto al filo di ferro...che ne avevo un'altro...sempr eli...dovuto alla boccia.)
                  Per cui una botta m'ha fatto diventare suonato. L'altra botta mi dovrebbe aver "aggiustato"....come nei cartoni no?
                  Oppure sono suonato al quadrato...
                  Mi sa che è la seconda

                  Comment


                  • Font Size
                    #24
                    Originally posted by luciocabrio View Post

                    si ma ho fatto "meno per meno " a poca distanza di tempo (il fratello di una mia amica mi ha lanciato una boccia in faccia un mese o due dopo. Salivo le scale lui era sul pianerottolo con le bocce,non mi chiedete perchè, quelle piene di acqua. Appena salito ad altezza sua me l'ha tirata. Solo cristo sa perchè quell'hijo de puta è ancora vivo e la sua mamma mi ha impedito di picchiarlo= si era appena rimarginato l'ematoma dovuto al filo di ferro...che ne avevo un'altro...sempr eli...dovuto alla boccia.)
                    Per cui una botta m'ha fatto diventare suonato. L'altra botta mi dovrebbe aver "aggiustato"....come nei cartoni no?
                    Oppure sono suonato al quadrato...
                    Mi sa che è la seconda
                    Che infanzia movimentata

                    Comment

                    X
                    Working...
                    X