Livorno, ha sottratto al fisco almeno 80mila euro in tre anni per il suo lavoro di accompagnatrice. Le fiamme gialle: "Attività volontaria, autonoma e senza costrizione o sfruttamento. Doveva denunciare"
Livorno, 7 dicembre 2023 - In tre anni ha evaso al Fisco 80mila euro: non li ha dichiarati svolgendo la ’professione’ di escort, versando di continuo centinaia di euro ogni giorno sui suoi conti correnti. Ha anche acquistato una bella casa in una zona residenziale, con un tenore di vita che mal si confaceva a una persona che non aveva presentato denunce dei redditi.
Tutto ciò non è sfuggito alla guardia di finanza di Livorno (coordinata dal comandante provinciale Cesare Antuofermo), che ha avviato controlli avvalendosi anche delle indagini finanziarie e bancarie, nei confronti di una livornese che percepiva in nero lauti compensi per le sue prestazioni sessuali. Prestazioni a tutti gli effetti classificate dalla legge come “lavoro autonomo“ e di conseguenza soggetto a imposizione fiscale.
Una lavoro che svolgeva alla luce del sole, visto che su un sito internet specializzato i finanzieri hanno trovato centinaia di recensioni con apprezzamenti nei confronti della escort, solita operare non solo a Livorno, ma anche in altre città. Dalla ricostruzione fatta dai finanzieri, la donna ha percepito compensi per le sue prestazioni di accompagnatrice tra 100 e 200 euro, fino anche a 300 euro.
Ha dichiarato ai militari delle fiamme gialle di aver lavorato "in autonomia e al di fuori di ogni costrizione o sfruttamento". Al termine delle verifiche, è emerso che la donna traeva il proprio sostentamento esclusivamente dall’esercizio dell’attività di escort. In particolare dall’analisi dei movimenti sui conti bancari sono state rilevate numerosissime operazioni di accredito di contanti, con cadenza quasi giornaliera e per importi di diverse centinaia di euro, che l’interessata ha ammesso essere il provento (mai dichiarato al fisco) della “professione“ di escort.
Perciò le è stata contestata l’evasione fiscale, con conseguente invio del verbale all’Agenzia delle Entrate per l’accertamento di legge. La donna ha tuttavia espresso la volontà di pagare quanto dovuto e mettersi in regola col fisco. Questo perché chi svolge l’attività di meretricio, sui ricavi che trae deve ottemperare agli adempimenti contabili e fiscali previsti per l’esercizio di un’attività di lavoro autonomo.
Sottolinea infatti il comando provinciale delle fiamme gialle: "Più volte la Corte di Cassazione (Sentenza n. 10578/2011) ha stabilito la soggettività tributaria di chi esercita un’attività preordinata alla prestazione di servizi sessuali in cambio di una controprestazione in denaro, o in beni/natura. Stabilisce la tassabilità dei proventi del meretricio anche la Corte di Giustizia UE (sentenza del 2001)".
notizia da: iltelegrafo.it
Livorno, 7 dicembre 2023 - In tre anni ha evaso al Fisco 80mila euro: non li ha dichiarati svolgendo la ’professione’ di escort, versando di continuo centinaia di euro ogni giorno sui suoi conti correnti. Ha anche acquistato una bella casa in una zona residenziale, con un tenore di vita che mal si confaceva a una persona che non aveva presentato denunce dei redditi.
Tutto ciò non è sfuggito alla guardia di finanza di Livorno (coordinata dal comandante provinciale Cesare Antuofermo), che ha avviato controlli avvalendosi anche delle indagini finanziarie e bancarie, nei confronti di una livornese che percepiva in nero lauti compensi per le sue prestazioni sessuali. Prestazioni a tutti gli effetti classificate dalla legge come “lavoro autonomo“ e di conseguenza soggetto a imposizione fiscale.
Una lavoro che svolgeva alla luce del sole, visto che su un sito internet specializzato i finanzieri hanno trovato centinaia di recensioni con apprezzamenti nei confronti della escort, solita operare non solo a Livorno, ma anche in altre città. Dalla ricostruzione fatta dai finanzieri, la donna ha percepito compensi per le sue prestazioni di accompagnatrice tra 100 e 200 euro, fino anche a 300 euro.
Ha dichiarato ai militari delle fiamme gialle di aver lavorato "in autonomia e al di fuori di ogni costrizione o sfruttamento". Al termine delle verifiche, è emerso che la donna traeva il proprio sostentamento esclusivamente dall’esercizio dell’attività di escort. In particolare dall’analisi dei movimenti sui conti bancari sono state rilevate numerosissime operazioni di accredito di contanti, con cadenza quasi giornaliera e per importi di diverse centinaia di euro, che l’interessata ha ammesso essere il provento (mai dichiarato al fisco) della “professione“ di escort.
Perciò le è stata contestata l’evasione fiscale, con conseguente invio del verbale all’Agenzia delle Entrate per l’accertamento di legge. La donna ha tuttavia espresso la volontà di pagare quanto dovuto e mettersi in regola col fisco. Questo perché chi svolge l’attività di meretricio, sui ricavi che trae deve ottemperare agli adempimenti contabili e fiscali previsti per l’esercizio di un’attività di lavoro autonomo.
Sottolinea infatti il comando provinciale delle fiamme gialle: "Più volte la Corte di Cassazione (Sentenza n. 10578/2011) ha stabilito la soggettività tributaria di chi esercita un’attività preordinata alla prestazione di servizi sessuali in cambio di una controprestazione in denaro, o in beni/natura. Stabilisce la tassabilità dei proventi del meretricio anche la Corte di Giustizia UE (sentenza del 2001)".
notizia da: iltelegrafo.it
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