In Germania sono appena usciti i dati sulla revisione auto nel 2022, in base ai quali il 20,7% delle vetture testate non ha superato il controllo. Si tratta di una percentuale altissima, perfino in diminuzione rispetto agli anni precedenti, soprattutto se comparata con i numeri dell’Italia: da noi, infatti, ha passato la revisione il 99,8% delle auto contro lo 0,2% di bocciate. Quindi il nostro parco auto è nettamente migliore di quello tedesco? Qualche dubbio c’è…
REVISIONE AUTO: IN GERMANIA UNA SU CINQUE VIENE BOCCIATA
In realtà in Germania sono sorpresi positivamente dal calo delle revisioni bocciate (20,7% nel 2022 rispetto a 20,9% del 2021 e 21,1% del 2020) perché l’età media del parco auto è invece segnalata in aumento, per cui si pensava che crescesse anche il numero di vetture respinte. Tuttavia, come ha spiegato Richard Goebelt (della società di certificazione TÜV) alla rivista Der Spiegel, oggi le auto più vecchie hanno una maggiore durata rispetto al passato. Per esempio la ruggine non è quasi più un problema e la tecnologia LED ha notevolmente ridotto i difetti nei fari. Basta però un solo componente che si guasti a causa dell’usura per mandare all’aria l’intera revisione, per questo l’aumento dell’età media del parco circolante non è comunque una buona notizia.
GLI ALTRI DATI SULLA REVISIONE AUTO IN GERMANIA NEL 2022
In Germania, nel 2022, non ha superato la revisione auto il 4,3% delle vetture fino a tre anni di età e il 30,2% di quelle con più di nove anni. Circa la metà delle 21,7 milioni di ispezioni eseguite lo scorso anno hanno appunto riguardato autovetture di almeno nove anni. Lo 0,05% dei veicoli sottoposti a controllo è stato classificato come completamente non sicuro da guidare e quindi tolto dalla circolazione. Goebelt ha spiegato che questi numeri rappresentano un segnale per tutti i proprietari di automobili, che sono chiamati a investire di più nella manutenzione e nella cura dei loro veicoli: “Se le riparazioni fossero state eseguite prima di fare la revisione, molte vetture avrebbero evitato la bocciatura ai controlli”.
REVISIONI AUTO: PERCHÉ IN ITALIA SOLO LO 0,2% DI BOCCIATE?
Insomma, in Germania sono molto attenti sul tema della sicurezza del parco circolante, mentre in Italia, dall’alto del nostro 99,8% di autovetture promosse, ce ne possiamo allegramente fregare, visto che (numeri alla mano) il parco veicoli risulta pienamente efficiente. Naturalmente sappiamo che non è affatto così, come dimostra la richiesta di chiarimenti che l’UE ha chiesto all’Italia sulla questione delle revisioni auto “facili”, anche a seguito della denuncia dell’associazione Federispettori (ne abbiamo parlato qui).
LA QUESTIONE DEL CONFLITTO D’INTERESSE DEGLI ISPETTORI DELLE REVISIONI
In effetti i numeri italiani in materia di revisioni auto (che arrivano direttamente dal CED del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti), a fronte di un parco veicoli tra i più vecchi d’Europa, rappresentano un’anomalia su cui è giusto fare luce. Soprattutto per capire se c’entra qualcosa (e quasi certamente c’entra) l’annosa vicenda del conflitto di interesse degli ispettori addetti alla revisione, che si pone in aperto contrasto con la direttiva 2014/45 UE, regolarmente recepita dal nostro Paese, secondo cui l’ispettore delle revisioni auto dev’essere un professionista indipendente e libero di agire senza conflitti d’interesse economici e personali.
In Italia, invece, nella stragrande maggioranza dei casi gli ispettori addetti alla revisione sono i dipendenti, e a volte i titolari, delle autofficine che si occupano della riparazione dei veicoli, in un contesto di fortissima concorrenza (che si traduce nella necessità di non perdere clienti). Quindi spesso riparano gli stessi veicoli che vanno poi a revisionare. E che difficilmente bocceranno, anche in presenza di difetti più o meno gravi. Il 99,8% di auto promosse si spiega soprattutto così.
notizia da: sicurauto.it
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