VERDI DEL C A Z Z O!!!
TREVENZUOLO. Magagna, presidente dei Verdi
Autodromo, corsa contro lo sviluppo
?? speculazione, cos? si dissipano le risorse del territorio?
Trevenzuolo. No all?autodromo di Trevenzuolo. Claudio Magagna, presidente della Federazione provinciale dei Verdi, boccia in pieno il progetto. E annuncia: ?I Verdi veronesi hanno deciso di contrapporsi a questa iniziativa e si stanno organizzando per essere determinati a ogni livello istituzionale e sociale. Ci rivolgeremo alla Regione, al Parlamento nazionale e a quello europeo. Ci stiamo coordinando con le associazioni ambientaliste e con tutti i cittadini che si oppongono a questo intervento territoriale?.
Magagna avverte: ?Questo progetto non aiuta il percorso verso uno sviluppo equilibrato della ?bassa? ovest del veronese?, ma ? l?ultima corsa disperata verso lo sviluppo inquinante e dissipatore delle risorse, rappresentato dalla ?vecchia? cultura di azione sul territorio. Quella tipica degli anni Sessanta, caratterizzata da forme di speculazione immobiliare che portano all?arricchimento di pochi e all?impoverimento del settore primario, cio? dell?agricoltura?.
Magagna ricorda che l?Europa, Agenda 21 e la pianificazione territoriale nazionale e locale intendono intraprendere un modello di sviluppo del tutto diverso: ?La spinta verso la salvaguardia dell?ambiente e del territorio e verso la tutela delle risorse primarie per le future generazioni sono esigenze irrinunciabili e non contemplano modelli di intervento come l?autodromo?.
Secondo Magagna l?obiettivo primario della ?bassa? veronese, cio? uscire dall?isolamento e dall?emarginazione sofferti negli ultimi decenni (fatto che ha causato un graduale spopolamento dei suoi centri urbani che si ? arrestato solo ultimamente) non pu? essere perseguito con questi progetti che definisce illusori. ?Anche se hanno un forte impatto nell?immaginaro collettivo?, afferma. ?Ma la ?bassa? ha bisogno di rilanciare la sua agricoltura, di offrire nuove occasioni di lavoro e di benessere ai suoi abitanti, di preservare le sue qualit? ambientali, come l?acqua, ma anche il suo paesaggio padano. Ha esigenza di realizzare una sua identit? territoriale, in modo che i cittadini si possano riconoscere negli spazi urbani e nei rapporti sociali che questi generano?.
Solo cos?, a suo parere, si potranno creare prospettive per il futuro. ?L?autodromo ? invece un?ipoteca, irreversibile, contro il futuro?, prosegue. ?L?agricoltura non avr? pi? spazio e i residenti saranno soffocati da una viabilit? insostenibile?.
Magagna conclude ricordando cinque motivi per i quali, a suo parere, l?autodromo di Trevenzuolo non deve essere costruito. ?Primo: non porter? alcun vantaggio alla popolazione dei Comuni, perch? la sua creazione avvantagger? solo pochi. Secondo: distrugger? un?elevata porzione di suolo agricolo. Terzo: assorbir? risorse finanziarie che sarebbe stato pi? utile impiegare in altri settori, come la scuola, la sanit?, il lavoro e l?occupazione giovanile. Quarto: penalizzer? la viabilit? e la qualit? urbana dei paesi circostanti. Quinto: realizzer? un forte impatto ambientale negativo, con l?inquinamento acustico e dell?aria, oltre che dell?acqua: sar? distrutto il sistema dei fossi, con conseguenze per la fauna e la flora che costituiscono questo ecosistema pluviale?.
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TREVENZUOLO. Magagna, presidente dei Verdi
Autodromo, corsa contro lo sviluppo
?? speculazione, cos? si dissipano le risorse del territorio?
Trevenzuolo. No all?autodromo di Trevenzuolo. Claudio Magagna, presidente della Federazione provinciale dei Verdi, boccia in pieno il progetto. E annuncia: ?I Verdi veronesi hanno deciso di contrapporsi a questa iniziativa e si stanno organizzando per essere determinati a ogni livello istituzionale e sociale. Ci rivolgeremo alla Regione, al Parlamento nazionale e a quello europeo. Ci stiamo coordinando con le associazioni ambientaliste e con tutti i cittadini che si oppongono a questo intervento territoriale?.
Magagna avverte: ?Questo progetto non aiuta il percorso verso uno sviluppo equilibrato della ?bassa? ovest del veronese?, ma ? l?ultima corsa disperata verso lo sviluppo inquinante e dissipatore delle risorse, rappresentato dalla ?vecchia? cultura di azione sul territorio. Quella tipica degli anni Sessanta, caratterizzata da forme di speculazione immobiliare che portano all?arricchimento di pochi e all?impoverimento del settore primario, cio? dell?agricoltura?.
Magagna ricorda che l?Europa, Agenda 21 e la pianificazione territoriale nazionale e locale intendono intraprendere un modello di sviluppo del tutto diverso: ?La spinta verso la salvaguardia dell?ambiente e del territorio e verso la tutela delle risorse primarie per le future generazioni sono esigenze irrinunciabili e non contemplano modelli di intervento come l?autodromo?.
Secondo Magagna l?obiettivo primario della ?bassa? veronese, cio? uscire dall?isolamento e dall?emarginazione sofferti negli ultimi decenni (fatto che ha causato un graduale spopolamento dei suoi centri urbani che si ? arrestato solo ultimamente) non pu? essere perseguito con questi progetti che definisce illusori. ?Anche se hanno un forte impatto nell?immaginaro collettivo?, afferma. ?Ma la ?bassa? ha bisogno di rilanciare la sua agricoltura, di offrire nuove occasioni di lavoro e di benessere ai suoi abitanti, di preservare le sue qualit? ambientali, come l?acqua, ma anche il suo paesaggio padano. Ha esigenza di realizzare una sua identit? territoriale, in modo che i cittadini si possano riconoscere negli spazi urbani e nei rapporti sociali che questi generano?.
Solo cos?, a suo parere, si potranno creare prospettive per il futuro. ?L?autodromo ? invece un?ipoteca, irreversibile, contro il futuro?, prosegue. ?L?agricoltura non avr? pi? spazio e i residenti saranno soffocati da una viabilit? insostenibile?.
Magagna conclude ricordando cinque motivi per i quali, a suo parere, l?autodromo di Trevenzuolo non deve essere costruito. ?Primo: non porter? alcun vantaggio alla popolazione dei Comuni, perch? la sua creazione avvantagger? solo pochi. Secondo: distrugger? un?elevata porzione di suolo agricolo. Terzo: assorbir? risorse finanziarie che sarebbe stato pi? utile impiegare in altri settori, come la scuola, la sanit?, il lavoro e l?occupazione giovanile. Quarto: penalizzer? la viabilit? e la qualit? urbana dei paesi circostanti. Quinto: realizzer? un forte impatto ambientale negativo, con l?inquinamento acustico e dell?aria, oltre che dell?acqua: sar? distrutto il sistema dei fossi, con conseguenze per la fauna e la flora che costituiscono questo ecosistema pluviale?.
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