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Onorevole, che moto guida?

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    Onorevole, che moto guida?

    I parlamentari italiani non amano troppo le due ruote: soltanto in 55 (il 9,1%) possiedono moto o scooter. Un terzo di loro sceglie Piaggio. Più motociclisti tra i senatori che tra i deputati. Le (poche) donne in sella prediligono la moto rispetto allo scooter. Quasi completamente assente l’anima green: soltanto in due viaggiano in elettrico

    Il parlamento su due ruote

    Deputati e senatori devono compilare per legge una dichiarazione che renda pubblici i loro beni mobili e immobili, moto e scooter inclusi. Abbiamo quindi analizzato i documenti presenti sui siti di Camera e Senato.


    Bene, abbiamo scoperto che solo il 9,1% di loro possiede moto o scooter, per un totale di 67 veicoli appartenenti a 55 politici. Fatto il debito rapporto, rispetto a 10 anni fa è cambiato poco: i motociclisti in quel parlamento erano il 9,3%. Da notare che oggi il possesso di veicoli a due ruote è più frequente tra i senatori, con il 10,2% di loro che dichiara di avere moto o scooter, rispetto all’8,5% dei deputati, percentuali invertite rispetto alla vecchia legislatura: i motociclisti stanno invecchiando anche in parlamento. È comunque importante sottolineare che questi numeri includono solo i veicoli registrati personalmente dai politici, escludendo eventuali motociclette aziendali o in noleggio a lungo termine.


    Forse il dato più eclatante che emerge dalla nostra indagine è che solo due parlamentari si muovono a zero emissioni. Gli altri 53 proprietari di moto o scooter bruciano allegramente benzina.

    Rispetto a 10 anni fa, ben prima del boom dell’elettrico, gli scooter a zero emissioni dei nostri politici si sono più che dimezzati. In un parlamento formato per oltre un terzo da forze che in Europa hanno votato a favore dell’addio ai motori termici nel 2035, soltanto i deputati Gianmauro Dell’Olio (M5S) e Lia Quartapelle (PD) possiedono uno scooter elettrico (quantomeno dell’italiana Askoll). Nessun senatore viaggia a zero emissioni.


    La Casa più rappresentata e trasversale in Parlamento è Piaggio, presente nelle dichiarazioni patrimoniali di almeno un rappresentante di ogni partito, per un totale di 21 scooter. Anche grazie alla Casa di Pontedera, in parlamento prevalgono i veicoli italiani rispetto a quelli prodotti all’estero.

    In particolare, Piaggio è l’unico Marchio presente nei garage di Forza Italia. Affezionati anche gli eletti di Fratelli d’Italia: quasi uno su tre predilige il Marchio italiano. Il partito di Giorgia Meloni annovera anche i soli tre rappresentanti nel Parlamento a possedere una Harley-Davidson.


    La Lega dimostra un grande amore per le moto d’epoca, come documenta l’Onorevole Andrea Dara, possessore di una Moto Guzzi GTS 500 del 1934, un autentico pezzo di storia. Da segnalare nel Carroccio anche la senatrice Stefania Pucciarelli, unica proprietaria di Ducati: parlamentare che dimostra un grande interesse per le moto sportive, possedendo due esemplari della Casa di Borgo Panigale, la pluripremiata Ducati 1098 S in SBK e la prima versione della Panigale, la 1199.

    Piacevole ritrovare poi nella nostra ricerca il senatore Roberto Calderoli, il motociclista più anziano del Parlamento, ancora in possesso di una delle due ruote più iconiche della BMW: la HP2. Del marchio Bavarese ritroviamo poi solo altri due esemplari: l’immancabile R 1250 GS dell’Onorevole Santillo Agostino (M5S) e la storica R 100/7 del 1979 di Dario Franceschini (PD), anch’egli già presente nella nostra ricerca sul parlamento di 10 anni fa.

    Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito che annovera un proprietario di Aprilia tra i suoi membri; FI possiede solo veicoli Piaggio, mentre Lega e FdI sono gli unici a possedere Suzuki.

    Nessun politico dei principali partiti possiede motociclette Triumph, MV Agusta, Kawasaki o KTM. Le donne parlamentari che utilizzano moto, scooter o ciclomotori sono davvero poche, 9 in totale, 5 alla Camera dei deputati e 4 al Senato.

    Tuttavia, tra le senatrici, è doveroso citare Erika Stefani della Lega, che possiede una Suzuki GSX-R e ha recentemente dato vita all’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Motociclistica, sostenuto e promosso dalla Federazione Motociclistica Italiana e a cui partecipano anche altri parlamentari come Gian Marco Centinaio (Vicepresidente del Senato), Gianni Berrino, Massimo Garavaglia (Presidente della Commissione Finanze), Stefania Pucciarelli e Domenica Spinelli.

    È interessante notare che, a differenza della nostra ultima indagine, le donne motocicliste sono ora più numerose rispetto a quelle che utilizzano scooter, rispettivamente il 55,5% contro il 45,5%. Inoltre, la deputata Valentina Barzotti è la motociclista più giovane del Parlamento, in sella alla sua Yamaha MT-07 del 2022. Tra le senatrici, va segnalata anche Dafne Musolino, proprietaria di un sidecar Ural del 2006.

    Il 13% non dichiara che moto guida

    Nel parlamento italiano, oltre ai pochi motociclisti e scooteristi, c’è un terzo partito: quello che non intende rivelare alla massa che cosa guida. Quattro parlamentari, proprietari di 7 moto (il 13% del totale dei mezzi a due ruote), si limitano a indicare “motociclo”, nella propria documentazione patrimoniale (un documento che raccoglie beni mobili, immobili e societari degli eletti), come se uno scooter cinese del 2004 fosse uguale a una Ducati Multistrada V4 del 2023 (prezzo a partire da oltre 20.000 euro).

    Un’altra fetta (63 parlamentari, il 10,4% del totale), molto ben frequentata, non si abbassa neppure a pubblicare la propria documentazione, in barba alla legge n. 13 del 2014, che ha imposto che la dichiarazione (già obbligatoria dal 1982) fosse pubblicata sui siti di Camera e Senato.

    La pattuglia dei reticenti – e non abbiamo modo di sapere se tra loro ci siano motociclisti o scooteristi – è guidata dall’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, per una volta a braccetto con Mario Monti, anche lui ex inquilino di palazzo Chigi.

    Con loro, Marcello Pera, già presidente del Senato. Non mancano ministri ed ex ministri di tutti gli schieramenti, da Daniela Santanché a Raffaele Fitto, passando per Graziano Del Rio. Viceministri e sottosegretari sono rappresentati da Simona Malpezzi (PD), Michela Vittoria Brambilla (ex Forza Italia) e Alessandra Todde (M5S), al ministero dello Sviluppo economico nel Conte II e sotto Draghi.

    Infine, una considerazione: la norma andrebbe aggiornata con i veicoli a disposizione dei parlamentari, non solo quelli strettamente di proprietà. Un veicolo in noleggio a lungo termine, per esempio, legittimamente non compare nella documentazione patrimoniale.

    Notizia da:motociclismo.it
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