Grandi polemiche in Canada per la partecipazione di Avi Silverberg ad una competizione di powerlifting femminile: in base al regolamento gli è bastato dichiarare di sentirsi donna. Ha stracciato il precedente record.
Un uomo barbuto si presenta ad una competizione di powerlifting femminile, dichiara di sentirsi donna e viene ammesso senza problemi, regolamento alla mano. Poi stravince distruggendo anche il record della competizione. Una vicenda surreale che ha avuto luogo in Canada e che sta facendo molto discutere oltre oceano, intrecciandosi intimamente col dibattito molto acceso sul diritto delle atlete transgender di partecipare a prove femminili.
Un dibattito che ha avuto il suo apice quando negli ultimi anni l'opinione pubblica americana si è spaccata sul caso della nuotatrice Lia Thomas, nata Will e dichiaratasi transgender nel 2018 a fine liceo, dopo aver nuotato dall'età di 5 anni in gare maschili. Lia ha spazzato via la concorrenza a livello universitario, diventando nel 2021 la prima atleta trans a vincere un campionato nazionale NCAA Division I (il più alto gradino dello sport universitario) in qualsiasi disciplina, classificandosi prima nelle 500 yard stile libero femminili.
Le polemiche sono state enormi, sollevate da chi – le altre concorrenti in primis – oppongono al diritto di chiunque a competere negli sport, indipendentemente dalla propria identità di genere, il limite della regolarità della competizione. Uno studio della Marquette University ha infatti dimostrato che la terapia ormonale sostitutiva non annulla i grossi vantaggi acquisiti nella pubertà vissuta da uomo: ossa più lunghe, organi interni (cuore e polmoni) ed arti (piedi e mani) di dimensioni maggiori.
https://staticfanpage.akamaized.net/...-2-638x425.jpg
È su questo sfondo che Avi Silverberg, un allenatore di powerlifting molto noto, ha deciso di partecipare provocatoriamente ad una competizione di distensione su panca femminile nell'Alberta, in Canada, battendo il record precedentemente detenuto proprio da una donna trans, elemento quest'ultimo che per lui era inaccettabile. Lo ha potuto fare a termini di regolamento.
Silverberg è stato il capo allenatore di powerlifting del Team Canada per oltre un decennio. Un video della competizione Heroes Classic del 2023 a Lethbridge – in cui i presenti lo vedono gareggiare con sorpresa tra le donne – è diventato virale, rinfocolando il dibattito sulla questione. È stato facile capire come la sua partecipazione alla gara fosse una protesta contro la politica di autoidentificazione della Canadian Powerlifting Union. È una linea in base alla quale qualsiasi individuo che si riferisca a se stesso o si identifichi come donna può competere nel powerlifting femminile.
Pertanto, secondo il regolamento della CPU, non sono necessari metodi di transizione o terapie ormonali per dimostrare di essere una donna per partecipare alle competizioni femminili, basta una semplice dichiarazione. Nessuno ha dunque potuto opporsi alla richiesta di Silverberg, che ha partecipato alla gara organizzata dalla CPU identificandosi come una donna.
Il video condiviso dall'Independent Council on Women's Sports, un gruppo di atlete attiviste che si batte per "l'accesso delle donne ad una competizione leale, al rispetto e alla dignità", ha mostrato Silverberg salire sul palco con abiti da uomo convenzionali e folta barba. L'allenatore ha sollevato su panca quasi 160 kg, battendo il precedente record femminile dell'Alberta nella sua categoria di peso di quasi 45 kg. Così facendo, Silverberg ha tolto il primato a Anne Andres, una sollevatrice di pesi trans (in azione qui sotto), che poi è esplosa contro di lui, definendo l'allenatore della squadra canadese un "codardo e intollerante".
qui sotto il suo profilo
https://www.instagram.com/rawrlifts/...4-46848883c1cc
Un uomo barbuto si presenta ad una competizione di powerlifting femminile, dichiara di sentirsi donna e viene ammesso senza problemi, regolamento alla mano. Poi stravince distruggendo anche il record della competizione. Una vicenda surreale che ha avuto luogo in Canada e che sta facendo molto discutere oltre oceano, intrecciandosi intimamente col dibattito molto acceso sul diritto delle atlete transgender di partecipare a prove femminili.
Un dibattito che ha avuto il suo apice quando negli ultimi anni l'opinione pubblica americana si è spaccata sul caso della nuotatrice Lia Thomas, nata Will e dichiaratasi transgender nel 2018 a fine liceo, dopo aver nuotato dall'età di 5 anni in gare maschili. Lia ha spazzato via la concorrenza a livello universitario, diventando nel 2021 la prima atleta trans a vincere un campionato nazionale NCAA Division I (il più alto gradino dello sport universitario) in qualsiasi disciplina, classificandosi prima nelle 500 yard stile libero femminili.
Le polemiche sono state enormi, sollevate da chi – le altre concorrenti in primis – oppongono al diritto di chiunque a competere negli sport, indipendentemente dalla propria identità di genere, il limite della regolarità della competizione. Uno studio della Marquette University ha infatti dimostrato che la terapia ormonale sostitutiva non annulla i grossi vantaggi acquisiti nella pubertà vissuta da uomo: ossa più lunghe, organi interni (cuore e polmoni) ed arti (piedi e mani) di dimensioni maggiori.
https://staticfanpage.akamaized.net/...-2-638x425.jpg
È su questo sfondo che Avi Silverberg, un allenatore di powerlifting molto noto, ha deciso di partecipare provocatoriamente ad una competizione di distensione su panca femminile nell'Alberta, in Canada, battendo il record precedentemente detenuto proprio da una donna trans, elemento quest'ultimo che per lui era inaccettabile. Lo ha potuto fare a termini di regolamento.
Silverberg è stato il capo allenatore di powerlifting del Team Canada per oltre un decennio. Un video della competizione Heroes Classic del 2023 a Lethbridge – in cui i presenti lo vedono gareggiare con sorpresa tra le donne – è diventato virale, rinfocolando il dibattito sulla questione. È stato facile capire come la sua partecipazione alla gara fosse una protesta contro la politica di autoidentificazione della Canadian Powerlifting Union. È una linea in base alla quale qualsiasi individuo che si riferisca a se stesso o si identifichi come donna può competere nel powerlifting femminile.
Pertanto, secondo il regolamento della CPU, non sono necessari metodi di transizione o terapie ormonali per dimostrare di essere una donna per partecipare alle competizioni femminili, basta una semplice dichiarazione. Nessuno ha dunque potuto opporsi alla richiesta di Silverberg, che ha partecipato alla gara organizzata dalla CPU identificandosi come una donna.
Il video condiviso dall'Independent Council on Women's Sports, un gruppo di atlete attiviste che si batte per "l'accesso delle donne ad una competizione leale, al rispetto e alla dignità", ha mostrato Silverberg salire sul palco con abiti da uomo convenzionali e folta barba. L'allenatore ha sollevato su panca quasi 160 kg, battendo il precedente record femminile dell'Alberta nella sua categoria di peso di quasi 45 kg. Così facendo, Silverberg ha tolto il primato a Anne Andres, una sollevatrice di pesi trans (in azione qui sotto), che poi è esplosa contro di lui, definendo l'allenatore della squadra canadese un "codardo e intollerante".
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