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Colloqui di lavoro: l'Europa chiede all'Italia trasparenza salariale

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    #61
    Originally posted by doc67 View Post

    parliamo di cose previste da contratto e per legge...se poi uno accetta di fare altro allora non mi si può parlare di stipendi differenti ma di gente che accetta le cose per convenienza come quelli che lavorano in nero
    Originally posted by Andy96 View Post

    Beh se a chi viene assunto come operaio di 5 livello commercio, fanno fare cose da impiegato di terzo e secondo, direi che può tranquillamente parlare col datore o denunciarlo
    Ragazzi, sinceramente: non so che lavori facciate voi, né che aziende frequentiate, ma il lavoro e le mansioni non possono essere così banalizzate, né definite a priori con il dettaglio e la rigidità che presentate qui. E infatti, nella pratica non lo sono.
    Senza contare i lavori che ancora NON sono definiti dai CCNL, a seguito dello sviluppo tecnologico, industriale e sociale.
    E meno male, dico io, perché altrimenti si bloccherebbe tutto!

    Detto questo, Semiramide mi correggerà se sbaglio, ma l'argomento del post è la TRASPARENZA SALARIALE, cioè comunicare chiaramente (almeno al lavoratore) il suo stipendio da subito: dato che (come convenite voi stessi) lo stipendio è fatto da CCNL + superminimo, anche nell'errata ipotesi di avere lavori dettagliatamente, minuziosamente descritti, la sola definizione NON definisce automaticamente lo stipendio finale, perché comunque il datore di lavoro ha (fortunatamente) discrezionalità sul superminimo. Ne consegue che si vuole evitare che il datore di lavoro abusi di questa discrezionalità: far sapere lo stipendio previsto è sicuramente un modo per AIUTARE A non abusarne e LIMITARE le discriminazioni.

    Fine del teatro

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      #62
      Originally posted by doc67 View Post

      HO CAPITO ma ripeto, TU DATORE DI LAVORO dopo che hai visto il CURRICULUM cosa chiedi ?

      non ti ho chiesto cosa la legge ti dice di non chiedere
      Ma secondo te cosa vuoi che chieda? Se la candidata in questione porta l'intimo di Calzedonia o Intimissimi?

      Ci sono mille domande che si possono fare ad un candidato per valutare se può essere un valido elemento e queste esulano dal chiedere informazioni personali. Non è inusuale ad esempio in alcune aziende per citarne solo una particolare anche somministrare dei test di valutazione psico-attitudinale.

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        #63
        Originally posted by Torakiky View Post



        Ragazzi, sinceramente: non so che lavori facciate voi, né che aziende frequentiate, ma il lavoro e le mansioni non possono essere così banalizzate, né definite a priori con il dettaglio e la rigidità che presentate qui. E infatti, nella pratica non lo sono.
        Senza contare i lavori che ancora NON sono definiti dai CCNL, a seguito dello sviluppo tecnologico, industriale e sociale.
        E meno male, dico io, perché altrimenti si bloccherebbe tutto!

        Detto questo, Semiramide mi correggerà se sbaglio, ma l'argomento del post è la TRASPARENZA SALARIALE, cioè comunicare chiaramente (almeno al lavoratore) il suo stipendio da subito: dato che (come convenite voi stessi) lo stipendio è fatto da CCNL + superminimo, anche nell'errata ipotesi di avere lavori dettagliatamente, minuziosamente descritti, la sola definizione NON definisce automaticamente lo stipendio finale, perché comunque il datore di lavoro ha (fortunatamente) discrezionalità sul superminimo. Ne consegue che si vuole evitare che il datore di lavoro abusi di questa discrezionalità: far sapere lo stipendio previsto è sicuramente un modo per AIUTARE A non abusarne e LIMITARE le discriminazioni.

        Fine del teatro
        siamo alla quinta pagina il discorso si è evoluto ed ampliato

        il lavoro e le mansioni sono dettagliate nei contratti nazionali, che come ho detto post prima copriranno oltre il 90% dei lavori...poi se uno per ignoranza, convenienza o paura di ripercussioni, accetta di andare il deroga al contratto, non vuol dire che il contratto non lo prevede

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          #64
          Originally posted by Torakiky View Post



          Ragazzi, sinceramente: non so che lavori facciate voi, né che aziende frequentiate, ma il lavoro e le mansioni non possono essere così banalizzate, né definite a priori con il dettaglio e la rigidità che presentate qui. E infatti, nella pratica non lo sono.
          Senza contare i lavori che ancora NON sono definiti dai CCNL, a seguito dello sviluppo tecnologico, industriale e sociale.
          E meno male, dico io, perché altrimenti si bloccherebbe tutto!

          Detto questo, Semiramide mi correggerà se sbaglio, ma l'argomento del post è la TRASPARENZA SALARIALE, cioè comunicare chiaramente (almeno al lavoratore) il suo stipendio da subito: dato che (come convenite voi stessi) lo stipendio è fatto da CCNL + superminimo, anche nell'errata ipotesi di avere lavori dettagliatamente, minuziosamente descritti, la sola definizione NON definisce automaticamente lo stipendio finale, perché comunque il datore di lavoro ha (fortunatamente) discrezionalità sul superminimo. Ne consegue che si vuole evitare che il datore di lavoro abusi di questa discrezionalità: far sapere lo stipendio previsto è sicuramente un modo per AIUTARE A non abusarne e LIMITARE le discriminazioni.

          Fine del teatro
          Hai centrato PERFETTAMENTE il punto

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            #65
            Originally posted by Semiramide View Post

            Ma secondo te cosa vuoi che chieda? Se la candidata in questione porta l'intimo di Calzedonia o Intimissimi?

            Ci sono mille domande che si possono fare ad un candidato per valutare se può essere un valido elemento e queste esulano dal chiedere informazioni personali. Non è inusuale ad esempio in alcune aziende per citarne solo una particolare anche somministrare dei test di valutazione psico-attitudinale.
            continui ad eludere la domanda, non posso costringerti a rispondere, ma da datore di lavoro io cerco di capire, dopo aver valutato le competenze, chi ho davanti...se uno che ha voglia di lavorare, su cui posso contare e che garanzie mi da, visto che sto assumendo sulla mia azienda.

            ora prova a chiedere a chi qui su DDG ha partita iva e deve fare un colloquio cosa chiede e su che basa ONESTAMENTE la scelta

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              #66
              Originally posted by doc67 View Post

              siamo alla quinta pagina il discorso si è evoluto ed ampliato

              il lavoro e le mansioni sono dettagliate nei contratti nazionali, che come ho detto post prima copriranno oltre il 90% dei lavori...poi se uno per ignoranza, convenienza o paura di ripercussioni, accetta di andare il deroga al contratto, non vuol dire che il contratto non lo prevede
              Sei un dipendente, se posso chiedere?

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                #67
                Originally posted by doc67 View Post

                continui ad eludere la domanda, non posso costringerti a rispondere, ma da datore di lavoro io cerco di capire, dopo aver valutato le competenze, chi ho davanti...se uno che ha voglia di lavorare, su cui posso contare e che garanzie mi da, visto che sto assumendo sulla mia azienda.

                ora prova a chiedere a chi qui su DDG ha partita iva e deve fare un colloquio cosa chiede e su che basa ONESTAMENTE la scelta
                A me sembra che proprio non ci capiamo io e te..... se c'è una persona che non elude mai nessuna argomentazione quella sono io....non capisco cosa tu voglia sentirti dire da me. Se sei un datore di lavoro dovresti sapere cosa chiedere e cosa non chiedere senza fare un interrogatorio a me che non sono nè una tua candidata nè tanto meno una recruiter o un datore di lavoro.

                Mi sembra palesemente ovvio che se stai selezionando un cameriere di ristorante non di certo puoi fargli le stesse domande che faresti ad un project manager di una multinazionale, dunque per quale motivo dovrei farti esempi concreti o elencare come i bambini stupidi che domande farei ad un candidato? Mi sembra che qui si stia rasentando l'assurdo.

                Ad ogni candidato per la tipologia di lavoro a cui si candida si fanno domande diverse.

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                  #68
                  Originally posted by Torakiky View Post

                  Sei un dipendente, se posso chiedere?
                  certo che puoi chiedere l'ho detto 4 volte in questo post

                  sono dipendente e ho partita iva per un secondo lavoro

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                    #69
                    Originally posted by Semiramide View Post

                    A me sembra che proprio non ci capiamo io e te..... se c'è una persona che non elude mai nessuna argomentazione quella sono io....non capisco cosa tu voglia sentirti dire da me. Se sei un datore di lavoro dovresti sapere cosa chiedere e cosa non chiedere senza fare un interrogatorio a me che non sono nè una tua candidata nè tanto meno una recruiter o un datore di lavoro.

                    Mi sembra palesemente ovvio che se stai selezionando un cameriere di ristorante non di certo puoi fargli le stesse domande che faresti ad un project manager di una multinazionale, dunque per quale motivo dovrei farti esempi concreti o elencare come i bambini stupidi che domande farei ad un candidato? Mi sembra che qui si stia rasentando l'assurdo.

                    Ad ogni candidato per la tipologia di lavoro a cui si candida si fanno domande diverse.
                    stai calma inn anzitutto che stiamo dialogando tranquillamente

                    che non ci capiamo mi pare evidente visto che se ti faccio una domanda mi rispondi ad altro

                    non ti ho fatto nessun interrogatorio era una banale domanda fatta 3 volte, non vuoi rispondere?sticazzi non mi offendo cercavo di portare avanti un discorso e cercavo di far capire il mio punto di vista con un esempio semplice dopo la tua eventuale risposta che non c'è stata...il colloquio dopo aver espletato la parte delle competenze curriculari sono discorsivi sia con il manager che con il lavapiatti, ma non entro nel dettaglio pensala come vuoi, chiudo il discorso ripetendo che le tabelle esistono e te ne ho fatto un esempio dove sono presenti anche i quadri che dicevi non ci fossero...mi fermo qui che altrimenti un post dove c'era un confronto di idee si trasforma in una discussione se si hanno le palle girate

                    saluti

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                      #70
                      LE DOMANDE VIETATE DALLA LEGGE: COSA NON SI CHIEDE DURANTE UN COLLOQUIO DI LAVORO


                      Tutti sanno quali sono le domande ricorrenti durante un colloquio di lavoro ma pochi, invece, sanno quali sono le domande che non vanno fatte, quelle assolutamente vietate dalla legge.
                      Parliamo delle domande discriminatorie, quesiti ai quali vengono sottoposti alcuni candidati, la cui risposta, talvolta, determina la scelta. Durante il colloquio di lavoro c’è bisogno di tutelare e non violare la privacy del candidato. Discriminazioni per motivi di religione, convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale, genere, riferimenti allo stato matrimoniale, di famiglia o di gravidanza e allo stato di salute fisica o psicologica.
                      Sei fidanzata/o? Sei sposata/o? Hai figli? Vorreste averne?


                      L’articolo 27 del Codice delle Pari Opportunità tra uomo e donna – Dlgs 198/2006 non lascia spazio a dubbi: durante un colloquio di lavoro non si possono mai chiedere informazioni sul proprio stato matrimoniale, sulla presenza o meno di figli in famiglia, sulla volontà di averne. Ma il Codice delle Pari Opportunità non è l’unico decreto di legge che vieta le discriminazioni.
                      Di che partito sei? Sei religiosa/o? Di che nazionalità sei?


                      Anche il Dlgs 215/2003 – Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica – vieta di chiedere durante un colloquio di lavoro informazioni sull’ideologia politica, sulla fede religiosa e sulla nazionalità del candidato, per evitare, appunto, che tra gli elementi di valutazione rientrino fattori legati a provenienza e etnia. A tal proposito anche lo Statuto del Lavoratori vieta chiaramente “al datore di lavoro, ai fini dell’assunzione, come nel corso dello svolgimento del rapporto di lavoro, di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”.
                      Disabilità, età, orientamento sessuale, stato di salute fisica e psicologica


                      Il Dlgs 216/2003, invece, mira a garantire la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro e vieta espressamente le discriminazioni per motivi di religione, convinzioni personali, disabilità, età e orientamento sessuale. Mentre Dlgs 276/03 protegge contro le discriminazioni legate allo stato di salute fisica e psicologica del candidato.

                      Rispettare i decreti e rispettare le persone. Non disattendere le leggi sarebbe già un importante passo per porre fine alle discriminazioni esistenti nel mondo del lavoro.
                      giusto per aggiungere qualcosa che può essere discriminatorio

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                        #71
                        Originally posted by doc67 View Post

                        stai calma inn anzitutto che stiamo dialogando tranquillamente

                        che non ci capiamo mi pare evidente visto che se ti faccio una domanda mi rispondi ad altro

                        non ti ho fatto nessun interrogatorio era una banale domanda fatta 3 volte, non vuoi rispondere?sticazzi non mi offendo cercavo di portare avanti un discorso e cercavo di far capire il mio punto di vista con un esempio semplice dopo la tua eventuale risposta che non c'è stata...il colloquio dopo aver espletato la parte delle competenze curriculari sono discorsivi sia con il manager che con il lavapiatti, ma non entro nel dettaglio pensala come vuoi, chiudo il discorso ripetendo che le tabelle esistono e te ne ho fatto un esempio dove sono presenti anche i quadri che dicevi non ci fossero...mi fermo qui che altrimenti un post dove c'era un confronto di idee si trasforma in una discussione se si hanno le palle girate

                        saluti
                        Onestamente, non sono alterata e non capisco da dove tu tragga questa evidenza o percezione, nessuno ha detto che non voglio rispondere, ma non capisco a COSA dovrei rispondere è questo il punto. Dopo averti detto che non farei domande personali perchè vietate dalla legge, mi sembra ovvio come ho scritto che farei altre tipologie di domande anche in base alla candidatura ed alla azienda. Ogni recruiter ed ogni datore di lavoro sa quali domande fare per cercare di capire se il candidato per quel poco che può valutarlo in sede di colloquio, è il candidato giusto per lui.

                        Chiedere ad una donna se vorrà sposarsi e avere figli non è un metodo per valutare se il candidato è lavativo o meno. Esistono anche i lavativi uomini e a quelli non puoi chiedere se andranno in maternità. Dunque che domande faresti per capire se sono lavativi? Tra il serio e il faceto gli si chiede se hanno voglia di lavorare 7/7 per vedere come reagiscono?
                        Tra l'altro, non ho affermato che non ci sono i quadri nei contratti collettivi, ma è fuori dubbio che essi sono più soggetti ad una contrattazione dello stipendio rispetto ad una figura base.

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                          #72
                          Originally posted by omarMT01 View Post

                          giusto per aggiungere qualcosa che può essere discriminatorio
                          mi salta all'occhio la questione della disabilità che non può essere chiesta...ma poi ci sono le categorie protette che prevedono delle agevolazioni se le assumi oltre che degli obblighi di assunzione, e penso anche alla visita medica pre assunzione

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                          • Font Size
                            #73
                            Originally posted by doc67 View Post

                            mi salta all'occhio la questione della disabilità che non può essere chiesta...ma poi ci sono le categorie protette che prevedono delle agevolazioni se le assumi oltre che degli obblighi di assunzione, e penso anche alla visita medica pre assunzione
                            anche....nel senso che assumere un disabile senza sapere "di cosa si tratta" può essere deleterio più di assumere una ragazza in cinta a tua insaputa, cioè se a uno gli manca una mano (o cose fisiche evidenti) immagini già i suoi limiti e valuti se può andare bene o meno, però ne tieni considerazione, se uno è fortemente diabetico non è assolutamente un problema, ma esistono patologie che possono creare problemi di assenze ripetute e prolungate e se tu assumi perché hai bisogno non vuoi uno che sta a casa....

                            Personalmente non sottovaluterei neanche la questione religiosa, se assumi un mussulmano "ortodosso" potrebbe dare dei problemi di gestione (orari di preghiera, osservanza delle feste e dei riti)...soprattutto se, magari, tu sei ebreo e neanche lui lo sa perché queste cose non si chiedono.
                            Non lo dico a caso, un conoscente vicino di casa, persona estremamente gentile, muratore in proprio, un giorno infrasettimanale mi vede a casa e mi chiede se sto bene, gli ho risposto che ero a casa perché lavoro per degli ebrei e quello era un giorno di festa quindi azienda chiusa, quando ha saputo che lavoro per degli ebrei ha creato un distacco, ho notato una reazione quando glie l'ho detto (non sapevo fosse mussulmano ma glie l'avrei detto lo stesso)...non conosco niente di loro e non voglio sapere niente che li riguarda...

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                            • Font Size
                              #74
                              sempre riguardo a cosa si può chiedere, anche riguardo la privacy, una collega mi porta un foglietto per visita ginecologica effettuata in consultorio, mi riferisce che è in cinta, prendo atto, giustifico l'assenza come visita per gravidanza e metto via. Dopo qualche tempo si ripete, bene. Una mattina il marito mi chiama, lavora anche lui da noi, e mi dice che sta portando la moglie in ospedale per partorire...allora gli chiedo perché non avevano dato il certificato che autorizza il lavoro nell'ottavo mese e lui mi risponde che non sa e dovevo chiederglielo...ma mica sapevo la data presunta, non me l'anno comunicata, come faccio io a tenere il conto se non posso chiedere?

                              e grazie a D-o è andato tutto bene perché se questa avesse avuto problemi saremmo andati nei casini
                              Le leggi per evitare abusi da una parte esagerano dall'altra
                              Last edited by omarMT01; 14-04-23, 15:55.

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                              • Font Size
                                #75
                                Originally posted by Semiramide View Post
                                Con la nuova direttiva europea i datori di lavoro saranno obbligati a informare subito i candidati su effettiva mansione e stipendio. Lotta senza quartiere alle differenze salariali fra uomini e donne.


                                Una piccola grande rivoluzione investirà presto il mercato del lavoro. L’obiettivo è duplice: introdurre trasparenza salariale e porre fine al cosiddetto gender gap pay. Stop dunque ai colloqui in cui l’azienda passa ai raggi X la vita del candidato, ma omette di fornire informazioni in merito allo stipendio offerto.
                                Trasparenza salariale e lotta al gender gap


                                La paga dovrà obbligatoriamente venire espressa in sede di colloquio o addirittura prima, nel testo dell’annuncio pubblicato. E non solo: a lavoratori e lavoratrici, a parità di mansione, dovranno essere garantiti gli stessi salari. Lo stabilisce la direttiva europea su parità salariale e trasparenza, approvata a grande maggioranza dal Parlamento di Strasburgo. Entro i prossimi tre anni la direttiva dovrà essere recepita dalla legislazione di tutti i 27 Stati membri dell’Unione.

                                Oggi è quasi impossibile trovare un annuncio di lavoro che indichi con esattezza la RAL (Retribuzione Annua Lorda) offerta per la posizione in oggetto. Alcuni datori di lavoro poi hanno l’abitudine di indicare nei loro annunci dei range retributivi eccessivamente elastici e per nulla indicativi, ad esempio da 400 a 800 euro per uno stage, da 1.200 a 1.500 euro per una posizione a tempo determinato e così via…

                                Sul web, oltre ai classici consigli su come affrontare un colloquio di lavoro individuale,o anche un colloquio di gruppo, abbondano anche sedicenti guru delle risorse umane che spesso suggeriscono al candidato di non chiedere informazioni in merito al salario perché ciò potrebbe farlo apparire venale o più interessato al denaro che alla condivisione della vision aziendale.

                                Con la nuova direttiva saranno considerate carta straccia eventuali clausole di segretezza salariale firmate fra azienda e lavoratore. L’Ue obbligherà anche a indicare, nell’annuncio o durante il colloquio di lavoro, quale sarà l’effettiva mansione che il candidato andrà a ricoprire. Agli addetti alle risorse umane sarà inoltre proibito chiedere ai candidati informazioni sulle retribuzioni percepite in lavori precedenti. Ciò servirà a evitare che le aziende facciano offerte al ribasso a chi provenga da salari modesti.
                                Trasparenza su stipendi e aumenti salariali


                                Le donne sono tradizionalmente i soggetti deboli del mercato del lavoro. Già
                                in sede di colloquio una donna può sentirsi rivolgere domande che a un uomo non verrebbero mai fatte.

                                Entro i prossimi tre anni le aziende con più di 100 dipendenti saranno obbligate a riferire ai dipendenti situazioni in cui, senza giustificazioni, si vengano a creare disparità salariali che superino il 5%. E saranno di conseguenza obbligate a correggerle.

                                Ai dipendenti sarà permesso di accedere a dati aggregati per genere sulle retribuzioni e potranno conoscere i criteri utilizzati per la definizione degli stipendi e degli aumenti. Stipendi e aumenti che dovranno naturalmente essere neutrali, cioè non influenzati dal genere.
                                Europa e gender gap


                                La direttiva, proposta dalla Commissione europea, è stata approvata dal Parlamento di Strasburgo lo scorso 30 marzo con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astenuti. Oltre a introdurre maggiore trasparenza, l’Europa punta così ad eliminare definitivamente il gender pay gap.

                                Nel 2021 l’Eurostat ha stimato un divario medio del 13% fra le paghe delle lavoratrici rispetto alle paghe dei lavoratori, a parità di carriera. Media che registra picchi in alcuni paesi, come l’Estonia dove il divario si attesta al 20,5%. A fine carriera tale gap si ripercuote inevitabilmente anche sui trattamenti pensionistici

                                notizia da: quifinanza.it
                                Se può interessare, anche per stemperare un pò il clima, oggi pomeriggio ho effettuato un simil-colloquio di lavoro ad una simil-candidata e sono stato anche molto chiaro sul trattamento economico, OVVIAMENTE identico a qualunque altro soggetto di sesso maschile che si fosse presentato e che avessi ritenuto idoneo: Stipendio ZERO. Lunedì mattina comincia e vedremo come andrà

                                P.S.: ovviamente sono stato ironico ma quanto scritto corrisponde più o meno alla realtà. Perché non parliamo di una lavoratrice dipendente ma di una praticante

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