Il 29 dicembre 2013, Michael Schumacher fu protagonista di un drammatico incidente sugli sci. Forse non molti sanno che in realtà lui quel giorno non voleva andare a sciare, poiché riteneva quella pista poco sicura dato che la neve non era nelle condizioni ideali per sciare e avrebbe preferito andare a Dubai a fare paracadutismo. Questo aneddoto è stato detto proprio dalla moglie Corinna, nel docu-film “Schumacher” che Netflix ha dedicato al sette volte campione del mondo.
Alla fine però, la famiglia Schumacher decise di andare a sciare e purtroppo, una roccia nascosta sotto il manto nevoso, provocò la rovinosa caduta del Campione che gli causò seri danni cerebrali.
Dopo nove anni, si sa veramente poco sulle condizioni di “Schumi”. La famiglia giustamente vuole proteggere la sua privacy da sciacalli in cerca di scoop e foto da pubblicare. Nel frattempo, il figlio Mick ha vinto il Campionato in Formula 2 e ha fatto due stagioni in Formula 1 al volante della Haas. Dalla scorsa settimana, è entrato a far parte della Mercedes (proprio come il papà), nel ruolo di pilota di riserva. Chissà se Michael in qualche modo ha potuto vedere gareggiare il figlio, chissà quanti consigli preziosi avrebbe potuto raccogliere Mick da quel padre straordinario che ha fatto la storia della Formula 1.
Intervistato da Netflix, proprio riferendosi a questo, Mick ha dichiarato:
“Essendo arrivato in Formula 1 anche io, avremmo tante cose di cui parlare. Questo pensiero mi rimane in testa la maggior parte del tempo, perché se fosse possibile sarebbe bellissimo. Rinuncerei a tutto per poterlo fare”.
Nonostante questo silenzio che dura da nove anni a fare rumore continuano ad essere i grandi attestati di stima e affetto da parte dei tifosi di tutto il mondo che non hanno dimenticato le imprese e le emozioni che Michael Schumacher ha regalato in pista e che hanno avvicinato tantissime generazioni alla Formula 1.
Se oggi sono qui a scrivere questo articolo e a parlare di Formula 1, lo devo proprio a lui.
da f1granprix
Alla fine però, la famiglia Schumacher decise di andare a sciare e purtroppo, una roccia nascosta sotto il manto nevoso, provocò la rovinosa caduta del Campione che gli causò seri danni cerebrali.
Dopo nove anni, si sa veramente poco sulle condizioni di “Schumi”. La famiglia giustamente vuole proteggere la sua privacy da sciacalli in cerca di scoop e foto da pubblicare. Nel frattempo, il figlio Mick ha vinto il Campionato in Formula 2 e ha fatto due stagioni in Formula 1 al volante della Haas. Dalla scorsa settimana, è entrato a far parte della Mercedes (proprio come il papà), nel ruolo di pilota di riserva. Chissà se Michael in qualche modo ha potuto vedere gareggiare il figlio, chissà quanti consigli preziosi avrebbe potuto raccogliere Mick da quel padre straordinario che ha fatto la storia della Formula 1.
Intervistato da Netflix, proprio riferendosi a questo, Mick ha dichiarato:
“Essendo arrivato in Formula 1 anche io, avremmo tante cose di cui parlare. Questo pensiero mi rimane in testa la maggior parte del tempo, perché se fosse possibile sarebbe bellissimo. Rinuncerei a tutto per poterlo fare”.
Nonostante questo silenzio che dura da nove anni a fare rumore continuano ad essere i grandi attestati di stima e affetto da parte dei tifosi di tutto il mondo che non hanno dimenticato le imprese e le emozioni che Michael Schumacher ha regalato in pista e che hanno avvicinato tantissime generazioni alla Formula 1.
Se oggi sono qui a scrivere questo articolo e a parlare di Formula 1, lo devo proprio a lui.
da f1granprix
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