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Vita da escort con WhatsApp: «Tanti ventenni ai quali il sesso fa un po’ paura»
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostMa alla fine è sotto processo sta puttana ? La agenzia delle entrate si è messa in moto per pignoramenti, multe o quant'altro ?
Oppure rimane impunita ?
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Originally posted by Lele-R1-Crash View PostIn pratica dalla "massa" lei non è ritenuta una evasore ? Cis i accanisce solo con le azienda ma non con le tr0ie ?
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Originally posted by Semiramide View Post
Se le sex workers pagassero quanto dovuto al fisco ci sarebbe un significativo movimento vrtuoso nelle tasche dello Stato, considerato che avevo letto un articolo dove l'Istat affermava che nel 2018 gli italiani avevano speso 4,7 miliardi in prostituzione... adesso che siamo nel 2022 non stento a credere che la cifra sia anche aumentata....
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Cheppalle con ste tasse e ste multe
Basta farsi fare la Fattura come Traduttrice…
O meglio … Esperta in Lingue
PS: Cmq loro sono Multinazionali … bisognerebbe prima far pagare questa categoria
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Originally posted by Semiramide View Post
Se le sex workers pagassero quanto dovuto al fisco ci sarebbe un significativo movimento vrtuoso nelle tasche dello Stato, considerato che avevo letto un articolo dove l'Istat affermava che nel 2018 gli italiani avevano speso 4,7 miliardi in prostituzione... adesso che siamo nel 2022 non stento a credere che la cifra sia anche aumentata....
Se un imprenditore si mette a beffarsi della legge cosi viene spennato fino al midollo ... queste fanno total black e nessun cittadino si indigna ???
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Originally posted by Mr.Molla View PostCheppalle con ste tasse e ste multe
Basta farsi fare la Fattura come Traduttrice…
O meglio … Esperta in Lingue
PS: Cmq loro sono Multinazionali … bisognerebbe prima far pagare questa categoria
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Originally posted by luciocabrio View Post
tra i programmi c'era far pagare le tasse a loro e tassare la chiesa (cosa buona e giusta)
Noi come sempre, attendiamo fiduciosi.... ma si sa che c'è un proverbio che dice :
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I proventi della prostituzione sono redditi imponibili?
I proventi ottenuti da chi svolge attività di prostituzione sono redditi imponibili ai fini Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’unica incertezza riguarda la categoria di inquadramento: per alcuni si tratterebbe di redditi di lavoro autonomo, altri li riconducono ai «redditi diversi».
A fare la differenza è l’occasionalità, o l’abitualità, delle prestazioni di meretricio:- se l’attività è abituale, è preferibile l’inserimento tra i redditi di lavoro autonomo(e, in tal caso, il reddito imponibile è dato dalla differenza tra i compensi ricevuti e le spese sostenute per l’esercizio dell’attività, che possono essere dedotte);
- se la prostituzione viene esercitata in modo occasionale, cioè sporadicamente, i proventi costituiscono redditi diversi, e rientrano nella categoria residuale per le voci non specificamente previste, ma restano comunque imponibili a tutti gli effetti, in quanto contribuiscono a formare il reddito complessivo del contribuente.
La giurisprudenza afferma costantemente che i proventi della prostituzione sono tassabili in quanto generano un reddito imponibile che è sempre soggetto ad Irpef. Una recente sentenza della Commissione tributaria regionale della Liguria , basandosi sull’orientamento espresso dalla Corte di Cassazione , ha affermato che i proventi della prostituzione devono rientrare tra i redditi diversi, ma se l’attività è svolta in modo abituale è applicabile anche l’Iva sui compensi derivanti dall’esercizio di «arti e professioni».
Pertanto, chi esercita una qualsiasi forma di prostituzione è tenuto a presentare ladichiarazione dei redditi annuale, riportando tra i redditi diversi le somme percepite durante l’anno d’imposta considerato, che saranno imponibili e sconteranno l’Irpef in base alle consuete aliquote progressive previste per i vari scaglioni di reddito.
Redditi da prostituzione: come avviene l’accertamento fiscale?
Chi svolge attività di prostituzione è soggetto ad accertamento fiscale, come qualsiasi altro contribuente che produce redditi imponibili di qualsiasi tipo. L’accertamento può essere condotto con tutte le metodologie disponibili, compreso il redditometro, la ricostruzione sintetica e induttiva dei guadagni e l’analisi della movimentazione bancaria.
Nella vicenda decisa dalla Commissione tributaria ligure, l’accertamento fiscale era scattato da una verifica della Guardia di Finanza, che aveva riscontrato numerose operazioni sul conto corrente di una prostituta che non trovavano alcun riscontro nelle dichiarazioni dei redditi presentate.
Inoltre, essa aveva un tenore di vita elevato e un patrimonio immobiliare cospicuo, ed effettuava spesso rimesse in denaro ai suoi parenti all’estero. Inevitabile, quindi, la ricostruzione dei redditi imponibili sottratti a tassazione Irpef; però, siccome l’attività era svolta in forma occasionale, è stata esclusa l’applicazione dell’Iva.
notizia da: laleggepertutti.it
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