Non esiste rifugio dall’aumento dei prezzi dell’energia. Solitamente il costo tende ad “agganciarsi” a quello della fonte più cara. E l’ondata di rincari sta così interessando anche il pellet, composto ottenuto dagli scarti di lavorazioni del legno, utilizzato da imprese e famiglie in apposite caldaie. Più economico ma anche più inquinante rispetto all’alimentazione a metano, soprattutto in termini di emissioni di polveri sottili. Sta di fatto che il prezzo del pallet nell’ultimo anno risulta raddoppiato, un sacco da 15 kg si pagava meno di 5 euro, ora è intorno ai 10. In Italia sono oltre 2 milioni le famiglie che fanno ricorso a questo tipo di combustibile di cui nel nostro paese si consumano 3,4 milioni di tonnellate l’anno. I picchi si registrano in Calabria e Sardegna dove il 40% delle famiglie usano legno e pellet per il riscaldamento. In generale una passione italiana visto che il paese è quello con il numero più alto di impianti di questo tipo e che il 70% delle caldaie a pellet vendute in Europa è fabbricato nel nostro paese.
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