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Bimba di 18 mesi abbandonata sola 6 giorni a casa MORTA
ma cosa vuoi chiedere a una che se ne va in giro per 1 settimana e lascia a casa la bambina di 1 anno da sola?
Padre sconosciuto ... ex marito che abita nello stesso palazzo ... immaginatevi la situazione...
l'unica consolazione (per noi, non per la bambina) è che in fondo cose così orribili da noi capitano raramente, e per questo finiscono sui giornali ... mi immagino negli Usa quante cose come queste capitano, con la situazione sociale che hanno in certe zone.
Alessia Pifferi non ha avuto scrupoli nel lasciare a casa da sola per più di 6 giorni la figlia Diana, di un anno e mezzo, per portare avanti le sue relazioni e divertirsi, ben sapendo che poteva morire di stenti.
Per questo motivo il pm di Milano Francesco De Tommasi ha contestato alla donna, accusata di omicidio volontario, l'aggravante dei futili motivi oltre a quella della premeditazione. Il magistrato ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere perché ritiene che la 37enne sia una persona pericolosa e che sussista il pericolo di reiterazione del reato.
La madre della bimba: "Sapevo che poteva andare così" -
La piccola Diana è morta, secondo i primi accertamenti in attesa dell'autopsia, "per stenti e mancanza del necessario accudimento". La Pifferi, durante l'interrogatorio nella notte tra mercoledì e giovedì, non ha mai pianto, né perso il controllo ed è apparsa lucida nella ricostruzione dei fatti. "Sapevo che poteva andare cosi'", avrebbe detto davanti al pm, rimanendo, però, in silenzio di fronte ad alcune domande sul suo comportamento. Nel pomeriggio di venerdì la donna sarà interrogata dal gip di Milano Fabrizio Filice, nel carcere di San Vittore.
La ricostruzione -
Secondo le indagini, nel tardo pomeriggio del 14 luglio, Pifferi avrebbe lavato e cambiato la piccola e le avrebbe lasciato nel lettino da camping un biberon con del latte. Dopo sarebbe andata a Leffe, in provincia di Bergamo, per raggiungere il suo attuale compagno (non il padre della bimba, ndr), al quale avrebbe detto che Diana era al mare con sua sorella. È rientrata a casa mercoledì mattina e ha trovato la figlia morta. Gli investigatori hanno sequestrato nell'abitazione una boccetta mezza vuota di En, un potente tranquillante, e il sospetto è che la madre potrebbe averlo fatto assumere alla
bambina sia quando l'ha abbandonata che in altre occasioni. Non era la prima volta, tra l'altro, che la lasciava sola per qualche giorno.
Alessia Pifferi "si fingeva psicologa infantile"
- Alessia Pifferi raccontava agli abitanti di Leffe "di essere una psicologa infantile e di saperci fare con i bambini". Lo riporta l'Eco di Bergamo. È lì, in casa, che la donna il 29 gennaio 2021 aveva dato alla luce Diana. Una gravidanza, raccontava la 37enne, di cui non si era accorta fino all'ultimo. E spesso, raccontano nel paese, si vedeva in giro con il passeggino. Lo scorso anno aveva detto, mentendo, che la madre era morta di Covid. "Mi aveva detto che doveva andare in gita con il compagno - ha riferito al quotidiano una negoziante - e che la figlia gliel'avrebbe tenuta la mamma, ma che poi era saltato tutto perché la madre si era ammalata di Covid e, alla fine, era pure morta. 'Devo andare in Calabria per i funerali', aveva raccontato".
da tgcom24
La mamma della piccola Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti in casa a Milano dove era stata abbandonata per più di 6 giorni, potrebbe aver agito perché considerava la piccola un ostacolo alle sue relazioni con gli uomini.
Lo scrive il pm, descrivendo la donna,Alessia Pifferi , come "capace di commettere qualunque atrocità pur di assecondare i propri bisogni personali, legati alla necessità di intrattenere, a qualunque costo, relazione sentimentali e amorose con gli uomini". Proprio negli attimi in cui la figlia moriva, la donna è stata vista a una sagra a Leffe, nella Bergamasca, in compagnia dell'attuale compagno.
Le bugie raccontate ad amici e conoscenti -
Alessia Pifferi, 37 anni, è ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato anche da premeditazione e futili motivi per una vicenda sconvolgente, che sembra fuori da ogni logica. Dalle varie testimonianze raccolte nell'inchiesta della Squadra mobile emerge anche la descrizione di una persona che viveva raccontando tante "bugie".
Il compagno "all'oscuro di tutto" -
Quelle che avrebbe detto al compagno, che ha raggiunto a Leffe (Bergamo) la sera del 14 luglio lasciando la piccola nel lettino della casa di via Parea, quando gli ha spiegato che Diana era al mare con la sorella. "Ero all'oscuro di tutto", ha detto l'uomo, distrutto, davanti agli investigatori. I due sono stati visti insieme alla sagra Leffestate, proprio negli attimi in cui a Milano la bimba moriva di stenti. Chi li ha incontrati ha riferito che la donna appariva felice.
La nonna: "Non cercava lavoro, mi parlava di diversi uomini" -
Dalle carte emerge che la mamma viveva la bimba come un "peso", un "ostacolo" che le impediva di viversi la sua libertà. Davanti agli investigatori, secondo quanto riporta il quotidiano La Stampa, la nonna della piccola ha parlato di una "vita libertina" iniziata quando lei si "è separata dal marito", fatta di "diversi uomini dei quali mi parlava quando ci sentivamo al telefono". Una situazione che preoccupava la nonna di Diana, "perché Alessia non si impegnava neanche a trovare un lavoro per il suo sostentamento".
Le entrate sospette e gli accertamenti sulle chat -
Anche agli inquirenti Alessia Pifferi ha spiegato di essere "disoccupata", ma indagando si è scoperto che aveva entrate con cui riusciva a mantenersi, e proprio su questo aspetto, con l'analisi di chat sequestrate nel suo telefono, la procura sta facendo approfondimenti, a partire anche da quelle frequentazioni di uomini conosciuti sui social.
da tgcom24
Cioè... più si va avanti... e più vengono fuori cose INCREDIBILI...
Si fa di ora in ora più nitido il quadro della situazione che ha portato alla morte della piccola Diana, la bimba di 18 mesi abbandonata in casa a Milano per una settimana, uccisa dalla fame e dalla sete.
A fornire i pezzi mancanti, oltre alle deposizioni della mamma Alessia Pifferi davanti agli inquirenti, sono i racconti degli amici e dei vicini di casa. Di chi le vedeva al parco. "La mamma la riprendeva in modo brusco appena lei provava ad avvicinarsi agli altri bambini", racconta una donna nella piazzetta del quartiere Ponte Lambro, dove vivevano nella casa della nonna.
"Diana era intimorita da sua mamma" -
La piccola Diana viene raccontata come una bimba gracile, fragile, che si muoveva a fatica. Quanto lei si agitava, la mamma reagiva in modo deciso. "E lei subito si fermava, era come intimorita", continua il racconto al Corriere della Sera.
Il battesimo mai celebrato, organizzato solo per ricevere regali -
Un'amica di famiglia ricorda la festa organizzata per il battesimo di Diana. La mamma Alessia si era prodigata nel far girare la voce. Ma il battesimo non è mai stato celebrato. E' stata solo l'occasione per ricevere qualche regalo, una busta con un po' di denaro. Tutta una bugia, una delle tante raccontate da Alessia emerse negli interrogatori degli ultimi giorni.
Il ricovero in ospedale mentre la mamma era a Montecarlo -
Resta ora il dolore di nonna Maria, la mamma di Alessia, che su Facebook, riporta Il Giorno, si lascia andare a un grido di disperazione. "Grazie a tutti... mia figlia è un mostro", risponde a chi le fa le condoglianze. C'era proprio la nonna ad accudirla quando, un paio di mesi dopo la nascita, la piccola Diana fu ricoverata in ospedale con la febbre altissima. La mamma era a Montecarlo con il compagno in vacanza. Solo poche settimane prima l'aveva partorita nel bagno della casa dell'uomo, nella Bergamasca, senza però mai svelare l'identità del papà della bambina. Un segreto che Alessia si ostina a non rivelare.
da tgcom24
Alessia Pifferi, che si trova in carcere per aver abbandonato la figlia Diana, di 18 mesi, morta di stenti in casa a Milano, "ha detto che le manca la bambina e ha chiesto di poter andare ai suoi funerali".
Lo rivela l'avvocato della 37enne, al quale è apparsa "confusa, smarrita, poco lucida". Si sente "sola" e dice che nemmeno sua madre l'aiuta e né si fa sentire. Su una cosa però è ferma. "Ha escluso di aver mai preso le gocce di tranquillante'En'", trovate dalla polizia nel suo appartamento e di averle mai fatte prendere alla figlia". Intanto, Maria, la nonna di Diana, dopo aver appellato sua figlia Alessia come "mostro" ha ribadito di aver chiuso con lei. "Per me non esiste più ".
L'avvocato: "Alessia Pifferi smarrita e confusa" -
"Adesso piange per la figlia ma è confusa, smarrita e non riesce a spiegarsi ne' a spiegare quello che è successo", spiega l'avvocato Marchignoli che assiste Alessia Pifferi. "Ci ha chiesto di poter andare al funerale della figlia - aggiunge il legale - non rendendosi conto che non potrà partecipare". Il pm Francesco De Tommasi, infatti, ha disposto il dissequestro della salma della bambina, dopo l'autopsia eseguita mercoledì. Le esequie avranno luogo nei prossimi giorni. Il Comune di Milano si è offerto di provvedere alle spese e il sindaco Beppe Sala parteciperà ai funerali.
La donna: "Non ho dato le gocce di tranquillante a mia figlia" -
Nel frattempo, con i suoi avvocati, Alessia Pifferi ha ripercorso tutta la settimana passata con il compagno fuori Milano. "A noi non è parsa lucida", sottolinea l'avvocato Marchignoli. "Su una cosa è stata fermissima. Ha escluso di aver mai preso le gocce di tranquillante 'En'", trovate dalla polizia nel suo appartamento e di averle mai fatte prendere alla figlia - chiarisce il legale -. Il flaconcino è stato trovato sopra il microonde in cucina, dove la bambina non poteva in ogni caso arrivare da sola". Alessia Pifferi ha detto che a prendere quel farmaco a base di benzodiazepine era stato un uomo che aveva frequentato per qualche tempo, senza però indicarne il nome. Adesso gli investigatori lo hanno individuato e dalla sua versione potranno emergere elementi utili per le indagini.
Chiesta perizia neuriscentifica e psichiatrica per la 37enne
- I difensori della donna hanno chiesto di effettuare "una perizia neuriscentifica e psichiatrica" sulla loro assistita. "A breve comincerà un lavoro - ha spiegato l'avvocato Marchignoli - per capire il percorso mentale che ha potuto portare la madre a lasciare la figlia sola in casa per cosi' tanto tempo". Parlando con i suoi legali, la 37enne ha detto "di aver praticato il massaggio cardiaco alla figlia" e di aver fatto il possibile per tentare di salvarla. Nel corso del colloquio in carcere, ai legali ha chiesto a più riprese "un fiocco per capelli".
Il dolore e la rabbia della nonna -
"Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano". Sono le parole di Maria, la nonna di Diana, riportate da Il Giorno. "Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile". La donna nei giorni scorsi ha definito sua figlia Alessia "mostro", su Facebook. "Ho scritto quella parola in un momento di rabbia", dice ribadendo però di voler chiudere i rapporti. "Non voglio più saperne di lei: per me non esiste più".
da tgcom24
Alessia Pifferi è stata condannata all'ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022.
Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano. La difesa aveva chiesto l'assoluzione, sostenendo che la donna non avesse intenzione di uccidere la piccola: "Fu abbandono di minore". All'arringa del legale della donna, Alessia Pontenani, aveva replicato il pm Francesco De Tomasi, chiedendo l'ergastolo.
Pm: "Per Pifferi sentenza giusta, ha recitato una parte"
"È una sentenza giusta, la prima tappa per l'accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima". Così il pubblico ministero Francesco De Tommasi, dopo la lettura della sentenza. "Ho visto una donna che ha recitato una parte, mi aspettavo l'ergastolo", ha aggiunto.
La mamma di Alessia Pifferi: "Dolore atroce ma deve pagare"
"È un dolore atroce. Si è dimenticata di essere una madre. Ora non riuscirei a dire nulla. Deve pagare per quel che ha fatto. Se si fosse pentita e avesse chiesto scusa, ma non l'ha fatto", ha detto Maria, la mamma di Alessia Pifferi.
da tgcom24
Alessia Pifferi è stata condannata all'ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata a casa da sola per 6 giorni nel luglio del 2022.
Lo ha deciso la Corte di Assise di Milano. La difesa aveva chiesto l'assoluzione, sostenendo che la donna non avesse intenzione di uccidere la piccola: "Fu abbandono di minore". All'arringa del legale della donna, Alessia Pontenani, aveva replicato il pm Francesco De Tomasi, chiedendo l'ergastolo.
Pm: "Per Pifferi sentenza giusta, ha recitato una parte"
"È una sentenza giusta, la prima tappa per l'accertamento della verità. Ci ho creduto sempre e con questo verdetto hanno riportato al centro del processo la vittima". Così il pubblico ministero Francesco De Tommasi, dopo la lettura della sentenza. "Ho visto una donna che ha recitato una parte, mi aspettavo l'ergastolo", ha aggiunto.
La mamma di Alessia Pifferi: "Dolore atroce ma deve pagare"
"È un dolore atroce. Si è dimenticata di essere una madre. Ora non riuscirei a dire nulla. Deve pagare per quel che ha fatto. Se si fosse pentita e avesse chiesto scusa, ma non l'ha fatto", ha detto Maria, la mamma di Alessia Pifferi.
da tgcom24
Ora speriamo in una Sentenza d'appello che confermi questa di primo Grado, però...
spiace solo che sta sciagurata tocca mantenerla noi.
Ma il signore quando manda le cicogne in giro...ci guarda dove le indirizza?no perchè ziommerda dove mi giro c'è chi tribola e meriterebbe magari di averne almeno uno...e chi pare na scrofa che sverna di continuo e se ne sbatte
Ergastolo.... Buahahah
10 anni massimo e questa è fuori con formule varie sconto buona condotta lavoro esterno con rientro serale affidamento alla cooperativa pincopallo per il reinserimento sticazzi e magari pure una candidatura mecojoni a qualche parlamento perchè in carcere l'hanno menata le guardie e pure le detenute, la tortura la tortura porella la tortura...
sempre che non la assolvano in appello perché il fatto non sussiste, e mica l'ha ammazzata con le manine sue, quelle erano impegnate a maneggiare cazzi come poteva uccidere?
Bah.....sto leggermente 'ncazzato, se vede?
Ergastolo.... Buahahah
10 anni massimo e questa è fuori con formule varie sconto ...
Può essere.
Intanto le REMS le vede in cartolina, segno evidente che i magistrati prestano maggiore attenzione alle relazioni del CTU e meno alle perizie di parte, anche dei periti della procura.
Io sinceramente sono rimasto parecchio scioccato se penso al modo in cui una creatura innocente e' stata fatta morire, di stenti, e' persino difficile da immaginare.
Ora non mi cambia molto sapere che la madre abbia preso trenta anni o l'ergastolo , umanamente cerco di capire cosa possa portare una persona a comportarsi cosi' e non me ne faccio una ragione se non con problemi mentali o di relazione che il carcere di sicuro non risolvera'.
Presumo che madre e sorella sapessero dell'esistenza della bambina e credo anche conoscessero la parente o almeno potessero sapere se era una persona affidabile, almeno in relazione all'accudimento della minore. Senza contare che un padre naturale ci sara' pure stato.
Poi apprendo che madre e sorella si sono costituite parte civile chiedendo un risarcimento per il danno di immagine .
Lungi da me l'idea di scagionare l'imputata, ma mi chiedo: in che contesto e' cresciuta e che persone la circondavano? Forse le colpe, per me, non sono di un'unica persona.
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