La corte d'appello di Genova ha assolto Flavio Briatore e altre tre persone "perché il fatto non costituisce reato" nel processo sulla vicenda dello yacht Force Blue. Briatore era a processo per una evasione fiscale di oltre 3 milioni sull'Iva e per l'attività di charter. La parola fine per la vicenda arriva dopo dodici anni, sei decisioni e un rimpallo tra la Cassazione e la corte d'appello di Genova.
Il megayacht era stato sequestrato nel 2010 al largo della Spezia mentre a bordo con il manager si trovavano Elisabetta Gregoraci e il figlio Natan. I giudici genovesi hanno revocato la confisca dell'imbarcazione che nel frattempo, circa un anno fa, è stata messa all'asta e comprata dall'ex patron della Formula 1 Bernie Ecclestone per 7 milioni a fronte di una stima di 20 milioni.
"Si è finalmente accertata la mia innocenza. Un vero calvario che si è fortunatamente concluso", ha detto Briatore. Anche la procura generale aveva chiesto l'assoluzione. La sentenza diventa così definitiva. Per quanto concerne invece la confisca, l'Avvocatura di Stato potrebbe impugnare la decisione. "È inaccettabile che si sia venduto lo yacht prima della definitività della causa. Ora l'armatore e Briatore hanno diritto a un adeguato ristoro", ha commentato l'avvocato Massimo Pellicciotta che, insieme al professore Franco Coppi, ha assistito il manager.
Secondo l'accusa originaria Briatore era amministratore di fatto e proprietario della Autumn Sailing Limited, la società con sede nelle Isole Vergini Britanniche, proprietaria dell'imbarcazione che organizzava i charter, e, quindi, effettivo proprietario e armatore. Per il pubblico ministero Walter Cotugno era stata simulata un'attività commerciale di noleggio che avrebbe consentito di utilizzare l'imbarcazione, iscritta in un Paese extracomunitario, per uso diportistico in acque territoriali italiane dal luglio 2006 al maggio 2010 senza versare la dovuta Iva all'importazione per 3,6 milioni di euro.
Con Briatore erano stati indagati il comandante dello yacht Ferdinando Tarquini e gli amministratori che si sono avvicendati nella società. Questi ultimi sono Maria Pia De Fusco e Dominique Warluzel (assistiti dagli avvocati Fabio Lattanzi, Siniscalchi, Andrea Vernazza, Giuseppe Sciacchitano e Cesare Manzitti) tutti assolti anche loro. Gli indagati erano stati quindi accusati di avere indebitamente goduto di agevolazioni fiscali compreso l'aver indicato l'uso di carburante come esente dalle accise. Un'altra accusa era quella di emissione di fatture per operazioni inesistenti. La Cassazione aveva annullato per due volte le sentenze d'appello imponendo nuovi processi.
da tgcom24
Comment