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Omicidio di Malcolm X, due condannati scagionati dopo 55 anni

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    Omicidio di Malcolm X, due condannati scagionati dopo 55 anni

    La decisione arriva dopo 22 mesi di indagini sui reali esecutori dell'assassinio del leader dei diritti civili



    Erano stati condannati per l'omicidio di Malcolm X nel febbraio del 1965. E oggi, dopo 55 anni, Muhammad Aziz e Khalil Islam sono stati scagionati. Lo scrive il New York Times spiegando che la decisione arriva dopo 22 mesi di indagini sui reali esecutori dell'assassinio del leader dei diritti civili. Il quotidiano sottolinea che l'assoluzione è di fatto l'ammissione dei gravi errori che spesso vengono compiuti in casi di estrema importanza.

    La decisione è stata presa dal procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance che ha ammesso "gravi errori" compiuti allora dagli inquirenti e dagli investigatori di Fbi e Dipartimento di polizia di New York che, durante il processo ai sospetti killer, avrebbero coperto una parte delle prove. Prove che avrebbero portato all'assoluzione di due degli imputati. Per questo Vance ha chiesto scusa alle famiglie di chi ingiustamente ha passato circa 20 anni della sua vita in cella per un omicidio che non ha mai commesso.



    Il caso - Si apre così la strada ad una revisione dei fatti avvenuti quel maledetto 21 febbraio del 1965, quando tre uomini, tutti afroamericani, aprirono il fuoco contro Malcolm X che aveva appena preso la parola nella Adubon Ballroom di Harlem. Il leader di quel movimento antirazzista al cui interno si erano aperte delle faide spirò davanti a sua moglie incinta e a tre delle sue figlie. Aveva 39 anni. I fatti come ricostruiti nel processo non hanno mai convinto, e nel corso degli anni sono stati contestati da diversi storici. Mille i dubbi e le perplessità che hanno sempre avvolto la vicenda.



    L'unico a dichiararsi colpevole fu Thomas Hagan, l'afroamericano che sparò i colpi mortali e scarcerato nel 2010. Lo stesso Hagan, non creduto, al processo sostenne come Aziz e Islam, che avevano già dei buoni alibi, non facevano parte della spedizione di morte. Tra le rilevazioni dell'indagine del procuratore di Manhattan quella della presenza nella sala in cui Malcolm X fu assassinato di alcuni agenti sotto copertura. Sono spuntati poi documenti che dimostrano come gli investigatori quel giorno fossero al corrente dei concreti rischi corsi dal leader dei diritti civili, con una telefonata giunta ore prima ad un giornale in cui si diceva che il leader dei diritti civili quel giorno sarebbe stato assassinato.



    Dunque, resta il mistero su come andarono davvero le cose e sul perché Malcolm X non fu adeguatamente protetto. Intanto delle due persone scagionate solo una può finalmente festeggiare: Aziz, uscito di prigione nel 1985, oggi ha 83 anni. Mentre Islam, dopo essere stato rilasciato nel 1987, è deceduto nel 2009.



    Fonte: Tgcom24

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    Originally posted by Ila29 View Post
    La decisione arriva dopo 22 mesi di indagini sui reali esecutori dell'assassinio del leader dei diritti civili



    Erano stati condannati per l'omicidio di Malcolm X nel febbraio del 1965. E oggi, dopo 55 anni, Muhammad Aziz e Khalil Islam sono stati scagionati. Lo scrive il New York Times spiegando che la decisione arriva dopo 22 mesi di indagini sui reali esecutori dell'assassinio del leader dei diritti civili. Il quotidiano sottolinea che l'assoluzione è di fatto l'ammissione dei gravi errori che spesso vengono compiuti in casi di estrema importanza.

    La decisione è stata presa dal procuratore distrettuale di Manhattan Cyrus Vance che ha ammesso "gravi errori" compiuti allora dagli inquirenti e dagli investigatori di Fbi e Dipartimento di polizia di New York che, durante il processo ai sospetti killer, avrebbero coperto una parte delle prove. Prove che avrebbero portato all'assoluzione di due degli imputati. Per questo Vance ha chiesto scusa alle famiglie di chi ingiustamente ha passato circa 20 anni della sua vita in cella per un omicidio che non ha mai commesso.



    Il caso - Si apre così la strada ad una revisione dei fatti avvenuti quel maledetto 21 febbraio del 1965, quando tre uomini, tutti afroamericani, aprirono il fuoco contro Malcolm X che aveva appena preso la parola nella Adubon Ballroom di Harlem. Il leader di quel movimento antirazzista al cui interno si erano aperte delle faide spirò davanti a sua moglie incinta e a tre delle sue figlie. Aveva 39 anni. I fatti come ricostruiti nel processo non hanno mai convinto, e nel corso degli anni sono stati contestati da diversi storici. Mille i dubbi e le perplessità che hanno sempre avvolto la vicenda.



    L'unico a dichiararsi colpevole fu Thomas Hagan, l'afroamericano che sparò i colpi mortali e scarcerato nel 2010. Lo stesso Hagan, non creduto, al processo sostenne come Aziz e Islam, che avevano già dei buoni alibi, non facevano parte della spedizione di morte. Tra le rilevazioni dell'indagine del procuratore di Manhattan quella della presenza nella sala in cui Malcolm X fu assassinato di alcuni agenti sotto copertura. Sono spuntati poi documenti che dimostrano come gli investigatori quel giorno fossero al corrente dei concreti rischi corsi dal leader dei diritti civili, con una telefonata giunta ore prima ad un giornale in cui si diceva che il leader dei diritti civili quel giorno sarebbe stato assassinato.



    Dunque, resta il mistero su come andarono davvero le cose e sul perché Malcolm X non fu adeguatamente protetto. Intanto delle due persone scagionate solo una può finalmente festeggiare: Aziz, uscito di prigione nel 1985, oggi ha 83 anni. Mentre Islam, dopo essere stato rilasciato nel 1987, è deceduto nel 2009.



    Fonte: Tgcom24
    Bè rapidi... era giudici di origine italiana?

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