Questo segnale radio viene captato dalla Terra con una precisa regolarità e gli studiosi stanno cercando di approfondire il fenomeno.
Lo spazio che circonda il nostro pianeta, si sa, è ancora carico di misteri da sciogliere e abissi da sondare. Uno degli ultimi fenomeni su cui gli scienziati si stanno concentrando è uno strano segnale che arriva sulla Terra esattamente ogni sedici giorni. L’osservazione di questi segnali radio ha acceso l’interesse degli studiosi proprio per la precisione nella frequenza con cui vengono captati. Una regolarità svizzera, diremmo noi, sui gli esperti ora vogliono capirci di più.
Le osservazioni condotte finora hanno permesso di identificare la tipologia di impulsi: si tratta di Fast Radio Bursts (FRBS) e sono particolarmente intensi. Questi segnali hanno la durata di una frazione di secondo ma sprigionano una potenza enorme generata anche a miliardi di anni luce di distanza. A produrli sarebbero fonti ad altissima potenza energetica e possono presentarsi in maniera sporadica o regolare.
Il fatto che gli impulsi oggetto dell’indagine abbiano una periodicità esatta ha, quindi, portato a pensare che si tratti di una fase entro uno schema esatto. Ovvero che si alternino fasi dormienti e fasi attive. Lo studio più recente, poi, ha aperto un ulteriore varco sulla spiegazione di questo mistero.
Un gruppo di esperti dell’Università di Amsterdam per la prima volta ha intercettato i Fast Radio Bursts a frequenze estremamente basse. Tali frequenze, per caratteristica propria, non attraversano zone con interferenze quindi l’ipotesi per cui tali segnali provengano da galassie disturbate viene a cadere. Come riferisce esquire.com, l’analisi ha mostrato uno schema preciso con un periodo attivo di quattro giorni e uno dormiente di dodici.
Il modello spiegherebbe, così, la frequenza a sedici giorni come un fatto non casuale. Esclusa – per ora – la presenza aliena, l’ipotesi più ragionevole fa risalire il segnale a una stella morta iper-densa (magneter). La rotazione di questo corpo celeste sarebbe, infatti, compatibile con le fasi dormiente/attiva di cui sopra. Ma al momento, appunto non vengono escluse altre piste.
Fonte: Supereva
Lo spazio che circonda il nostro pianeta, si sa, è ancora carico di misteri da sciogliere e abissi da sondare. Uno degli ultimi fenomeni su cui gli scienziati si stanno concentrando è uno strano segnale che arriva sulla Terra esattamente ogni sedici giorni. L’osservazione di questi segnali radio ha acceso l’interesse degli studiosi proprio per la precisione nella frequenza con cui vengono captati. Una regolarità svizzera, diremmo noi, sui gli esperti ora vogliono capirci di più.
Le osservazioni condotte finora hanno permesso di identificare la tipologia di impulsi: si tratta di Fast Radio Bursts (FRBS) e sono particolarmente intensi. Questi segnali hanno la durata di una frazione di secondo ma sprigionano una potenza enorme generata anche a miliardi di anni luce di distanza. A produrli sarebbero fonti ad altissima potenza energetica e possono presentarsi in maniera sporadica o regolare.
Il fatto che gli impulsi oggetto dell’indagine abbiano una periodicità esatta ha, quindi, portato a pensare che si tratti di una fase entro uno schema esatto. Ovvero che si alternino fasi dormienti e fasi attive. Lo studio più recente, poi, ha aperto un ulteriore varco sulla spiegazione di questo mistero.
Un gruppo di esperti dell’Università di Amsterdam per la prima volta ha intercettato i Fast Radio Bursts a frequenze estremamente basse. Tali frequenze, per caratteristica propria, non attraversano zone con interferenze quindi l’ipotesi per cui tali segnali provengano da galassie disturbate viene a cadere. Come riferisce esquire.com, l’analisi ha mostrato uno schema preciso con un periodo attivo di quattro giorni e uno dormiente di dodici.
Il modello spiegherebbe, così, la frequenza a sedici giorni come un fatto non casuale. Esclusa – per ora – la presenza aliena, l’ipotesi più ragionevole fa risalire il segnale a una stella morta iper-densa (magneter). La rotazione di questo corpo celeste sarebbe, infatti, compatibile con le fasi dormiente/attiva di cui sopra. Ma al momento, appunto non vengono escluse altre piste.
Fonte: Supereva
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