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Il presidente Mattarella firma due decreti per grazie parziali

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    Il presidente Mattarella firma due decreti per grazie parziali

    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato due decreti con i quali è stata concessa grazia parziale. In particolare, i condannati nei cui confronti è intervenuta la grazia parziale sono: Ambrogio Luca Crespi, condannato a sei anni di reclusione per il delitto di concorso in associazione di tipo mafioso, per fatti commessi dal 2010 al 2012, per il quale è stata disposta una riduzione della pena di un anno e due mesi; Francesca Picilli, condannata a dieci anni e sei mesi di reclusione per il delitto di omicidio preterintenzionale commesso nel 2012, per la quale è stata disposta una riduzione della pena di quattro anni

    Francesca aveva 27 anni quando durante una lite con il fidanzato Benedetto lo colpì con un coltello. Un’accesa discussione per futili motivi. Inizialmente il giovane non sembrava fosse grave, tanto che disse alla polizia che la ragazza non aveva alcuna intenzione di ucciderlo. Ricoverato all’ospedale Cervello di Palermo, il giovane venne dimesso. Ma qualche giorno dopo morì. Dopo avere chattato con gli amici su Facebook, si addormentò, senza più svegliarsi.
    A novembre 2018, i giudici della Corte di assise di appello di Reggio Calabria concessero a Francesca Picilli le attenuanti generiche e ridussero la pena da 14 anni a 10 anni e 6 mesi di reclusione. Dieci mesi dopo, scattato l’ordine di carcerazione, la donna si è costituita. A Reggio Calabria furono riconosciuti all’imputata le attenuanti generiche, perché la donna, nel corso della lite, non colpì il fidanzato con l’intenzione di ucciderlo.

    Crespi, era stato condannato in via definitiva, nello scorso marzo, a sei anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa, nell'ambito dell'inchiesta sul voto di scambio politico-mafioso che aveva contraddistinto le elezioni regionali del 2010 in Lombardia. Domenico Zambetti, allora assessore regionale, aveva comprato quattromila voti della 'ndrangheta per circa 200mila euro e il nome di Crespi era stato indicato come collettore di 2.500 preferenze, raccolte in ambienti criminali. Il regista cinematografico, che si era sempre dichiarato innocente, aveva accettato la sentenza definitiva e si era presentato al carcere di Opera dopo la condanna.
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