È già successo in altri paesi, e tempo fa aveva preso una decisione analoga la repubblica di Palau, che è stato appunto il primo Stato al mondo a proibire le creme solari: il piccolo arcipelago della Micronesia, uno dei più giovani del pianeta perché diventato indipendente solo nel 1994, aveva annunciato la drastica misura già nel 2018, anche se poi è diventata effettiva il solo 1° gennaio 2020.
Ora però non è un piccolo paradiso dell'Oceania, visitato da meno di 100.000 turisti l'anno, a prendere questa decisione, ma un colosso del turismo mondiale come la Thailandia, con oltre 35 milioni di turisti annui (pre-pandemia).
Il motivo? Proteggere le barriere coralline dall'effetto "sbiancante" di alcune sostanze chimiche contenute nella maggior parte delle creme solari. E per proteggere i colori dei coralli il Dipartimento dei Parchi Nazionali thailandese non ha paura di fare la voce grossa: le multe per i trasgressori arrivano a circa 2.500€!
L'esempio di Palau era già stato seguito dalle Hawaii, e anche la Thailandia, dopo la chiusura di Maya Bay (resa celebre dal film con Leonardo Di Caprio The Beach, chiusa dal 2018 proprio per i danni subiti dalla sua barriera corallina), ha deciso da questo agosto di mettere al bando le creme solari che contengono sostanze dannose.
Per i milioni di turisti che (in anni non di pandemia) affollano le tantissime spiagge thailandesi d'ora in poi l'esperienza al mare sarà diversa: le creme che contengono le 4 sostanze nocive (oxybenzone, octinoxato, metilbenzildiene e butylparabene) saranno confiscate all'ingresso dei parchi marini.
Secondo le osservazioni degli esperti del Thai Department of National Parks, Wildlife and Plant Conservation, infatti, le sostanze sopra citate, e in particolare l’ossibenzone e l’ottinoxato uccidono le larve di corallo, ne bloccano la riproduzione e provocano lo "sbiancamento’" della barriera.
Quindi, quando torneremo finalmente sulle paradisiache spiagge thailandesi, mi raccomando ad evitare le creme solari nocive: le multe arrivano fino a 100.000 baht, circa 2.600€
notizia da: piratinviaggio.it
Ora però non è un piccolo paradiso dell'Oceania, visitato da meno di 100.000 turisti l'anno, a prendere questa decisione, ma un colosso del turismo mondiale come la Thailandia, con oltre 35 milioni di turisti annui (pre-pandemia).
Il motivo? Proteggere le barriere coralline dall'effetto "sbiancante" di alcune sostanze chimiche contenute nella maggior parte delle creme solari. E per proteggere i colori dei coralli il Dipartimento dei Parchi Nazionali thailandese non ha paura di fare la voce grossa: le multe per i trasgressori arrivano a circa 2.500€!
L'esempio di Palau era già stato seguito dalle Hawaii, e anche la Thailandia, dopo la chiusura di Maya Bay (resa celebre dal film con Leonardo Di Caprio The Beach, chiusa dal 2018 proprio per i danni subiti dalla sua barriera corallina), ha deciso da questo agosto di mettere al bando le creme solari che contengono sostanze dannose.
Per i milioni di turisti che (in anni non di pandemia) affollano le tantissime spiagge thailandesi d'ora in poi l'esperienza al mare sarà diversa: le creme che contengono le 4 sostanze nocive (oxybenzone, octinoxato, metilbenzildiene e butylparabene) saranno confiscate all'ingresso dei parchi marini.
Secondo le osservazioni degli esperti del Thai Department of National Parks, Wildlife and Plant Conservation, infatti, le sostanze sopra citate, e in particolare l’ossibenzone e l’ottinoxato uccidono le larve di corallo, ne bloccano la riproduzione e provocano lo "sbiancamento’" della barriera.
Quindi, quando torneremo finalmente sulle paradisiache spiagge thailandesi, mi raccomando ad evitare le creme solari nocive: le multe arrivano fino a 100.000 baht, circa 2.600€
notizia da: piratinviaggio.it
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