Pistole, bersagli, oro e guerre diplomatiche. Il trionfo di Javad Foroughi nella pistola 10 metri è diventato un giallo. Il 41enne iraniano fa parte del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica - meglio noti come Guardiani della rivoluzione -, dal 2019 inserito dagli Stati Uniti nella lista dei gruppi terroristici. “Come può un terrorista vincere l’oro? Questa è la cosa più assurda e ridicola” ha tuonato il tiratore coreano Jin Jong-oh contro il Cio che ha permesso al guardiano rivoluzionario iraniano di competere ai Giochi.
Altre rimostranze sono arrivate da “United for Navid”, l’associazione nata dopo l’esecuzione del lottatore iraniano Navid Afkari, colpevole di aver protestato contro il regime: l’associazione ha chiesto alla commissione etica del Cio di avviare un’indagine immediata, sottolineando che altrimenti il Comitato olimpico internazionale sarebbe diventato “complice nella promozione del terrorismo e dei crimini contro l’umanità”.
Durissima la condanna: “Il 41enne Foroughi è un membro attuale e di lunga data di un’organizzazione terroristica. I Guardiani della Rivoluzione hanno una storia di violenze e uccisioni non solo di persone e manifestanti iraniani, ma anche di persone innocenti in Siria, Iraq e Libano”. Ma il Cio ha chiesto agli attivisti di dimostrare che Foroughi è un membro del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche. “Se hanno prove, siamo qui” ha detto il portavoce del Comitato olimpico Mark Adams.
TALENTO— Foroughi, che sul podio si è esibito nel saluto militare, ha affermato di aver prestato servizio in Siria come infermiere tra il 2013 e il 2015. E proprio in Siria - ha raccontato - ha aver provato per la prima volta a sparare con la pistola in una sala sotto l’ospedale in cui lavorava come infermiere. Il giornale iraniano Javan ha definito il suo oro “una medaglia inaspettata… vinta da un infermiere delle Guardie che è allo stesso tempo difensore della salute e del santuario”. Foroughi è il secondo iraniano a prendersi la scena ai Giochi.
Nei giorni scorsi era stato Saeid Mollaei, ma per motivi diametralmente opposti. Fuggito dall’Iran due anni fa dopo che gli era stato ordinato di perdere in un torneo di Coppa del Mondo per evitare di combattere in finale contro l’israeliano Sagi Muki, martedì Mollaei ha conquistato l’argento nella finale di judo maschile di 81 kg il 27 luglio. Con Muki è nata un’amicizia profonda, i due si sono allenati insieme, e in Israele la storia diventerà un film.
notizia da:Gazzetta.it
Comment