1 - In Sardegna cane pastore non scappa di fronte alle fiamme per proteggere il gregge, salvato da un veterinario
Fulvio Cerutti per www.lastampa.it
l suo corpo è ricoperto di ustioni. Le più gravi sul muso e sui polpastrelli.
Avrebbe potuto mettersi in salvo da quelle fiamme che stanno devastando la Sardegna, evitarsi queste ferite che segneranno per sempre il suo corpo.
Ma lui non è un cane qualunque. Lui è un cane pastore. Lui è quel cane che deve organizzare e proteggere il suo gregge. E così non si è allontanato, non ha abbandonato il suo ruolo ed è rimasto bloccato su un muretto.
Oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati sono stati ridotti in cenere, aziende agricole devastate, case danneggiate.
È pesantissimo il bilancio del gigantesco rogo scoppiato nel Montiferru, nell'Oristanese. E a questo, alle oltre 1500 persone sfollate, si aggiunge anche il dramma degli animali: non si conoscono i numeri, ma stanno arrivando moltissime immagini di animali bruciati vivi o morti soffocati per il fumo inalato.
Questo cane, trovato a Tresnuraghes, ce la farà grazie al pronto intervento di Angelo Delogu, il veterinario che lo ha salvato: «Rimasto fermo sul muretto mentre le fiamme lo avvolgevano – scrive su Facebook –. No, non l’ho soppresso perché guarirà. Non ha il chip, dubito che succeda ma se qualcuno dovesse riconoscerlo si faccia sentire».
Ora il povero animale è stato stabilizzato e trasferito nella Clinica Veterinaria Duemari per l’ospedalizzazione. Ce la farà, uno dei simboli di speranza di questo dramma.
2- Roghi e centinaia di sfollati la Sardegna chiede aiuto "Un'apocalisse ambientale"
N.P. per "la Stampa"
La solidarietà di Draghi. I Canadair non bastano, l'Italia ne chiede altri all'Europa Danni irreparabili al territorio e all'economia: nessuna previsione sulla fine degli incendi
Cuglieri (Oristano) Il Montiferru, come la Planargia e il Marghine, bruciano e nessuno sa per quanto ancora si dovrà assistere a queste scene apocalittiche.
Il bilancio dell'incendio scoppiato in provincia di Oristano è grave e purtroppo ancora parziale: 1500 sfollati e oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, campi coltivati e oliveti ridotti in cenere. E quando finalmente le fiamme saranno spente si dovranno contare i danni di aziende agricole devastate, case danneggiate per non parlare di un paesaggio che non sarà mai più lo stesso.
Il fuoco ha percorso circa 50 chilometri nell'Oristanese e la Giunta regionale, in serata, ha approvato lo stato di emergenza, propedeutico alla richiesta di stato di calamità da parte del Governo. La situazione di questa «apocalisse ambientale», come l'ha definita Coldiretti, è talmente drammatica, che oltre al dispositivo di Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa, Carabinieri e Polizia, sono arrivati dalla Francia due Canadair, in supporto dei sette già al lavoro.
In serata è arrivata la solidarietà del presidente del Consiglio, Mario Draghi «a tutta la popolazione colpita e il sostegno a quanti senza sosta si stanno prodigando negli interventi di soccorso». Anche il suo predecessore Giuseppe Conte è intervenuto sull'emergenza sarda: «Le immagini sono impressionanti. Un vero inferno. Il mio pensiero e la mia vicinanza alla popolazione colpita e ai tanti volontari impegnati a domare i roghi». Dall'opposizione arriva l'appello di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: «Chiediamo al governo di concentrare le attenzioni di tutta la Protezione Civile nazionale sui territori colpiti.
C'è bisogno di aiuti immediati». Il governatore della Sardegna Christian Solinas ha ricevuto numerose offerte di aiuto, da altre Regioni, in primis dalla Liguria, e anche dalla Corsica, il cui presidente Gilles Simeoni con una telefonata ha espresso vicinanza e si è detto pronto a collaborare in ogni modo con l'isola dirimpettaia.
Da un'isola all'altra, dure le parole del governatore siciliano Nello Musumeci, che si spinge a chiedere l'ergastolo per i piromani: «Le notizie e le immagini che arrivano dalla Sardegna sono drammatiche. Chi incendia la propria terra, cancella storia, identità, vita. Lo dico da governatore di un'isola aggredita, ogni estate e fino ad oggi, da questi criminali che meritano il carcere a vita». L'ex governatore sardo Ugo Cappellacci, preannuncia una interrogazione parlamentare al governo sui roghi.
Mentre la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura chiede all'esecutivo di fornire «rapidi ristori» alle popolazioni colpite. Di «rabbia e sconforto» parla il presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna Giuseppe Ruggiu, «da anni viviamo la tragedia degli incendi che colpiscono i nostri territori lasciando profonde ferite che richiedono anni per rimarginarsi e provocano danni incalcolabili all'ambiente e all'economia».
3- Olivastro millenario ridotto in cenere: l’albero simbolo di Cuglieri non c’è più
SardiniaPost.it
L’olivastro millenario “Sa Tanca Manna” simbolo di Cuglieri ed esempio di archeologia botanica non solo per la Sardegna distrutto dalle fiamme. Un capannone utilizzato da una ditta di vendita di bevande collassato, bruciati altre strutture intorno e una zona industriale in parte compromessa.
È questo il quadro dei danni a Cuglieri, dove le fiamme sono ripartite nelle campagne tra il paese dell’Oristanese e Scano Montiferro, come fa sapere il sindaco Gianni Panichi.“Tutt’attorno alle poste e all’oleificio è bruciato – afferma – ma le strutture si sono salvate. Purtroppo le fiamme sono ripartite attorno al paese”.
Fulvio Cerutti per www.lastampa.it
l suo corpo è ricoperto di ustioni. Le più gravi sul muso e sui polpastrelli.
Avrebbe potuto mettersi in salvo da quelle fiamme che stanno devastando la Sardegna, evitarsi queste ferite che segneranno per sempre il suo corpo.
Ma lui non è un cane qualunque. Lui è un cane pastore. Lui è quel cane che deve organizzare e proteggere il suo gregge. E così non si è allontanato, non ha abbandonato il suo ruolo ed è rimasto bloccato su un muretto.
Oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati sono stati ridotti in cenere, aziende agricole devastate, case danneggiate.
È pesantissimo il bilancio del gigantesco rogo scoppiato nel Montiferru, nell'Oristanese. E a questo, alle oltre 1500 persone sfollate, si aggiunge anche il dramma degli animali: non si conoscono i numeri, ma stanno arrivando moltissime immagini di animali bruciati vivi o morti soffocati per il fumo inalato.
Questo cane, trovato a Tresnuraghes, ce la farà grazie al pronto intervento di Angelo Delogu, il veterinario che lo ha salvato: «Rimasto fermo sul muretto mentre le fiamme lo avvolgevano – scrive su Facebook –. No, non l’ho soppresso perché guarirà. Non ha il chip, dubito che succeda ma se qualcuno dovesse riconoscerlo si faccia sentire».
Ora il povero animale è stato stabilizzato e trasferito nella Clinica Veterinaria Duemari per l’ospedalizzazione. Ce la farà, uno dei simboli di speranza di questo dramma.
2- Roghi e centinaia di sfollati la Sardegna chiede aiuto "Un'apocalisse ambientale"
N.P. per "la Stampa"
La solidarietà di Draghi. I Canadair non bastano, l'Italia ne chiede altri all'Europa Danni irreparabili al territorio e all'economia: nessuna previsione sulla fine degli incendi
Cuglieri (Oristano) Il Montiferru, come la Planargia e il Marghine, bruciano e nessuno sa per quanto ancora si dovrà assistere a queste scene apocalittiche.
Il bilancio dell'incendio scoppiato in provincia di Oristano è grave e purtroppo ancora parziale: 1500 sfollati e oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, campi coltivati e oliveti ridotti in cenere. E quando finalmente le fiamme saranno spente si dovranno contare i danni di aziende agricole devastate, case danneggiate per non parlare di un paesaggio che non sarà mai più lo stesso.
Il fuoco ha percorso circa 50 chilometri nell'Oristanese e la Giunta regionale, in serata, ha approvato lo stato di emergenza, propedeutico alla richiesta di stato di calamità da parte del Governo. La situazione di questa «apocalisse ambientale», come l'ha definita Coldiretti, è talmente drammatica, che oltre al dispositivo di Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, Croce Rossa, Carabinieri e Polizia, sono arrivati dalla Francia due Canadair, in supporto dei sette già al lavoro.
In serata è arrivata la solidarietà del presidente del Consiglio, Mario Draghi «a tutta la popolazione colpita e il sostegno a quanti senza sosta si stanno prodigando negli interventi di soccorso». Anche il suo predecessore Giuseppe Conte è intervenuto sull'emergenza sarda: «Le immagini sono impressionanti. Un vero inferno. Il mio pensiero e la mia vicinanza alla popolazione colpita e ai tanti volontari impegnati a domare i roghi». Dall'opposizione arriva l'appello di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia: «Chiediamo al governo di concentrare le attenzioni di tutta la Protezione Civile nazionale sui territori colpiti.
C'è bisogno di aiuti immediati». Il governatore della Sardegna Christian Solinas ha ricevuto numerose offerte di aiuto, da altre Regioni, in primis dalla Liguria, e anche dalla Corsica, il cui presidente Gilles Simeoni con una telefonata ha espresso vicinanza e si è detto pronto a collaborare in ogni modo con l'isola dirimpettaia.
Da un'isola all'altra, dure le parole del governatore siciliano Nello Musumeci, che si spinge a chiedere l'ergastolo per i piromani: «Le notizie e le immagini che arrivano dalla Sardegna sono drammatiche. Chi incendia la propria terra, cancella storia, identità, vita. Lo dico da governatore di un'isola aggredita, ogni estate e fino ad oggi, da questi criminali che meritano il carcere a vita». L'ex governatore sardo Ugo Cappellacci, preannuncia una interrogazione parlamentare al governo sui roghi.
Mentre la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura chiede all'esecutivo di fornire «rapidi ristori» alle popolazioni colpite. Di «rabbia e sconforto» parla il presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna Giuseppe Ruggiu, «da anni viviamo la tragedia degli incendi che colpiscono i nostri territori lasciando profonde ferite che richiedono anni per rimarginarsi e provocano danni incalcolabili all'ambiente e all'economia».
3- Olivastro millenario ridotto in cenere: l’albero simbolo di Cuglieri non c’è più
SardiniaPost.it
L’olivastro millenario “Sa Tanca Manna” simbolo di Cuglieri ed esempio di archeologia botanica non solo per la Sardegna distrutto dalle fiamme. Un capannone utilizzato da una ditta di vendita di bevande collassato, bruciati altre strutture intorno e una zona industriale in parte compromessa.
È questo il quadro dei danni a Cuglieri, dove le fiamme sono ripartite nelle campagne tra il paese dell’Oristanese e Scano Montiferro, come fa sapere il sindaco Gianni Panichi.“Tutt’attorno alle poste e all’oleificio è bruciato – afferma – ma le strutture si sono salvate. Purtroppo le fiamme sono ripartite attorno al paese”.
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