Quasi 3mila dosi di droga, tra hashish e marijuana, sono state trovate nella casa di Sofian Naich, in arte Kaprio. Nonostante tutto al processo per direttissima il giudice ha "salvato" il rapper poiché le dosi servono "per favorire la creatività". Il musicista era coinvolto in un'indagine per i saccheggi avvenuti in via Roma, nella vetrina Gucci, il 26 ottobre 2020 a Torino, e l'ingente quantitativo era stato scoperto durante la perquisizione.
Libertà immediata La condanna che sconta le attenuanti generiche per "la giovanissima età, l'incensuratezza, il buon comportamento processuale" è a 10 mesi di reclusione con sospensione condizionale, non menzione della pena e libertà immediata.
Le motivazioni Nelle motivazioni il Tribunale di Torino scrive: "Naich risulta comporre musica rap con il nome d’arte di 'Kaprio' ed è noto come in certi contesti e ambienti artistici vi sia un uso piuttosto disinvolto delle sostanze stupefacenti, soprattutto quelle leggere ritenute idonee a favorire la creatività artistica. Deve dunque ritenersi plausibile che il giovane detenesse lo stupefacente tanto per uso personale quanto per le cessioni finalizzate a un consumo di gruppo".
Kaprio: "Non ho mai venduto droga" A favorire la sentenza favorevole nei confronti del ragazzo anche il fatto che gli investigatori non hanno trovato denaro nell'appartamento. Il rapper ha ammesso le proprie responsabilità, spiegando che lo stupefacente era per uso personale: "Non l’ho mai venduto - ha spiegato -. Le dosi sono state offerte solamente ad amici artisti che mi venivano a trovare". Mentre la droga è stata comprata il giorno precedente alle chiusure a Porta Palazzo, nota zona dello spaccio: "Una scorta prima del lockdown", ha ammesso Kaprio.
Il pm annuncia il ricorso contro la sentenza Contrario alla sentenza il pm Paolo Scafi, che mirava alla condanna per detenzione ai fini di spaccio. Il magistrato ha infatti annunciato di ricorrere in appello
da tgcom24
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